Grazie, Disney

La torta che Boomer e Millennials hanno conosciuto grazie ai fumetti: storia dell'intramontabile apple pie

Comfort food simbolo degli Stati Uniti, ricetta antichissima e icona pop: la torta di mele che profuma di casa, nella memoria collettiva รจ un boccone di felicitร 

  • 27 Aprile, 2025

C’รจ un aroma che attraversa generazioni e continenti: quello della apple pie appena sfornata. La sua forma รจ semplice: un involucro di brisรฉe dorata e friabile racchiude un generoso ripieno. Per molti italiani, perรฒ, l’immagine piรน vivida dell’apple pie arriva dai fumetti, con Nonna Papera che la lascia raffreddare sul davanzale mentre Qui, Quo e Qua giร  si leccano i baffi. Ma se la torta di mele dei fumetti Disney รจ entrata nel nostro immaginario, la sua storia viene da molto piรน lontano, con radici che affondano in Europa e rami che si intrecciano con l’identitร  statunitense. La ricetta classica รจ quella proposta nel programma sulla cucina a stelle e strisce Uazz’America, disponibile sulla piattaforma gamberorosso.tv, in chiaro sul canale 257 del digitale terrestre, e sui canali Sky 133 e 415.

Americana quanto la apple pie

Contrariamente a quanto si pensi, l’apple pie non รจ nata Oltreoceano, bensรฌ Oltremanica. Le sue origini risalgono infatti all’Inghilterra medievale, dove una ricetta del 1381 mescola mele, fichi secchi, uvetta e zafferano in un guscio di pasta. Lo zucchero? Un bene di lusso, praticamente assente. A portare la apple pie negli Stati Uniti furono i coloni europei, ben prima dell’arrivo del frigorifero, come modo ingegnoso per non sprecare la frutta. In assenza di metodi di conservazione, si cucinavano mele e ortaggi in vari modi per preservarne sapore e nutrimento. All’inizio, le mele venivano semplicemente cotte in forno e adagiate su una base simile alla pasta brisรฉe, che fungeva da contenitore. Col tempo, si aggiunse anche una copertura superiore, sigillando il ripieno tra due strati di pasta: dando vita cosรฌ all’apple pie nella sua forma classica: una torta semplice, domestica, rassicurante. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’apple pie fu persino arruolata nella propaganda patriottica. “Sei americano tanto quanto la apple pie” divenne un modo di dire comune. E ancora oggi, dire as American as apple pie equivale a evocare casa, ricordi, tenerezza.

Nonna papera apple pie

Il davanzale di Nonna Papera

Nel nostro immaginario italiano, la regina indiscussa dell’apple pie รจ Elviry “Grandma Duck” Coot, inventata dall’autore della Disney Al Taliaferro ispirandosi a sua suocera, e in seguito adattata da Carl Barks e da molti altri fumettisti, nota in Italia attraverso il settimanale a fumetti Topolino come Nonna Papera. Le storie Disney diffuse in Italia dagli anni Cinquanta in poi ci mostrano la nonna di Paperino e la sua apple pie, che diventa presto simbolo della cucina a stelle e strisce, e quintessenza del comfort food: fumante, perfetta, sfornata in continuazione per nipoti e amici. รˆ lรฌ che molti bambini italiani hanno conosciuto per la prima volta la apple pie.

Doppia base, mele, cannella e succo di limone

Ma dietro l’apparente semplicitร  della apple pie si nasconde un’arte: scegliere le mele giuste รจ fondamentale. Le varietร  piรน utilizzate nella tradizione americana sono la Granny Smith, per il gusto acidulo e la capacitร  di tenere bene la cottura, e la Golden Delicious, piรน dolce e aromatica. In molti usano una combinazione delle due, irrorate di succo di limone per arrestare l’ossidazione della polpa. L’obiettivo รจ un ripieno che in cottura non diventi una purea indistinta, ma resti strutturato, con le mele a fette ancora riconoscibili, morbide ma non sfatte. Anche il guscio di pasta brisรฉe o frolla, a seconda della zona di produzione, ha la sua importanza: la vera apple pie ha due strati di impasto โ€“ sopra e sotto โ€“ friabili ma robusti, capaci di contenere il succo delle mele senza inzupparsi. Nel New England prevale a piรน burrosa frolla, nel Midwest รจ piรน comune la brisรฉe. Tocco finale, spennellare il guscio superiore con uovo sbattuto per ottenere un effetto lucido e dorato. E poi c’รจ la cannella, spezia regina del ripieno. Ma non solo: nelle versioni piรน ricche, al ripieno si aggiungono noce moscata, chiodi di garofano o scorza di limone per esaltare il profumo delle mele. In alcune zone degli Stati Uniti si inseriscono anche uvetta e noci pecan, mentre nella variante olandese โ€“ la Dutch apple pie โ€“ il topping diventa una copertura sbriciolata, simile a un crumble. Per legare bene il ripieno, un trucchetto รจ aggiungere uno o due cucchiai di amido di mais. Dopo la cottura in forno, รจ d’obbligo farla raffreddare.

apple pie ร  la mode

Abbinamenti: comfort su comfort

Una fetta di apple pie chiama una coccola in piรน. L’abbinamento piรน classico รจ mangiarla ร  la mode, ovvero con una pallina di gelato alla vaniglia, meglio se artigianale e profumato alla bacca. Il contrasto tra il caldo del dolce e la freschezza del gelato รจ semplicemente irresistibile. Un insolito abbinamento รจ con il formaggio cheddar anch’esso artigianale e preferibilemtne clothbound, ossia affinato in un telo di mussola. Per chi preferisce abbinare la apple pie ad una bevanda, l’ideale รจ un tรจ nero speziato, come un chai con note di cannella, zenzero e cardamomo, che amplifica il profumo del ripieno. Ottimo anche un tรจ affumicato tipo Lapsang Souchong, per un contrasto piรน deciso. Nei mesi freddi, la combo perfetta รจ con un sidro di mele caldo, magari aromatizzato con scorza d’arancia, anice stellato e chiodi di garofano. Il suo gusto dolce e leggermente acidulo accompagna la torta senza sovrastarla. E per chi ama osare? Un bicchiere di Calvados o un bourbon morbido, da sorseggiare lentamente, per trasformare l’apple pie in un vero dessert da meditazione.

Che arrivi da una cucina del Midwest, dal davanzale di una fattoria nel New England, o dalle pagine di Topolino, la apple pie ha qualcosa di universale: sa di casa, di pomeriggi lenti, di affetto. รˆ un dolce che non ha fretta, come le cose fatte con amore. Forse รจ proprio questo il suo segreto. Non un semplce dolce da credenza, ma una tenera madeleine d’infanzia spensierata.

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