e, che dalla Valle d’Aosta alla Sicilia offrono una produzione d’eccellenza, rappresentano una meta perfetta per tutte le stagioni.
Sono così tanti i percorsi del miele in Italia, che, Guida delle Città del Miele alla mano, è possibile scegliere tranquillamente tra una gita fuori porta vicino a casa o magari in un’altra regione, una località di mare o di montagna, le città d’arte o la natura incontaminata.
L’itinerario ad hoc? Basta lasciarsi guidare dalle oltre 40 varietà del dolce nettare italiano, e, alla fine, il vasetto di miele, rappresenta un dolce souvenir da portare con sé.
“Le Città del Miele - sottolinea il presidente Dino Robaldo - rappresentano un percorso turistico unico nel loro genere, dove la qualità della vita è certificata dalle api, la cui presenza testimonia la mission delle stesse Città, che è quella di conservare e tutelare la natura, il paesaggio, la storia e le tradizioni culinarie, e non solo, che caratterizzano la ricca offerta dei singoli territori, tutta da provare e da scoprire”.
Non tutti sanno che l’Italia è l’unico Paese al mondo ad offrire un assortimento eccezionale per qualità e quantità, grazie a oltre 40 diverse tipologie di miele monoflora e multiflora, la maggior parte delle quali uniche proprio per la loro identità territoriale esclusiva.
Per ogni territorio esiste un miele da scoprire o riscoprire, un percorso unico ed originale ogni volta, una vera e propria mappa degli alveari che attraversa tutta l'Italia, ricca di itinerari nella natura: attraverso borghi, pievi e castelli sparsi nel territorio, passeggiate per ville e giardini, piacevoli soggiorni termali, soste nei parchi e nelle oasi naturalistiche ed escursioni lungo fiumi o sulle coste.
Nascono così percorsi alternativi dedicati agli appassionati gourmand, che, lasciandosi consigliare dalla Guida delle Città del Miele possono scegliere il proprio itinerario su misura e partire alla volta del miele preferito tra quelli più conosciuti o da veri e propri intenditori: dal castagno al millefiori di alta montagna, dal rododendro all’acacia, dal tarassaco fino al tiglio, ciliegio, melata di bosco e robinia pseudoacacia...
IDENTIKIT DELL'HONEY TRAVELLER
E' un salutista, un esploratore di sapori, molto attento alla specificità di un prodotto, all'origine che lo lega alla sua terra, a una qualità alimentare rispettosa dell’ambiente che lo circonda.
Per i suoi viaggi sceglie località spesso poco conosciute e frequentate, lontane dalle rotte più commerciali, preferisce fare i suoi acquisti direttamente dal produttore e ricerca mieli monofloreali e insoliti: ecco l’identikit dell’honey traveller, ovvero il “viaggiatore del miele”, una nicchia di turisti in costante ascesa nel nostro Paese.
Il miele risponde perfettamente alle sue attese in fatto di alimentazione genuina, e l’honey traveller ne è un grande consumatore: se in Italia se ne mangiano mediamente ogni anno solo 400 grammi a testa - il 35% in meno rispetto alla media europea, che si attesta intorno ai 600 grammi procapite - il vero appassionato può arrivare a consumarne fino a 500 grammi alla settimana, pari a 6 kg in un anno.
Non lo usa solo come dolcificante alternativo al latte, il tè e il caffè, o tradizionalmente spalmato sul pane per una salutare colazione o merenda, lo utilizza come “cibo” nell’elaborazione di ricette in cucina, come “partner” ideale, quasi indispensabile, in ricercati abbinamenti con i formaggi.
L’acquisto diretto, legato alla ricerca specifica di una particolarità di miele, è una delle principali motivazioni che spinge l’honey traveller a mettersi in viaggio: ogni volta sceglie di andare alla scoperta di nuove tipologie di prodotto, esplorando percorsi ed itinerari ad hoc, e arricchendo così, una volta a casa, la propria mieloteca personalizzata.
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