ton, chef de Il Ristorante Trussardi alla Scala, alla rivisitazione dei piatti della tradizione meneghina di Carlo Cracco, titolare del ristorante che porta il suo nome. E ancora, il talentuoso Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno, la continua ricerca degli ingredienti che caratterizza l’inventiva di Aimo e Nadia Moroni de Il Luogo di Aimo e Nadia, i piatti della “cucina povera” di Davide Oldani del D’O di Cornaredo e la creatività di Claudio Sadler del Sadler.
Che cosa c’entra, si dirà, la presenza di sei grandi cuochi in una mostra dedicata all’antiquariato qual è La Casa La Vita? Non bastava il solito ristorante “mangia e fuggi” che allieta, si fa per dire, le normali fiere ed esposizioni?
I motivi per rispondere che sì, gli chef ci stanno bene, e che no, un locale anodino sarebbe stato un controsenso, ci sono e sono molti. Anzitutto l’impostazione della rassegna.
Come spiegano Giacomo Manoukian-Noseda, presidente dell’Associazione degli Antiquari Milanesi che l’hanno fortemente voluta, e l’architetto Ettore Mocchetti che ne ha progettato e curato l’allestimento nonché la promozione culturale: “La Casa La Vita mira a innovare lo stereotipo di mostra-mercato antiquaria, più che una fiera vuole essere uno show dinamico e vivace in cui agli artefatti meravigliosi si affiancano, per completare il piacere dei sensi e con maniere ricercate, la musica, le degustazioni ‘verticali’ di vini e bollicine, e, appunto, le sperimentazioni palatali”.
Altra ragione, squisitamente concettuale, è che la cucina, ai suoi vertici, è a modo suo un’esperienza anch’essa collezionistica: gustare un piatto, ha scritto un filosofo del gusto – Hans Böhler – e ha ribadito Alexandre Dumas padre, cuoco e gran gourmet prima ancora che fecondissimo scrittore- significa raccoglierne, decrittarne e memorizzarne i sapori, le fragranze, le consistenze talché il buongustaio è chi di tali elementi, ben ordinati nella mente, immediatamente riconoscibili al gusto e pronti a trasmettere emozioni, possiede millanta di millanta “esemplari”.
Altre spiegazioni ci sarebbero, ma valgano queste due a giustificare la partecipazione di sei star dei fornelli all’evento milanese, a rendere benvenute le loro serotine esibizioni culinarie nel ristorante della mostra, peraltro già di suo molto suggestivo.
Per una settimana Milano sarà capitale del bon vivre, dunque: buon appetito, allora!
Per saperne di più, le foto e i profili degli chef vi rimandiamo QUI e QUI
(le pagine sono tratte dallo speciale LA CASA LA VITA. Esposizione Antiquari Milanesi 47° Edizione allegato al N. 343 di AD Architectural Digest. Le più belle case del mondo)
25/11/2009