โUn quarto di panna, un quarto di latte, dodici cucchiai di zucchero, una pinta di brandy, mezza pinta di whisky di segale, mezza pinta di rum giamaicano, un quarto di pinta di sherry. Unite prima i liquori, poi separate i tuorli dallโalbume delle uova, aggiungete zucchero ai tuorli sbattuti. Versate lentamente il latte e la panna mentre mescolate. Montate gli albumi a neve e incorporate lentamente con il composto. Lasciate riposare per alcuni giorni in un luogo fresco. Bevetene di frequenteโ. Cosรฌ George Washington voleva il suo โeggnogโ, la bevanda delle festivitร americane per eccellenza, libagione obbligatoria nel periodo delle feste, trionfo stagionale di cannella e grassi saturi, ma anche simbolo patriottico che il primo presidente americano serviva a governanti e dignitari in visita nelle sue residenze di New York e Philadelphia, prima ancora che la Casa Bianca fosse costruita.
Nella ricetta che il presidente scrisse di suo pugno per i posteri manca soltanto la quantitร di uova. Considerando le proporzioni, gli esperti dicono che dovevano essere almeno una dozzina. Lโidea non proprio dietetica di mixare latte, uova sbattute, zucchero e alcol veniva dallโEuropa, certo, ma la consacrazione avvenne nel Nuovo Mondo, probabilmente perchรฉ nellโAmerica degli spazi sterminati e delle fattorie le uova erano piรน comuni che nel vecchio mondo, dove a lungo sono state unโesclusiva dellโaristocrazia. Anche gli inverni rigidi del nord degli Stati Uniti devono avere avuto un ruolo nella sua diffusione. Prima che la divinitร americana della refrigerazione ordinasse che la Repubblica fosse riempita di macchine per il ghiaccio, a lungo lโeggnog รจ stato consumato caldo o tiepido, seguendo una consuetudine che si trova ancora oggi in varie parti del Nord Europa e soprattutto in Islanda, dove lโeggnog รจ servito caldo, come dessert.
Il britannico โpossetโ, bevanda fermentata mischiata con il latte, รจ probabilmente un lontano progenitore medievale dellโeggnog. In alcuni monasteri europei si trovano tracce di cocktail fatti con il posset e lโaggiunta di uova e fichi, per arricchire lโintruglio di zuccheri e proteine. La nobiltร inglese ne fece una prelibatezza altolocata da servire con sherry e spezie, ma la diffusione su larga scala avvenne nel XVIII secolo, quando si affermรฒ come cocktail simbolico dellโAmerica coloniale. Lo sherry, il brandy e i loro odiosi dazi imposti dalla madrepatria furono abbandonati in nome del rum caraibico a basso costo e altri distillati della canna da zucchero. La sua storia รจ indissolubilmente legata a quella degli schiavi deportati dallโAfrica nei Caraibi e poi in Nord America. Era una bevanda energetica diffusa durante il lavoro nei campi e poteva essere composta con qualunque distillato. ร una faccenda cosรฌ americana che si รจ diffusa in diverse varianti in altre parti del continente: i messicani bevono il โrompopeโ, i portoricani usano il latte di cocco e fanno il โcoquitoโ, i peruviani montano lโuovo per mischiarlo al pisco.
Lโorigine del nome รจ incerta. โEggโ รจ la parte su cui non ci sono dubbi, ma โnogโ potrebbe essere un derivato di โgrogโ, il modo piratesco in cui venivano chiamate le varianti piรน sgraziate del rum e che ancora piรน anticamente indicava una particolare birra molto alcolica e pastosa, diffusa in Inghilterra; oppure potrebbe venire dal termine โnogginโ, una coppa di legno usata per varie misture alcoliche. Entrambe contengono elementi di veritร .
Forse รจ stata la presenza delle spezie โ cannella, noce moscata, chiodi di garofano, ma รจ lecito improvvisare โ a renderla un classico delle festivitร nel calendario della vita americana che รจ una sequenza interminabile di feste, ciascuna con i suoi rituali e i suoi sapori: lโeggnog รจ un elemento trasversale, puรฒ fare capolino nelle ultime propaggini di Halloween, esaltarsi al Thanksgiving per poi dispiegarsi compiutamente a Natale, bevuto in tazza, mentre in sottofondo vanno i classici canti di Natale e il signor Scrooge inizia a ravvedersi.
A questa bevanda รจ legato il racconto di unโepica rissa fra i cadetti di West Point la vigilia di Natale del 1826, quando i militari avrebbero voluto bere un goccio della bevanda che per tutti gli americani sa di casa e festa. I superiori avevano rigorosamente vietato gli alcolici, cosรฌ quando qualcuno รจ riuscito chissร come a fare entrare sottobanco del whisky nella base, รจ stato subito versato, per camuffarlo, nella base analcolica dellโeggnog. Risultato: ubriacatura di proporzioni storiche, con conseguente rissa da saloon. Alla fine della serata, 70 reclute erano state arrestate.
Nella versione romantica e tradizionale, ogni casa ha la sua ricetta dellโeggnog: il particolare mix di spezie, le quantitร di uova, le proporzioni fra latte e panna, la scelta del liquore di riferimento, lโaggiunta aromatica di un tocco di vaniglia, scorza di limone o altro. Lโaltra grande scelta รจ sul modo di montare le uova: generalmente si sbattono separatamente albumi e tuorli per poi incorporarli con gentilezza alla fine per ottenere un effetto cremoso, ma cโรจ chi mescola tutto insieme per avere un cocktail piรน liquido. Di recente, lโeggnog ha incontrato la mixologia e ne sono nate variazioni interessanti. Il Baltimore Eggnog รจ preparato con una base di Cognac e Rum giamaicano, mentre il Rum Flip firmato dal bartender Allen Katz prevede di shakerare lโuovo intero a mano, senza agitazione meccanica. Un classico delle festivitร รจ il Tom & Jerry, ricchissimo cocktail con uovo sbattuto intero e estratto di vaniglia creato nel 1820, poi diventato il capostipite di miriadi di variazioni. Nella versione del leggendario mixologo Dale DeGroff la base รจ composta per metร da bourbon e per metร da brandy fruttato: si chiama Uncle Angeloโs Eggnog (a pagina 175 vi proponiamo la ricetta del Porto Flip nella variante di Julian Biondi).
Ma per decine di milioni di americani lโeggnog non รจ una sofisticata mistura servita da tizi con la barba in bar con i divanetti di pelle. ร il cartone comprato al supermercato, la tanica di plastica da un gallone, รจ il trionfo del processo industriale, dellโomogeneitร e dei conservanti. Ogni anno si vendono circa 56 milioni di litri di eggnog confezionato, secondo i dati raccolti dallโAmerican Egg Board, unโassociazione che fa lobbying per lโindustria delle uova, e nel cuore piรน ruvido dellโAmerica si rivendica con un certo orgoglio lโappartenenza della bevanda alle classi popolari. Con una manciata di dollari si compra il sapore del Natale, non serve un master in scienze alimentari per afferrare il concetto. Certo, sugli gli scaffali si trova un poโ di tutto. Addirittura la US Food and Drug Administration, lโagenzia che regola il mercato alimentare, dice che si puรฒ vendere come eggnog un composto che contiene soltanto lโ1 per cento per cento di tuorlo dโuovo, mentre deve necessariamente avere il 6 per cento di grassi da latticini, praticamente una bevanda al latte con un remotissimo retrogusto di uova.
Naturalmente, la letale combinazione di latte, uova e grassi ha mandato in crisi la cultura dellโeggnog, che vive in un contesto culturale dove i colossi del latte vanno gambe allโaria, gli allevamenti sono โluoghi di sofferenza e sfruttamentoโ e la gente รจ alla ricerca di alternative vegetali ed eticamente sostenibili. ร nato cosรฌ il mercato alternativo dellโeggnog vegano, talvolta anche analcolico. Latte di avena, mandorla o anacardi hanno la densitร adatta per ricreare la consistenza cremosa, mentre la parte dellโuovo montato a neve si puรฒ ricreare con la fecola di maranta o altri addensanti. Tutto molto vegetale e dietetico (a parte il whisky, sโintende). Decine di marchi hanno lanciato sul mercato basi per eggnog vegano alle quali si puรฒ aggiungere liquore a piacere, e il latte di avena รจ tra le opzioni piรน battute. Tutto questo rimettere in discussione ingredienti e filiere ha determinato una certa flessione nel consumo di eggnog, che perรฒ sta trovando altre forme per rimanere sulle tavole imbandite durante le feste. Ogni americano sa che senza eggnog non รจ fino in fondo Natale.
Anche in Italia ci sono liquori a base dโuovo che possono essere considerati parenti dellโEggnog, anche se nessuno รจ associato in modo particolare alle feste natalizie. Il piรน antico e famoso รจ naturalmente il Vov, lo โzabajone confortanteโ con Marsala inventato dal pasticcere padovano Gian Battista Pezziol nel 1845 e approvato dalla corte di Vienna, con tutta la visibilitร che ne derivรฒ. Il suo principale competitor รจ lo Zabov, prodotto dalle Distillerie Moccia, che ha provato a distinguersi dal concorrente mettendo il brandy al posto del Marsala, cosa che in effetti lo ha proiettato verso Nord, dove un pezzo di mercato รจ occupato anche dallโolandese Advocaat. Su tutto lโarco alpino (e molto oltre) รจ ormai consolidata la ultra-cinquantennale presenza del Bombardino, bevanda a base di zabaione, panna, caffรจ e brandy nata nella baita del Mottolino, in provincia di Sondrio, negli anni Settanta, quando un improvvisato zabaione corretto e servito caldo ha fatto strabuzzare gli occhi di un cliente entusiasta. Bastรฒ quella reazione a far capire che lโinvenzione aveva funzionato.
ยฉ Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati