Il Piemonte dell’industria dolciaria che fa capo al colosso Ferrero si appresta ad accogliere i biscotti al burro piรน famosi nel mondo. Per 300 milioni di dollari, il gruppo di Alba ha acquistato tramite la sua controllata belga Cth l’azienda danese Kelsen, a propria volta, dal 2013, nel portfolio di un colosso dell’industria alimentare ben piรน celebre, l’americana Campbell.
Almeno fino a qualche giorno fa, quando l’accordo multimilionario raggiunto tra le parti ha portato in casa Ferrero i biscotti danesi venduti nella scatola di latta blu, che dunque presto saranno italiani. Cosรฌ, mentre Campbell si muove per ridurre un importante indebitamento che entro il primo trimestre del 2020 dovrebbe portare alla completa cessione di Campbell International, Ferrero continua le sue manovre di espansione sul mercato internazionale, che negli ultimi anni hanno determinato l’acquisizione di svariati brand dolciari americani e britannici.
Ben diversa, invece, รจ la storia in fieri che si dipana a Torino in seno al comparto dolciario artigianale, che nel capoluogo piemontese riguarda innanzitutto la rinomata tradizione cioccolatiera. Travolta da 2 milioni di debiti, la storica cioccolateria Peyrano, fondata nel 1915, dichiarava fallimento all’inizio del 2019, nonostante la strenua resistenza di Bruna Peyrano (l’ultimo appello per salvare l’attivitร risale alla primavera 2018). Alla fine di luglio, dunque, si terrร il primo capitolo dell’asta fallimentare curata da Edith Lo Mundo, che ha giร provveduto a invitare formalmente le aziende che intendono partecipare per riscattare il marchio, e cosรฌ salvare il prestigio di una delle realtร piรน importanti dell’arte cioccolatiera piemontese e italiana. La base d’asta รจ importante, per la necessitร di ripagare i numerosi creditori che avanzano conti in sospeso con la precedente proprietร , tra stipendi arretrati e affitti non pagati per il laboratorio di corso Moncalieri: 850mila euro per rilevare l’ereditร di casa Peyrano.
Ma il Corriere Torino anticipa l’interessamento di alcune realtร altrettanto note del territorio, che farebbe sperare in un futuro rispettoso della storia di chi in passato รจ stato fornitore ufficiale di gianduiotti della Real Casa. Almeno questo รจ l’auspicio. Tra le ipotesi accreditate, ci sarebbe la possibilitร di unire le forze in una cordata torinese di maestri cioccolatieri, altrimenti impossibilitati a sborsare la cifra richiesta. Tra i nomi piรน quotati sulla piazza, alcuni, come Gobino e Domori, sarebbero giร da escludere in partenza, per progetti giร avviati di recente; mentre piรน plausibile sarebbe il coinvolgimento del Gufo Bianco di Carmagnola. Ma non รจ da escludere che per rilanciare Peyrano possano farsi avanti gruppi del lusso o fondi d’investimento giร affermati in altri settori, che potrebbero cosรฌ lanciarsi pure nel settore dolciario. Il papabile investitore dovrebbe rilevare l’attivitร e il laboratorio di corso Moncalieri giร dal mese di dicembre 2019, ma รจ difficile prevedere se i dipendenti di Peyrano saranno reintegrati.
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