Chiunque abbia degustato un olio lo sa bene: l’espresso è severamente vietato prima dell’assaggio. Due elementi che si escludono a vicenda, extravergine e caffè, ma che sono finiti per stare insieme grazie a Starbucks. A unirli in matrimonio è stato infatti Howard Shultz, che lo scorso febbraio ha presentato nei punti vendita italiani Oleato, il drink ispirato all’abitudine nostrana di bere un goccio d’olio al mattino. L’idea funziona, su questo non si discute, ma abbiamo voluto testare anche il sapore: prima di dirvi di cosa sa Oleato, un plauso – meritatissimo – allo staff del neonato Starbucks Montecitorio a Roma, che conferma il grande lavoro di formazione messo in campo dalla caffetteria in qualunque parte del mondo.
Abbiamo provato tutte e tre le espressioni di Oleato: il Caffè Latte, il Golden Foam Cold Brew, e l’Iced Shaken e abbiamo deciso di escludere la seconda (caffè freddo con crema di bevanda all’avena fredda ed emulsione di olio) per dedicarci poi agli altri due. Il golden foam ci ha convinti meno, l’olio non si sente né al naso né al palato e la schiuma si scompone dopo poco. Non una cattiva bevanda di per sé, ma nulla di particolarmente innovativo.
Un esperimento ben riuscito è l’Oleato Caffè Latte, un espresso emulsionato con extravergine e montato con bevanda all’avena, bevanda calda e vellutata, ben equilibrata, godibile dalla prima all’ultima goccia. All’olfatto l’olio resta nascosto, bisogna andarselo a cercare, ma in bocca tutto cambia: è un sapore non invadente, perfettamente bilanciato agli altri due elementi, discreto ma non per questo meno importante. Un lontano sentore erbaceo si fa strada tra il gusto più classico del caffellatte (in versione vegana): un terzo in comodo che non stona, anzi stuzzica il palato, nota divertente e fuori dagli schemi. Non così bizzarra, però, grazie alla bevanda d’avena, serrata cerniera tra oro nero e oro verde, che con il suo sentore delicato e dolce riesce ad armonizzare bene l’intero drink.
In breve: una bevanda equilibrata, che berremmo dall’inizio alla fine.
Prezzo: €4,50
L’Oleato Iced Shaken è senza dubbio quello in cui il sentore dell’extravergine emerge di più. Un espresso leggermente addolcito con un’emulsione cremosa di bevanda all’avena e olio, uno strato piuttosto corposo che resta ben saldo in superficie. E che al naso sprigiona tutti i suoi profumi. Difficile decifrare bene ogni nota aromatica, considerando la presenza degli altri elementi (cubetti di ghiaccio compresi) ma in questo caso arriva decisa una nota di pomodoro con la sua foglia (e non sorprende, considerando che l’olio Partanna – che non abbiamo degustato in purezza – è un blend fatto con un’alta percentuale di nocellara del Belice, varietà di oliva che restituisce questo sentore). L’impatto olfattivo è netto: a una prima (distratta) analisi sembrerebbe di trovarsi di fronte a un olio – diverso dal solito, certo – la presenza del caffè arriva solo con una maggiore concentrazione, e ancor di più assaggiando la bevanda. L’emulsione in superficie unge le labbra, caratteristica non proprio gradevole, ma il palato dopo diversi sorsi resta pulito. Profumi erbacei e anche un ricordo di mandorla vanno a punzecchiare le note tostate del caffè, che in bocca si difende meglio che al naso. In questo caso, però, nessun pareggio: 1 a 0 per l’olio, non si discute.
In breve: una bevanda sui generis, curiosa ma non particolarmente bilanciata, che non riordineremmo.
Prezzo: €4,50
a cura di Michela Becchi
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