Continua la panoramica della produzione casearia ovina italiana, dopo i focus sulla Sardegna e sulla Toscana, ci occupiamo della Sicilia. Si tratta di prodotti particolari che dicono molto del territorio, tre Dop, piรน una in odore di esserlo a breve (Covid-19 permettendo). I punti forti, le criticitร e le potenzialitร di un settore che registrava una costante crescita prima dellโemergenza sanitaria. Le interviste ai rappresentanti dei consorzi di tutela e degli enti di ricerca. Le aziende dei prodotti certificati e le migliori realtร dei caci ovini nellโisola dei tre mari.
Sicilia e Sardegna hanno punti in comune. Sono isole, quindi meno soggette a contaminazioni (culturali, botaniche) della terraferma. Sono ricoperte dalla macchia mediterranea. Hanno un territorio vario fatto di montagne, colline e zone improduttive ricche di essenze spontanee, adatte al pascolo brado di animali abituati a vivere allโaperto e a brucare lโerba. Entrambe possiedono tre formaggi ovini Dop. In Sicilia il triangolo รจ formato dal Pecorino Siciliano, la Vastedda del Belice e il Piacentinu Ennese. Formaggi che, come tutti quelli Dop e molti Pat fatti nellโisola dei tre mari, hanno caratteristiche precise e nobili. Ce le spiega Antonio Di Falco, agronomo del CoRFiLaC – Consorzio per la Ricerca nel settore della Filiera Lattiero Casearia e dell’agroalimentare – specializzato su qualitร del latte destinato alla caseificazione, formaggi, stagionatura, affinamento e certificazioni.
Tutti fattori fondamentali ai fini della biodiversitร e della tipicitร del formaggio.
Contrariamente a quanto avviene in Sardegna, dove il pecorino romano (al 95% prodotto nellโisola) monopolizza le quote del latte di pecora raccolto nella regione, decidendo in parte le sorti delle altre due Dop (pecorino sardo e fiore sardo), in Sicilia i tre formaggi ovini certificati lavorano a braccetto e in armonia, con i massimi rappresentanti dei rispettivi consorzi che condividono scelte, strategie e azioni. Di contro, le stime del latte ovino prodotto in Sicilia sono meno precise di quelle della Sardegna.
Secondo fonti Istat, nel 2018 sono stati munti 27,5 milioni di litri โ con un aumento di quasi il 19% rispetto al 2014 โ di cui (stime Regione Sicilia e dalla Coldiretti Sicilia) il 6-8% destinato alle tre Dop ovine: oltre 52mila forme per la vastedda della Valle del Belice, piรน di 8.000 per il pecorino siciliano e oltre 12.500 per il piacentinu ennese. Secondo altre fonti, la quantitร di latte di pecora prodotto in Sicilia รจ superiore, comunque di valore incerto e ripartito in percentuali diverse. โSaperlo รจ come fare un terno al lottoโ ironizza Massimo Todaro, presidente del Consorzio di tutela della Vastedda della Valle del Belice. โLa Sicilia possiede pochi caseifici industriali che lavorano latte ovino, prevalentemente in provincia di Trapani, e molte realtร tradizionali di piccole dimensioni che trasformano il latte prodotto in azienda. ร impossibile avere una quantitร precisa e nessun ente puรฒ conoscerla con certezza. Il modo piรน corretto per ottenere una stima รจ partire dalle pecore allevate che, con la BDN (Banca Dati Nazionale dellโAnagrafe Zootecnica, nd.r.), รจ un dato certo: al 31 dicembre 2019 gli ovini identificati allevati in Sicilia erano 788.000 (860.626, secondo i dati della Regione Sicilia e della Coldiretti regionale, aggiornati alla fine di gennaio 2020, n.d.r.), cifra che moltiplicata per 95% โ numero di pecore munte su 100 allevate โ per 150 litri di latte a capo fa circa 112 milioni di litri di latteโ.
Un poโ piรน di un terzo di quello raccolto in Sardegna ma, a differenza di quanto avviene nellโisola dei quattro mori, solo una piccolissima parte destinata alle tre Dop ovine. โIl resto va alla produzione di formaggio fresco di pecora tipo pecorino siciliano, nelle sue tre tipologie: tuma (2-7 giorni senza sale), primosale (circa 20 giorni) e primintio (60-90 giorni)โ spiega Massimo Todaro. โPurtroppo, esiste una percentuale di latte poco quantificabile che viene inviata in Toscana per la notevole differenza di prezzo fra quello siciliano (70-75 centesimi) e quello toscano (80-1,30 euro)โ.
La stragrande maggioranza dei formaggi ovini della Sicilia รจ dunque prodotta fuori dalle Dop per incostanza qualitativa, variabilitร di pezzature, tecniche produttive e profili organolettici, per gli oneri che comporta la certificazione in termini di organizzazione e di costi. Il quadro produttivo ci restituisce una situazione di forte polverizzazione aziendale, con realtร moderne e organizzate (poche) accanto ad altre impostate su un sistema pastorale arcaico, per un totale di quasi 8.700 aziende, di cui oltre 1.000 da latte e 1.600 con indirizzo produttivo misto latte/carne (fonte Regione Sicilia e Coldiretti regionale, gennaio 2020). Lโallevamento ovino รจ praticato in tutta la regione con una maggiore concentrazione nelle aree collinari e montane delle province di Palermo, Messina ed Enna. La produzione del latte va da ottobre a giugno seguendo il pascolo, con punte massime nel periodo invernale.
Una ricerca pubblicata nel 2007 โ โI formaggi storici di nicchia in Sicilia: aspetti produttivi e di mercatoโ, a cura dellโOsservatorio sullโEconomia del Sistema AgroAlimentare della Sicilia โ illustra i prodotti di pecora regionali sintetizzando in poche pennellate le differenze tra loro. Il formaggio pecorino si chiamerร canestrato se si aggiunge il latte di capra o di vacca, a seconda di quello che la natura regala in quel momento, diventerร maiorchino se lo si stagiona a lungo, รจ piacentino se alla pasta si aggiungerร lo zafferano e i grani di pepe nero, sarร tuma se si vuole sottolineare la tenera morbidezza data alla versione non stagionata, sarร invece primosale se si preferisce โmettere in risalto la sua prorompente giovinezza resa saggia dalla prima salaturaโ, si darร il nome di vastedda allโunico pecorino fresco a pasta filata,ย tra i prodotti caseari certificati. Comunque lo si voglia chiamare โ continua la ricerca โ questo formaggio resta sempre lโimmutabile pecorino che, pirandellianamente, diventa โuno, nessuno e centomilaโ.
Pecorino siciliano. Foto: Corfilac
Si produce dalla notte dei tempi ed รจ citato da storici e scrittori classici: รจ il formaggio di cui parla Omero nellโepico incontro tra Polifemo e Ulisse. La carta dโidentitร di questa Dop siciliana, dal 1996,recita: formaggio grasso a pasta semicotta e pressata prodotto in tutta la Sicilia, con salatura a secco e stagionatura di almeno 4 mesi. I numeri del pecorino siciliano riferiti al 2019: 18 conferitori di latte, 11 caseifici e 11 stagionatori, oltre 521mila litri di latte ovino trasformato (contro i neanche 7.000 litri del 2002), quasi 11mila forme prodotte per 90 tonnellate di formaggio, โcon una crescita in volume e in valore del 35% circa negli ultimi 10 anniโ precisa Domenico Ferranti, presidente del Consorzio di tutela del pecorino siciliano Dop. La certificazione europea ha messo delle regole al pecorino siciliano al fine di certificare un prodotto univoco e con una qualitร costante, tracciata e garantita da un ente terzo (CoRFiLaC), lasciando fuori i pecorini cosiddetti ordinari, con caratteristiche molto diverse tra loro. Ma anche il prodotto certificato non รจ tutto uguale: le forme variano dai 4 ai 12 chili e le note aromatiche cambiano in base al pascolo, alle essenze, al periodo dellโanno, alle zone in cui รจ prodotto e alle caratteristiche del terreno.
Piacentinu Ennese
ร lโunico formaggio italiano certificato che viene arricchito con lo zafferano, aggiunto al latte crudo prima della coagulazione, regalando alla pasta e alla crosta un bel colore giallo intenso. Lโaltra sua particolaritร รจ il pepe nero in grani, incorporato nella cagliata quando viene messa nei canestri di giunco. ร un cacio antichissimo, documentato nel 1500 ma forse giร prodotto e apprezzato nel Medioevo se si dร credito alla leggenda legata alla sua origine; pare infatti che sia stato inventato da casari piacentini, arrivati in Sicilia a fine XI secolo al seguito di Ruggero il Normanno, che per dare appetito e tono alla di lui moglie Adelasia del Monferrato aggiunsero al formaggio lo zafferano, spezia energizzante allโepoca molto diffusa in zona, ottenendo un prodotto โpiacentiโ, che piace (altra origine del nome).
Il piacentinu, dal 2011 tutelato dalla Dop e ancora prima da un Presidio Slow Food, รจ prodotto in una manciata di comuni della provincia di Enna (Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera, Villarosa, capoluogo compreso), nel cuore piรน cuore dellโisola, dove il paesaggio รจ disegnato da campi di grano, da tracce archeologiche di Sicani, Siculi, Greci e Romani, Arabi e Normanni e da pecore al pascolo, concentrate soprattutto nella zona dei monti Erei. Pronto dopo una stagionatura di 60 giorni, emana profumi e aromi riconducibili allโambiente della pecora (latte, vello, ovile), uniti alle note speziate dello zafferano e del pepe. ร un formaggio sia da tavola che da grattugia quando รจ stagionato, valorizza piatti della tradizione, come caponata di melanzane e capretto imbottito.
Vastedda del Belice. Fonte Corfilac
ร lโunico formaggio di pecora a pasta filata nel panorama caseario italiano, tra i prodotti caseari certificati. Non รจ figlio di un progetto produttivo ma di un incidente di percorso. La sua origine sembra sia dovuta a un vecchio casaro che, nel tentativo di recuperare i pecorini andati a male a causa del grande caldo estivo, li affettรฒ e li immerse nellโacqua calda per eliminarne lโaciditร ; inaspettatamente la pasta cominciรฒ a filare, e da questa il casaro ottenne una sfera di circa mezzo chilo, che ripose su un piatto fondo da minestra. Il formaggio prese cosรฌ la forma della โvasteddaโ, la classica pagnotta di pane circolare e schiacciata (ma il nome potrebbe provenire dal dialetto โvastaโ, ossia guasta, riferito alla pasta andata a male).
Vastedda del Belice
Come da disciplinare della Dop, ottenuta nel 2010, ispirato a quello preesistente del Presidio Slow Food, รจ prodotta nella zona attraversata dal fiume Belรฌce e compresa tra le province di Trapani, Palermo e Agrigento, dove vigneti, uliveti, campi di grano e greggi al pascolo si mescolano ai templi dorici, ai castelli medievali, ai luoghi del Gattopardo e a quel che รจ rimasto e rinato dopo il terremoto del 1968. Unโaltra caratteristica della vastedda รจ la provenienza del latte, rigorosamente da pecore della Valle del Belice, razza autoctona dalle ottime performance. โร una grande produttrice di latte, anche dโestate quando le altre pecore sono in asciutta, รจ robusta e resistente alle avversitร climatiche e dellโhabitatโ spiega Massimo Todaro, presidente del Consorzio di tutela Vastedda della Valle del Belice Dop.
I meriti di questo formaggio vanno al di lร del sapore piacevole, fresco e saporito, e alla versatilitร in cucina, da usare al posto della mozzarella. โSi vende bene a un prezzo dignitosoโ aggiungeย Todaro โlasciando al produttore un minimo di reddito che lo compensa di tutti gli sforzi necessari per fare lโallevatore prima e il casaro dopoโ. E se ancora si sta studiando sul packaging ideale per conservarne freschezza, gusto e aromi, la produzione cresce (negli ultimi 3 anni oscilla fra 30 e 35 tonnellate, contro le neanche 7 tonnellate del 2008, con un aumento di quasi il 500%) e le strategie di marketing si fanno piรน smart e dinamiche. โTutti i produttori di vastedda del Consorzio di Tutela si sono riuniti in una cooperativa di commercializzazione con lโobiettivo di concentrare lโofferta per affrontare la gdo e lโesteroโ dice ottimista Todaro โuno dei pochi casi di associazionismo che funziona al sudโ.
Maiorchino. Fonte Corfilac
Pur non essendo di latte di pecora in purezza, a volte unito a quello di capra e di vacca (il 20% massimo), il maiorchino รจ formaggio storico siciliano legato alla tradizione pastorale isolana. Ha origini antiche (i primi documenti risalgono al โ600) ed รจ protagonista della โmaiurchรจaโ, lo storico gioco della ruzzola che ancora oggi anima le vie del centro storico di Novara di Sicilia (ME), con le forme stagionate del formaggio che vengono fatte rotolare lungo le strade in pendio durante il periodo di Carnevale.
Il nome deriva da Maiorca, isola delle Baleari (traccia dei 400 anni di dominazione spagnola in Sicilia) o dal grano duro autoctono Maiorca, raccolto tra maggio e giugno in coincidenza con la produzione del formaggio. ร prodotto con latte di pecore โ tradizionalmente di razza pinzirita โ portate al pascolo libero sui monti Peloritani in quel triangolo di terra tra lโEtna e lo stretto di Messina, di fronte alla Calabria. Il maiorchino รจ un cacio raro e a rischio dโestinzione. โViene lavorato da febbraio a giugno in piccolissime quantitร โ spiega Tiziana Buemi, uno dei 6 produttori โciascun caseificio scodella una forma al giorno, per un totale di 1200 pezzi allโannoโ. La tecnica produttiva prende le distanze dal pecorino per avvicinarsi a un formaggio grana (forse grazie ad alcuni lombardi che scesero in Sicilia con la conquista normanna nella seconda metร dellโXI secolo) e segue metodi tradizionali. Stagionatura piรน che lunga, lunghissima, dagli 8 mesi ai 2 anni, per un formaggio grasso a pasta dura e cotta, sia da tavola che da grattugia, dal sapore intenso e piccante, con aromi burrosi, erbacei e fruttati dolci che richiamano la mela e la vaniglia. Il maiorchino รจ tutelato da un Presidio Slow Food ed รจ alle fasi finali dellโiter per il riconoscimento europeo.
a cura di Mara Nocilla
CoRFiLaC – Consorzio per la Ricerca nel Settore della Filiera Lattiero-Casearia e dell’Agroalimentare – Ragusa – strada provinciale 25 Ragusa Mare km 5 – 0932 660411 – corfilac.it
Tiziana Buemi – Novara di Sicilia (ME) – via Ippolito Nievo, 22 – 3703253942 – Maiorchino
Cangemi di Giovanna Ragolia – Partanna (TP) – via Battumari, 15 – 0924921454 – 3275756370 – Pecorino siciliano Dop e vastedda della Valle del Belice Dop
Casearia Siciliana – Ragusa – viale Ventidue, 12 โ 0932667188 – Pecorino siciliano Dop
Antonino Calderone – Santa Lucia del Mela (ME) – via Serri, 86 – 090935444 – 3204515059 – Maiorchino
Il Cavalcatore – Assoro (EN) – contrada Cavalcatore strada provinciale 7b Dittaino-Assoro – 0935 667255 – ilcavalcatore.it – Piacentinu Ennese Dop, tuma fresca, pecorini aromatizzati, nero di Sicilia
Centro Form – Aidone (EN) – contradaย Montagna – 093588113 – 093587834 – centroform.it – Pecorino siciliano Dop, Piacentinu Ennese Dop, tuma fresca, pecorini aromatizzati, nero di Sicilia
Salvatore e Liborio Cucchiara – Salemi (TP) – contrada Torretta – 3333419865 – aziendacucchiara.it – Pecorino siciliano Dop, vastedda della Valle del Belice Dop, tuma fresca
Curatolo – Enna – contrada Cozzo di Povero – 09351824639 – Piacentinu Ennese Dop
Cataldo Di Costa – Troina (EN) – viale Vittorio Veneto – 0935654225 – Pecorino siciliano Dop
Caseari Di Venti – Calascibetta (EN) – contrada Tresauro – 3388454255 – 3889438932 – Piacentinu Ennese Dop, pecorini anche aromatizzati, primosale
Domenico Ferranti – Santo Stefano di Quisquina (AG) – via Libero Attardi, 6 – 0922989394 – 3383972462 – aziendaferranti.com – Pecorino siciliano Dop
Fioriglio – Mistretta (ME) – contrada Bafรฌ – 3337469809 – 3275506488 – 3881659052 – provolafioriglio.it – Maiorchino, canestrato
Domenico Isgrรฒ – Furnari (Me) – contrada Carone – 3381885400 – Maiorchino
Salvatore Interrante – Menfi (AG) – via Cinquanta, 20 – 3383348447 – Pecorino Siciliano Dop e vastedda della Valle del Belice Dop
Latterie Ragusane – Ragusa – via A. De Gasperi, 20 – Pecorino Siciliano Dop
Manfrรจ – Gibellina (TP) – viale Empedocle – 3334043191 – caseificiomanfre.it – Pecorino Siciliano Dop, vastedda della Valle del Belice Dop
Melia (Domenico Ferranti) – Santo Stefano di Quisquina (AG) – contrada Melia Marinella – 0922989394 – 3383972462 – aziendaferranti.com – Pecorino Siciliano Dop
Mario Mirabile – Santa Lucia del Mela (ME) – contrada Fanuso – 090935886 – 360531442 – Maiorchino
Ovini e Natura – Massimo Todaro – Santa Margherita di Belice (AG) – contrada Pรฌgnolo – 3393464087 – Pecorino Siciliano Dop, vastedda della Valle del Belice Dop
Filippo Palazzolo – San Giuseppe Jato (PA) – contrada Traversa – 3398562508 – zootecniapalazzolo.it – Pecorino siciliano Dop, primosale
Passalacqua – Castronovo di Sicilia (PA) – contrada Baronaggio – 0918218606 – 3357001633 – caseificiopassalacqua.com – Pecorino siciliano Dop, primosale anche aromatizzato, canestrato
Le Prelibatezze del Feudo Pollichino di Giuseppe e Carolina Lala – Contessa Entellina (PA) – borgo Roccella – 0918355144 โ 3391618523 – feudopollichino.it – Pecorino Siciliano Dop e vastedda della Valle del Belice Dop, primosale anche aromatizzato, nero di Sicilia
Rosario Presti – Santo Stefano di Quisquina (AG) – contrada Molinazzo – 3333025670 – Pecorino Siciliano Dop
Raja – Enna – contrada Raja strada statale 121 km 98.8 – 093525019 – Piacentinu Ennese Dop
Roccella – Contessa Entellina (PA) – contrada Roccella – 0918355144 – Vastedda della Valle del Belice Dop
San Pietro Formaggi – Castronovo di Sicilia (PA) – piazzetta San Giovanni, 2 – sanpietroformaggi.com – Pecorino Siciliano Dop – 0918217240
Sapori Antichi – Poggioreale di Sicilia (TP) – corso Umberto I, 30 – 3204835107 – saporiantichi.eu – Pecorino siciliano Dop, vastedda della Valle del Belice Dop, primosale anche aromatizzato, picurinu semistagionato e stagionato
I Sapori della Terra – Enna – contrada San Tomasello – 0935533646 – Piacentinu Ennese Dop
Sicilformaggi – Santa Ninfa (TP) – via E. Mattei, 3 – 092462366 – sicilformaggi.it – Pecorino siciliano Dop, piacentinu ennese Dop, primosale e pecorini aromatizzati
Spitale – Enna – contrada Canneti – 3349877914 – Piacentinu Ennese Dop
Tenuta Bubudello – Enna – contrada Bubudello – 0935671316 – Piacentinu Ennese Dop
Fratelli Tirrito – Castronovo di Sicilia (PA) – contrada Manica Suppa – 3337436406 – Pecorino siciliano Dop, pecorini con pepe
Valvo – Enna – contrada Salerno – 0935541669 – caseificiovalvo.it – Piacentinu Ennese Dop, primosale anche aromatizzato
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