La natura nel Parco del Gargano
Pini secolari di Aleppo che coesistono con macchie dai colori cangianti, l'aroma balsamico della resina che si mescola al profumo dei giardini di agrumi, arance bionde e limoni femminielli; di fronte il mare che guarda a Oriente, a immaginare quell'orizzonte balcanico verso cui punta lo Sperone d'Italia. Località San Menaio. È il fermo immagine di una vacanza nel Parco Nazionale del Gargano, descritto con altrettanta efficacia dalla distesa di faggi e cerri dell'”età di Matusalemme” - come amava apostrofarli Giuseppe Ungaretti – che si addensano negli oltre 10mila ettari della Foresta Umbra, polmone verde della penisola garganica. La foresta millenaria che riveste l'entroterra di questa regione così varia nella Puglia del Nord ha visto giorni lontanissimi nel tempo, quando il Gargano – oggi promontorio più esteso d'Italia – era un'isola completamente ricoperta di vegetazione.
Poi, le trasformazioni geologiche hanno portato all'assetto che tutti possiamo apprezzare oggi, senza intaccare la varietà di habitat naturali che coesistono nel Parco. Laghi costieri e lunghe spiagge sabbiose, sentieri immersi nel verde e piccole insenature che si ritagliano uno spazio assolato tra una falesia calcarea a picco sul mare e una grotta di formazione antichissima. E così ci si sorprende a scoprire un'orchidea selvatica nascosta all'ombra di un faggio, mentre gli amanti del birwatching (che sapranno apprezzare anche la ricchezza faunistica del lago di Lesina), impugnato il binocolo, si appostano nella speranza di intercettare un picchio o un gufo reale. Sul percorso di tracciati leggendari si arriva invece in vista del fusto secolare del Cerro di Vico, 50 metri di altezza e ben 5 metri di circonferenza in prossimità di un convento di frati francescani.
I borghi storici. Dominazioni illuminate e razzie dal mare
Alla suggestione di un paesaggio ancora incontaminato, benché apprezzato dal turismo, si aggiunge presto la storia di insediamenti abitati di origini secolari, colonie segnate dal passaggio di grandi conquistatori prima - ancora viva la memoria delle dominazioni longobarde e dell'evidente rinascita sveva di Federico II – cittadelle fortificate poi, avamposti difensivi di vedetta sul Mar Adriatico, spesso teatro di sanguinosi scontri (si veda la Chianca Amara di Vieste, in ricordo della tragica razzia di Dragut Rais, braccio destro del pirata Barbarossa, terrore dei mari alla metà del XVI secolo). Tra i borghi noti Vieste è il centro più grande dell'area e offre un soggiorno di relax tra mare cristallino e vicoli austeri del centro storico di epoca medievale, che domina dall'alto la costa e si affaccia su un panorama da immortalare in prossimità del balcone della Ripa. Qui la Cattedrale della città antica rappresenta un pregevole esempio di romanico-pugliese e compete per suggestione con il Castello del periodo svevo. Come negli altri nuclei garganici, sono il dedalo di vicoli angusti, le ripide scalinate e l'infilata di basse casupole bianche di tradizione marinara gli elementi caratteristici di un'edilizia cresciuta a ridosso delle roccaforti medievali, spesso racchiusa da cinte murarie di grande interesse storico-artistico.
È il caso di Vico Garganico, che si è guadagnata l'appellativo di paese dell'amore per il folclore del Vicolo del Bacio, talmente stretto da non consentire il passaggio di due persone affrontate, se non costringendole al contatto fisico. Vico conserva i quartieri storici della Civita e della Terra e una doppia cinta muraria, la più recente scandita da quattordici torri difensive. Su una rupe che domina la baia sottostante sorge anche Peschici, ancora un labirinto di viuzze e passaggi angusti, celebre per un litorale particolarmente generoso di angoli suggestivi, dalle grotte calcaree alle insenature lambite dalla pineta, alle lunghe spiagge interrotte qua e là dai trabucchi, antiche macchine per la pesca che si rincorrono sull'intera costa garganica, alcuni ancora in attività, la maggior parte trasformati in ristoranti.
E non può mancare alla conta dei borghi degni di visita Monte Sant'Angelo, ricco di emergenze storiche e luoghi della fede segnati dalle apparizioni di San Michele Arcangelo nella grotta dove oggi sorge il Santuario omonimo, meta di pellegrinaggio assiduo. Altrettanto suggestivi il Castello orsino, la cosiddetta Tomba di Rotari, il monastero di Santa Maria Maggiore.
Lungo la costa. Tesori da scoprire
Ma è perlustrando la costa che si prospettano nuove mete da scoprire, come il lago costiero di Lesina, il suo lungo arenile sabbioso, il “tombolo” ricoperto di rigogliosa macchia mediterranea, la pineta che offre ristoro dalla spiaggia assolata, la foce del fiume Fortore con la sua torre cinquecentesca. O il Parco Archeologico del Siponto, in prossimità di Manfredonia, dove un tempo i traffici marittimi dell'Impero vedevano lo scambio incessante tra cereali in partenza dalla Penisola e spezie in arrivo da Oriente. E la celebre Baia delle Zagare, incastonata tra Mattinata e Vieste, un chilometro di spiaggia attrezzata e i faraglioni scomposti che si stagliano a poca distanza dalla riva, con l'Arco Magico che segna un accesso ideale modellato dal vento.
Mentre è ancora una volta una torre, quella di Mileto affacciata sul mare a segnare il punto della terraferma più vicino all'arcipelago delle Isole Tremiti, che da qui distano solo undici miglia, e aprono nuove prospettive al turismo in cerca di un paradiso marino facilmente raggiungibile dai centri del Gargano, da scoprire in giornata o meglio in un fine settimana di pausa tra fondali, eremi e sentieri nella natura.
Il Gargano a tavola. Agrumi, formaggi e anguille
Soffermandosi a tavola la Puglia garganica regala una tradizione che condivide con la gastronomia regionale i grandi prodotti della terra, dall'olio extravergine d'oliva ai legumi – come le fave di Carpino – e una produzione casearia di qualità che trova la sua punta di diamante nel Caciocavallo podolico o nel Canestrato da capra garganica, ma sa caratterizzarsi per una specifica identità territoriale. Basti pensare agli agrumi garganici (dal melangolo all'arancia bionda, al più antico limone d'Italia, il femminiello) coltivati tra il mare e l'entroterra, su suggestivi terrazzamenti che formano quell'Oasi Agrumaria riconosciuta Igp. Tra pietanze di carne e piatti di mare, la tradizione locale annovera orecchiette e zuppe contadine, anguille di Lesina e insalata di erbe di mare raccolte sulle coste rocciose, lampascioni in insalata e crudi di pesce, zuppe di lumache e tielle, sugo di braciole e seppie ripiene, capretti e agnello al forno, zuppe di pesce e cozze ripiene. Capitolo a parte per panificazione e dolci, tra pettole, panzerotti con ricotta, pizza nel ruoto, fichi infornati, conserva di gelsi, sanguinaccio e ostie ripiene di miele, mandorle tostate e cannella della tradizione religiosa. I nostri consigli per accomodarvi alle migliori tavole del Gargano e scoprire insegne golose per una pausa gourmet.
CONSIGLI DALLA GUIDA RISTORANTI D’ITALIA 2015 (comprala qui)
Le Antiche Sere (Lesina): Cucina creativa con gli ingredienti di un territorio dalla forte identità: materie prime spesso povere rese eleganti e gustose. Anguilla, muggine, ricotta, agrumi, orecchiette, caciocavallo tra le eccellenze che arrivano in tavola. Ambiente accogliente e grande ospitalità, carta dei vini non banale.
Taverna li Jalantuumene (Monte Sant'Angelo): Gegè Mangano e sua moglie gestiscono con passione la locanda (con camere) non distante dal Santuario di San Michele, all'interno di un edificio antico. Nella bottega annessa si vendono le specialità alimentari che arrivano in tavola, contraddistinta da una carta equilibrata, stagionale, territoriale e creativa. Molte le etichette regionali di qualità. D'estate si mangia anche all'aperto.
Porta di Basso (Peschici): Nel centro storico con vista sul mare, dispone anche di stanze in albergo diffuso. Il servizio premuroso guida il commensale alla scoperta di una cucina semplice, creativa, di qualità, tra mare e terra. Valida la lista dei vini.
Gabbiano (Isole Tremiti): Proposta di mare dal menu semplice e tradizionale, all'interno di una struttura alberghiera. Buona la carta dei vini.
Il Capriccio (Vieste): Affacciato sul porto turistico, la cucina è equilibrata e leggera e valorizza il pescato del Gargano. Ottimi i crudi e i primi di pesce, ma si segnala anche una valida proposta di carne. Vini anche alla mescita e birre artigianali.
Al Dragone (Vieste): Sala romantica, vista sul mare e grande materia prima lavorata con creatività e mano esperta. Servizio cortese.
CONSIGLI DA STREET FOOD 2016 (comprala qui)
Panificio Dolcesalato (Rodi Garganico): qui troverete la tipica focaccia rodiana al taglio, rettangolare, condita con pomodoro fresco, aglio e formaggio saporito. Disponibili anche altre farciture e la “raratura”, la massa avanzata insaporita con semi di finocchio. Provate i taralli con cipolla e uvetta. E non fatevi scoraggiare dalla fila.
CONSIGLI DALLA GUIDA PASTICCERI&PASTICCERIE 2015 (comprala qui)
Saint Honorè (San Severo): Anche in questo caso deviamo dalle rotte più propriamente garganiche per ritrovare la pasticceria di Giancarlo D'Elia, abile soprattutto con i lieviti realizzati con burro e lievito madre. Ampia selezione di paste e mignon, ottima tra le torte la Saint Honorè.
Pizzicato (Vico del Gargano): L'incontro dolce tra Puglia e Sicilia si compie a opera della famiglia Ramondia. Spazio a cassate e cannoli, ma anche ai sospiri di Vico e al Dolce della sposa della tradizione locale. Gelato artigianale con ingredienti del territorio, come i gelsi di Mattinata.
Pasticceria Moffa (Foggia): Ci inoltriamo fino a Foggia per scoprire le prelibatezze di un'insegna guidata con sicurezza dal Pietro Moffa, mastro pasticcere che regala classici impeccabili di scuola francese. Ottimi i lieviti, imperdibile la torta Peccato di Gola, a base di meringa, mandorle e miele. Valide anche la cioccolateria e la proposta salata.
CONSIGLI DA BAR D’ITALIA 2015 (comprala qui)
Albatros (Manfredonia): Sulla spiaggia Acqua di Cristo si arriva per bere un caffè, coccolarsi con un cappuccino, o godere di un cocktail all'ora dell'aperitivo con tramonto sul mare. Sfizi dolci e salati e gelato artigianale.
Gabrielino (Mattinata): Dal 1933, l'insegna di questa località marittima è famosa per il suo gelato. Ma a colazione sono ottimi caffè, cappuccini e lieviti di produzione propria.
Gran Caffè Impero (Manfredonia): Dal 1934 ottimi caffè e cappuccini, e lieviti golosi. Buono il reparto pasticceria, notevole la gelateria.
a cura di Livia Montagnoli
Le Antiche Sere | Lesina (FG) | via Pietro Micca, 22 | tel. 0882 991942 | www.leantichesere.it/
Taverna di Jalantuumene | Monte Sant'Angelo (FG) | Piazza Galganis, 5 | tel. 0884 565484
Porta di basso | Peschici (FG) | via Cristoforo Colombo, 38 | tel. 0884 355167 | www.portadibasso.it/
Gabbiano | Tremiti (FG) | via Giuseppe Garibaldi, 5 | tel. 0882 463410 | www.hotel-gabbiano.com/
Il Capriccio | Vieste (FG) | Loc. Porto Turistico | tel. 0884 707899 | www.ilcapricciodivieste.it/
Al Dragone | Vieste (FG) | via Duomo, 8 | tel. 0884 701212 | www.aldragone.it/
Panificio Dolcesalato | Rodi Garganico (FG) | piazza Padre Pio, 7 | tel. 0884 965244
Saint Honorè | San Severo (FG) | via C. Rispoli, 106 | tel. 0882 371386 | www.facebook.com/pages/Saint-Honor%C3%A8-Bar-Pasticceria-Gelateria-di-DElia-Antonio/1536953313236215?fref=ts
Pizzicato | Vico del Gargano (FG) | via Risorgimento, 14 | tel. 0884 991245 | www.facebook.com/pages/pasticceria-pizzicato-Vico-del-Gargano/278409582174968?fref=ts
Pasticceria Moffa | Foggia | via Mandara, 103 | tel. 0881 331831 | www.pasticceriamoffa.it/
Albatros | Manfredonia (FG) | via Togliatti, 50 | tel. 0884 514508 | www.facebook.com/pages/Caffetteria-Albatros/401290873271993
Gabrielino | Mattinata (FG) | via G. Garibaldi, 3 | tel. 0884 559444 | www.gabrielino.it/
Gran Caffè Impero | Manfredonia (FG) | Piazza Marconi, 16 | tel. 0884 581045 | www.facebook.com/pages/Gran-Caff%C3%A8-Impero/336465096456801
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