Cristian Elena, cuciniere vulcanico e gentile, e la sorridente consorte in sala, non ricevono più di 6/9 commensali per ogni servizio nel proprio ristorante, che si chiama proprio Elena ed è felicemente posizionato nel cento storico di Domodossola, all’interno di una torre medievale. Fuori, una bella piazza pedonale; a lato il loro lounge bar, con ampio dehors e nelle antiche cantine perfino un pub bistrot. Siamo in uno dei ristoranti più originali d’Italia, dove il “one man show” vale la sosta a Domodossola, magari nel corso di una gita in Svizzera passando dal Sempione, o arrivandoci in treno, sempre sulla linea ferroviaria del Sempione che porta oltre confine.
Proprio in Svizzera, a un passo da qui, questa sorta di “speackeasy” gastronomico è format già noto dagli anni Ottanta: allora ci si affidava in parte alla guide Touring o alla Gault Millau, dove si segnalavano ottimi fine dining di taglia extrasmall, anche con 4 tavoli nascosti dietro a una porta vetrata, dentro il bar del paese. Da Elena a Domodossola il lounge bar è sì collegato al ristorante da 3 tavoli, ma esiste pure un elegante, intimo accesso dedicato alla sala da pranzo. Al piano di sotto, nel pub, atmosfera e proposta più easy e scanzonate.
La cucina dell’entusiasta Cristian Elena, assistito al meglio dalla moglie in sala, è colorata e spesso spiazzante, ed è spesso lui ad arrivare con il piatto in mano, col sorriso consapevole di portarti cose che non lasciano indifferenti. Una sciorinata di assaggi descritti sinteticamente e serviti “a pioggia”: 12 amuse bouche e poi 6 o più piatti nel mezzo di un’altra serie di colpi di fulmine finali, con i “dolci o non dolci” a chiudere il cerchio.
Inutile scervellarsi su quale sia il piatto migliore di questo originale viaggio, né tanto meno citarne alcuni dimenticandone altri perché li cambia spesso, e perché tutto quanto alla fine gira intorno ai toni dell’acido-amaro, gusti che non annoiano il palato perché gestiti con sapienza e discrezione e, con le note sapide e dolci relegate in secondo piano. Nei due menu a 98 e 118 euro troverete solo dei colori e come detto descrizioni estremamente sintetiche: nero e argento, rosso e azzurro, marrone e arancione, arcobaleno… che sono poi i colori degli ingredienti impiegati con fantasia e tecnica e presentati in stoviglie assai originali. Da non dimenticare la vasta cantina e lo stimolante wine pairing.
Elena – Domodossola (VB) – via Filippo Beltrami 15 – 0324 248534 – elenaristorante.it
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