ime fiscale di favore per l’export verso la Cina, fa sì che la grande città sul Pacifico sia diventata di fatto il “golden gate” verso la Repubblica Popolare, una Gambero a Hong Kong sorta di porto franco aperto verso il mondo.
Ed è stato importante che tutto sia andato bene, con
un successo di pubblico insperato, in un posto dove manifestazioni del genere si tengono quasi tutti i giorni. La partecipazione di quasi 600 operatori del settore, fra trade e stampa, ha sancito un piccolo trionfo per i vini italiani di qualità e per le capacità organizzative del Gambero Rosso.
Non erano moltissime le aziende presenti con i loro vini premiati con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso venerdì scorso ad Hong Kong. Solo 61 su 403, ma la cosa era dovuta anche al fatto che gli spazi messi a disposizione dall’esclusivo Dinasty Club, nei quali si è svolta la manifestazione, erano tanto belli quanto limitati. Una grande sala con ampie finestre su una delle più belle baie del mondo.
Diversi i produttori presenti personalmente, da Guido Guardagli di Perticaia ai Barbi di Decugnano dei Barbi; da Angela Velenosi ad Anna Abbona; dalla giovane Mascheroni del Castello di Volpaia a Marina Cvetic Masciarelli, solo per citare i primi che vengono in mente.
di Daniele Cernilli
13/12/2010