Gianluca Sanna e la moglie Yukie Ogawa sono l’abile coppia che, fin dal 2011, ha insediato un angolo di (vero) Giappone a Torino. Lui, affabile e organizzato, serve i piatti e si muove negli esigui spazi a fianco della cassa del negozietto di via Piave. Lei, invisibile, nella cucina sul retro, prepara gli ordini dei clienti che le vengono trasmessi dal marito. Possiamo solo immaginarla al lavoro, meticolosa e precisa, perché la riservatezza è uno dei tratti caratteristici di Kokoroya. Non sono certo una coppia mediatica, Gianluca e Yukie. Ma cosa importa se il cibo è buono e l’anima giapponese traspare più dai piatti che dalle parole.
Provate allora ad entrare in questa piccola bottega: siamo in una traversa di via Garibaldi, le strade si incrociano tutte ad angolo retto, le severe prospettive dei palazzi del tardo barocco piemontese nulla concedono agli orpelli. La porta si schiude e ci si affaccia su un altro mondo: Tokyo? Nagoya? Non sapremmo dire esattamente. La cultura pop giapponese è stipata all’inverosimile nelle vetrinette espositive: cibi importati in colorate confezioni con personaggi dei manga, condimenti misteriosi (per chi non legge gli ideogrammi), oggetti di cui il profano non conosce l’impiego, complementi da cucina per chi vuole cimentarsi a casa con il sushi, bottigliette di birra appena arrivate da Okinawa o Sapporo, whisky del Sol Levante, strane bevande gasate, gattini che fanno ciao con la zampetta. E si potrebbe continuare: Super Mario e Dragon Ball, Pokemon e Sailor Moon che convivono in (apparente) confusione sugli scaffali.
I posti per mangiare in loco, allo stretto banco laterale, sono solo cinque. Ci si accomoda sugli sgabelli e si attende l’arrivo dei piatti preparati al momento dalla cuoca. Intanto, c’è l’andirivieni di clienti per l’asporto. Per iniziare, si possono provare le Bento box. Per pochi euro, le tipiche scatole portapranzo sono preparate con cura: deliziosa la yakisoba, la pasta saltata con le tsukune (polpette di pollo); oppure gli ottimi onigiri avvolti con alghe nori proposti con diversi ripieni: tonno e maionese, miso con porri, alga combu condita, uova di merluzzo piccanti, pollo e polpo fritti, anguilla. Ottimi anche i gyoza, i ravioli alla piastra. C’è anche una piccola selezione di dolci: immancabili i mochi ripieni di marmellata di azuki (daifuku) o quelli avvolti nella foglia di ciliegia. Altro classico è il gelato al matcha (tè verde). Più completa l’esperienza che si può fare quando ci si accomoda al banco e si sceglie alla carta. Ci sono i menu degustazione che comprendono Torimusu (onigiri con pollo fritto), un mix di yakitori, ebi fry (gamberoni fritti), gyoza (ravioli alla piastra) e edamame (fagioli di soia lessati). Da non trascurare anche i ramen (shoyu o miso) magari da abbinare a una degustazione di sake. Ma fatevi consigliare perché le tipologie della più famosa bevanda alcolica giapponese sono davvero molte e spesso da noi poco conosciute.
Kokoroya – via Piave, 9a – Torino – instagram.com/kokoroyatorino
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