no, nella cintura torinese).
Perché un gelato kosher? Prima di tutto la bottega di Marchetti si trova a 200 metri dalla sinagoga. Poi perché oggi il mondo della gelateria si apre a 360 gradi a tendenze, gusti e esigenze alimentari (vedi la recente attenzione per i gelati “gluten free” e per chi è intollerante al latte). Ma soprattutto, che vuol dire un gelato kosher? Vuol dire fatto secondo le regole alimentari della tradizione ebraica (kosher in ebraico significa adatto, conforme, opportuno, riferendosi in particolare alla preparazione di cibi e bevande). Quindi gelati senza ombra di alcol e prodotti con ingredienti dotati di licenza del rabbino.
Quali sono i gusti che gli ebrei tradizionalisti possono assaggiare al civico 24 di corso Vittorio Emanuele II? «Le granite siciliane, i sorbetti alla frutta e tutte le creme classiche – spiega Alberto Marchetti – fior di latte, stracciatella, nocciola, pistacchi, mandorla, crema, cioccolato... Tutti tranne lo zabaione, il bonèt, il torrone e il croccante. Per il primo serve il Marsala, per gli altri gusti uso materie prime, come l'amaretto per il bonèt e il torrone per il gusto corrispondente, che non hanno la certificazione del rabbinato. E poi rispetto delle regole alimentari della tradizione ebraica: pastorizzazione a oltre 85° e un particolare lavaggio dei macchinari dopo aver prodotto il gelato convenzionale».
Quindi un gelato “puro e permesso”, e soprattutto buonissimo, d'autore, figlio di alta artigianalità. Provate lo yogurt (delizioso, tra i migliori nel suo genere), il sorbetto ai frutti di bosco, il fiordilatte. L'unico appunto è che non ci sono cartelli che indicano i gusti kosher. Chiedete e vi sarà risposto.
Alberto Marchetti
c.so Vittorio Emanuele II, 24 bis
Torino
tel. 0118 390 879
www.albertomarchetti.it
Mara Nocilla
18/07/2012