Sughero vs tappo a vite, l'eterno duello all'esame del Gambero Rosso

10 Apr 2024, 14:50 | a cura di
Dobbiamo proprio dire addio al dolce suono del sughero quando apriamo una bottiglia di vino? Una degustazione alla cieca a Verona, durante il Vinitaly, nello stand del Gambero Rosso, fornirà probabilmente la risposta

La differenza, spesso, è nel tappo. La chiusura del vino fa tutta la differenza del mondo, lo sanno bene gli Svitati, un gruppo di vignaioli che si sono messi insieme per promuovere l’uso del tappo a vite, sfidando tradizioni e luoghi comuni ben radicati in Europa. La prova del nove avverrà al Vinitaly allo stand del Gambero Rosso, martedì 16 aprile, alle 13. Una degustazione alla cieca di 12 vini, stesso vino e annata assaggiati nelle chiusure in sughero e a vite. Gli Svitati incontrano enologi e giornalisti per un confronto a tutto tondo ad assaggi coperti.

Tappo a vite contro l'amato sughero

Siamo sicuri che il tappo a vite sia ideale solo per bianchi giovani? Come si comporta sui rossi a 10 anni dalla vendemmia? E rallenta davvero in maniera così netta l’invecchiamento del vino? Saranno solo alcuni dei quesiti al centro della degustazione. Se è vero che negli ultimi anni la chiusura tecnica è sdoganata anche in Italia, sono ancora pochissimi i rossi chiusi da tappi a vite. In alcuni casi, è proprio il disciplinare di Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) a vietarne l’utilizzo. E il fatto che molti vignaioli abbiano deciso di applicarlo solo sui vini più economici non ha certo aiutato a innalzarne la percezione media. Ma qualcosa sta cambiando, e anche in tempi rapidi. A Verona mai come in quest’edizione saranno presenti etichette, anche di punta, che hanno solo la chiusura a vite.

E il lavoro degli Svitati sta trovando un terreno mai così fertile. Personaggi come Walter Massa, Mario Pojer, Graziano Prà, Silvio Jermann, Frantz Haas Junior e Sergio Germano (ultimo arrivato nel gruppo) hanno acceso un dibattito sempre più fervido e serrato. La difficoltà di mantenere fragranza e freschezza nei vini a causa del mostruoso riscaldamento globale in atto ha accelerato il percorso, insieme alla leva della sostenibilità che gioca sicuramente dalla parte del cosiddetto stelvin. La capsula riesce infatti a gestire tantissimo la nota fresca e croccante di un vino. Per alcuni è come se scattasse un’istantanea che dura un po’ più lungo, un fermo immagine più articolato. Per altri il tappo a vite priva il vino della sua capacità di cambiare, di evolvere nel tempo, in una sorta di effetto mummia. A Verona l’ardua sentenza.

Cosa assaggeremo a Verona durante il Vinitaly

Ecco le etichette in assaggio a Verona (conservate in cantina alle stesse condizioni, sughero e vite):

  • Langhe Riesling Herzu 2016 - Ettore Germano
  • Soave Classico Otto 2014 - Graziano Prà
  • Vintage Tunina 2013 - Jermann
  • Müller Thurgau 2007 - Pojer e Sandri
  • Pinot nero 2013 - Franz Haas
  • Monleale 2016 - Vigneti Massa

Conduce: Lorenzo Ruggeri, vice-curatore della guida Vini d’Italia e curatore della guida Berebene

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