L'iniziativa di Marrakech che promuove l'emancipazione delle donne grazie alla cucina è il miglior progetto sociale al mondo

1 Giu 2023, 20:31 | a cura di
Svelati i vincitori della terza edizione del Champions of Change della The 50 Best Restaurant, che premia le iniziative legate alla gastronomia che hanno un impatto positivo sulla società.

Giunge alla terza edizione il premio Champions of Change della The 50 Best Restaurant, dedicato ai progetti legati al mondo dell'ospitalità, della gastronomia e della ristorazione che portano un cambiamento positivo nella società, ennesimo premio speciale dopo l'Icon Award per il cuoco più influente, andato nel 2023 ad Andoni Luis Aduriz, il One to Watch, ristorante da tenere sott'occhio nell'anno in corso, in questo caso Tatiana di Kwame Onwuachi a New York e il Best Female Chef assegnato a Elena Reygadas a Città del Messico. Quest'anno sono due a meritare l'importante riconoscimento, e con esso la donazione destinata a sovvenzionare e sviluppare i progetti: Nora Fitzgerald Belahcen e Othón Nolasco e Damián Diaz.

Chi sono i Champions of Change del 2023 della 50 Best

La prima Champions of Change del 2023, Nora Fitzgerald Belahcen, è la fondatrice di Amal a Marrakech, in Marocco, un'impresa sociale che aiuta le donne svantaggiate – per esempio madri single - a inserirsi nella società e a trovare autonomia e indipendenza attraverso il lavoro, donne “per le quali la gastronomia è stata un percorso che ha cambiato la vita” spiega Belahcen. Nato nel 2013 come centro di formazione gastronomica, oggi è un ristorante e catering gestito da insegnanti e allievi (30 ogni 8 mesi), l'ultima iniziativa, in ordine di tempo, il Sign Language Café di Marrakech, gestito da donne sorde, prototipo e modello per attività con persone che vivono la stessa disabilità, un progetto che "aiuta le donne a subire una trasformazione olistica, non solo professionale ma anche personale, in modo che si sentano a proprio agio a occupare uno spazio nella società".

Il secondo riconoscimento è andato a Othón Nolasco e Damián Diaz, di Los Angeles, che hanno creato il progetto no-profit di sicurezza alimentare No Us Without You LA durante la pandemia che fornisce aiuti alimentari e servizi di consulenza alle famiglie di quegli immigrati che lavorano nel settore dell'ospitalità, che non sono legalmente riconosciuti come cittadini statunitensi e quindi non possono beneficiare dell'assistenza governativa, una parte della società checostituisceo la spina dorsale di molte attività di ristorazione negli Stati Uniti, che grazie a questo progetto “non sono dimenticati. Sono visti, ascoltati e rispettati. Siamo orgogliosi di nutrire coloro che ci hanno nutrito per anni". Partiti da 30 famiglie all'inizio del 2020, ora ne sostiene 700 al mese in tutta la contea di Los Angeles, grazie a 85 volontari e all'orto biologico creato in un vecchio terreno sterrato della città che funge anche da spazio per eventi di raccolta fondi per l'organizzazione.

 

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