Il Papa: "Il peccato di gola sta uccidendo il pianeta"

11 Gen 2024, 16:42 | a cura di
In occasione dell’Udienza in Vaticano Bergoglio ha puntato il dito sul peccato di gola, a suo dire il peggiore, colpevole di una voracità umana che sta depredando le risorse del pianeta

È la gola il vizio più pericoloso. Lo dice Papa Francesco in occasione della tradizionale Udienza Generale del mercoledì, «sta uccidendo il pianeta». Da una prospettiva sociale, se «il peccato di chi cede davanti ad una fetta di torta, tutto sommato non provoca grandi mali», invece «la voracità con cui ci siamo scatenati, da qualche secolo a questa parte, verso i beni del pianeta sta compromettendo il futuro di tutti».

Una bulimia sociale che mangia le ricchezze del pianeta

udienza generale del 10 gennaio 2024

ANSA/Maurizio Brambatti

Bergoglio nell'Aula Paolo VI, continuando sul ciclo di catechesi su "I vizi e le virtù", ha incentrato la sua riflessione sul peccato di gola, avendo cura di porre l’attenzione su un’ingordigia interiore, e non sul cibo in sé, ma «sulla nostra relazione con esso», poi ha ricordato all'assemblea che gli antichi Padri chiamavano il vizio della gola gastrimargia, termine che si può tradurre con "follia del ventre". Di qui la forte denuncia della dimensione "sociale" del vizio della gola.

Siamo consumatori schiavi del cibo

«Ecco dunque il grande peccato, la furia del ventre, abbiamo abiurato il nome di uomini, per assumerne un altro, "consumatori"». E di conseguenza la riflessione è che «si mangia troppo, oppure troppo poco, spesso si mangia nella solitudine» e «si diffondono i disturbi dell'alimentazione: anoressia, bulimia, obesità…», condizioni che il Pontefice descrive come «spesso dolorosissime, per lo più legate ai tormenti della psiche e dell’anima». «Quando una persona non ha una relazione ordinata con il cibo, guardate come mangia: lo fa di fretta, con la voglia di saziarsi ma mai si sazia. Non ha un buon rapporto con il cibo, è schiavo del cibo».

Mangiare per vivere, non vivere per mangiare

L'alimentazione, ha poi rimarcato Bergoglio, «è la manifestazione di qualcosa di interiore: la predisposizione all’equilibrio o la smodatezza; la capacità di ringraziare oppure l'arrogante pretesa di autonomia; l'empatia di chi sa condividere il cibo col bisognoso, oppure l’egoismo di chi accumula tutto per sé». Insomma, «Dimmi come mangi, e ti dirò che anima possiedi».

Concludendo, Papa Francesco ha detto, «Siamo fatti per essere uomini e donne ‘eucaristici’, discreti nell’uso della terra, e invece il pericolo è di trasformarsi in predatori, e adesso ci stiamo rendendo conto che questa forma di "gola" fa tanto male al mondo».

Chissà cosa ne pensano i lussuriosi.

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