Nuove aperture a Roma autunno/inverno 2013-2014. La friggitoria di Arcangelo Dandini e mille altre storie

14 Nov 2013, 23:00 | a cura di Massimiliano Tonelli
Da Prati a Testaccio, da San Giovanni al Pigneto. Una ventina di nuove aperture curiose, impegnative, microscopiche e gigantesche nella capitale. Saranno i posti dove faremo la fila per andare a provare nuovi piatti e nuove idee nella stagione autunno\inverno 2013-2014. Dai cocktail di Massimo D'Addezio al Pigneto ai fritti di Arcangelo Dandini verso Via Giulia. Dalle tante aperture di Prati alle novità sfiziosissime di Testaccio, San Giovanni e Pigneto.
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Serrande abbassate, cartelli “affittasi” che si affastellano sui perimetri dei palazzi anche in strade che fino a qualche anno fa erano iper commerciali e canoni di locazione che – sebbene non sempre – si ridimensionano un pochino. Un quadro che è pesantissimo per il commercio in tutta Italia, ma c'è l'eccezione che conferma la regola. Almeno in apparenza, ovvero dal computo delle nuove aperture e delle idee in circolo, sembra che Roma non abbia alcuna intenzione di arrestare l'autentica slavina di novità che da qualche tempo caratterizza le dinamiche gastronomiche in città.
Alle tante novità degli scorsi anni (ricordiamoci quando qualcuno affermò che dopo l'apertura dei tantimila mq di Eataly all'ex Air Terminal di Ostiense non ci sarebbe stato più spazio per nuove aperture, venendo smentito alla grande), si aggiungeranno decine e decine di nuovi progetti che hanno covato durante la lunga estate e sono pronti per il debutto autunnale o invernale. Il motivo per il quale, in una fase di estrema difficoltà per il commercio, la ristorazione continui con dinamiche vivacissime non lo approfondiremo in questa sede (anzi diteci il perché secondo voi), ci limiteremo a elencare voci, anticipazioni e conferme già da noi anticipate nei mesi scorsi che ora hanno già fissato data e ora dell'inaugurazione. E lo faremo percorrendo tutti i quartieri poiché, pur in presenza di una preponderanza del Rione Prati che non accenna a diminuire, c'è il Pigneto, c'è San Giovanni, c'è Testaccio e c'è il Centro Storico. Tutti con progetti da segnarsi in agenda e da non perdere al momento del sospirato opening.

Partiamo proprio dal Centro con la novità che, se verrà confermata, segnerà una delle tappe obbligate di foodies o gourmet all'inizio del 2014. Dovrebbe infatti aprire i battenti verso gennaio la friggitoria gourmet e panineria di classe che Arcangelo Dandini ha pensato per i vicoli barocchi della città. La zona è quella di Via dei Banchi Vecchi, nota ai golosoni capitolini e non solo per luoghi che rispondono al nome de Il Pagliaccio, il Goccetto, il Jerry Thomas e proprio a “supporto” di questi ultimi due potrebbe vivere il nuovo progetto del grande chef di Rocca Priora. Grandi fritti, grandi panini e dolci di Andrea De Bellis, giusto per incrementare ulteriormente le sinergie sul territorio. Non troppo lontano c'è il Ghetto. Protagonista di nuove e ghiotte aperture negli ultimi anni, continuerà ancora a mietere vittime tra i foodies anche nell'immediato futuro: Bella Carnesi chiamerà la nuovissima trattoria di Alberto Ouazana che è il macellaio di riferimento della Comunità Ebraica di Roma con botteghe a Piazza Bologna o a Viale Marconi. Tutto kosher, tutto molto curato, tutto in stile grande osteria di lusso. E ovviamente particolare attenzione alla carne. Apertura entro il 2013 all'ombra del Portico D'Ottavia e concept a cura della Laurenzi Consulting.

Si traversa il ponte e si arriva a Prati, autentico lunapark di novità gastronomiche. Qui, secondo quanto si vocifera, Eataly potrebbe aprire un altro punto vendita che andrebbe a bissare, in città, l'hamburgeria che sta per aprire all'inizio di Via Veneto al posto del ristorante di pesce Tuna. Senza dimenticare che il colosso piemontese ha già messo gli occhi sugli spazi che Mc Donald's ha lasciato liberi a Piazza della Repubblica. Sempre a Prati è quasi pronto (apertura per metà gennaio) il locale di Izhak Nemni che dopo i successi di Baccano, vicino a Fontana di Trevi, apre a Via Crescenzio sempre con la consulenza allestitiva degli architetti di RPM (gli stessi che stanno ultimando La Dogana, gigantesco orientale da 1000mq a Via del Porto Fluviale dove sono ancora in corso opere in muratura autenticamente ciclopiche). Si tratterà diun bar-ristorante con offerta gastronomica curata dal medesimo staff di Baccano. Banco in legno con piano mescita in zinco, pareti maiolicate come le metropolitane francesi, lampade di recupero originali provenienti dalla Francia e dall'America. Laboratorio a vista per colazione, pranzo, aperitivo e cena. Sempre a Prati – la cosa l'avevamo anticipata e intuita qualche mese fa – dovrebbe essere il momento buono per lo start dei cantieri alla Coin di Via Cola di Rienzo. Il grande spazio commerciale si trasformerà in Excelsior Milano facendo il paio con gli omonimi department store di Milano e di Verona e come in questi casi la foodhall sarà a cura di Eat's che così approderà nella capitale. Sempre a Prati si aspetta a mesi l'apertura di una storia insegna dell'arte bianca capitolina: il Gianfornaio. Salendo un pelo più a nord, dalle parti di Viale Mazzini, non può non essere menzionata Via Settembrini: qui l'omonimo ristorante di Marco Ledda continua la sua espansione: dopo la libreria, il caffè, la bottega e il piccolo punto vendita per birra&porchetta Settembrini dovrebbe ingrandire ancora i suoi spazi adiacenti al ristorante gourmet (che potrebbe non essere più nelle mani di Luigi Nastri, come da tempo si rumoreggia) accaparrandosi gli spazi di una ex gioielleria e conseguentemente riformulando tutti i layout interni. Come se non bastasse, sempre a Prati, dovrebbe arrivare la seconda sede di Caffè Propaganda (non sappiamo se con questo o con un altro nome), locale che portò quel certo nonsoché parigino di fronte al Colosseo con tanto successo di pubblico e poco di critica.

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Altro locali, altri quartieri. Vicino Piazza Navona Brad sta rodando bene su Corso del Rinascimento con chef Dario Tornatore alla tolda di comando. Ora anche più libero mentalmente visto che la Regione Lazio ha deciso di privatizzare (chi si farà carico della gestione?) l'Enoteca Palatium, gravata da perdite di bilancio e cattiva gestione manageriale. A San Lorenzo riapre dopo qualche mese SushiKo, uno dei giapponesi più apprezzati della città, specialmente dal pubblico più attento e gourmet. Stessa location,nuovo nome:Kenko. Ai coltelli Keisuke Koga. Impostazione? “Attenzione maniacale alla qualità degli ingredienti”. Apertura? 16 novembre alle ore 21. E nel frattempo a Trastevere Fabio Spada, Leonardo Di Vincenzo e Manuele Colonna mettono a punto gli ultimi dettagli del nuovo Bir&Fud: la celebre pizzeria cambierà faccia grazie ad un grande bancone all'ingresso (16 spine) e un forno tutto nuovo. Fine lavori prevista per marzo.

Da movida a movida passiamo da due quartieri che per questo sono caratterizzati. Da San Lorenzo, appunto, a Testaccio. Sede di più di una novità nelle prossime settimane.Rec23, locale di design affacciato su Piazza dell'Emporio nel palazzo dove abita il primo ministro Enrico Letta, cambierà tutta la sua linea di cucina e di ricerca a partire da inizio dicembre. Nuovi fornitori, materie prime di alto livello, piatti di roba buona che arrivano in tavola per commensali che dovranno condividerli. Un posto 'normale' che diventa un posto 'buono', in un quartiere che deve uscire dalla banalità del divertimentificio dove si mangia male e si beve peggio. Ci proverà anche, e soprattutto, La Moderna Testaccio. È il nuovo locale di Luca d'Angelo (già creatore di Splendor Parthenopes a Prati) che ha messo insieme un autentico dream team per il lancio capitolino di un concept cui seguiranno immediatamente aperture a Miami (praticamente subito dopo l'opening romano, fissato per il 28 novembre), a Milano, a Istanbul. Ciascuna con un tratto comune, ma con delle declinazioni locali. A Roma i fornitori saranno quelli del mercato Testaccio (La Moderna condivide con il mercato il pleatico che affaccia su Via Galvani) sia per la carne che per la verdura, a Miami, per esempio, si punterà su hambuger e manzi nordamericani. Il tutto parte da un bancone centrale dedicato ai cocktail, disegnati, udite udite, da Leonardo Leuci del Jerry Thomas, ovvero tra i migliori cocktail bar italiani senza grande tema di smentita. Dal bere miscelato si parte per arrivare agli abbinamenti che saranno con piatti espressi da trattoria contemporanea (non mancherà menù vegan), con pizza e con preparazioni street food (una bakery sarà sempre in funzione per sfornare ciabatte e panini da farcire) il tutto supervisionato da Marco Gallotta, chef e inventore di Primo al Pigneto. Gallotta curerà la linea gastronomica non solo dell'apertura capitolina, ma anche di quelle nel resto del mondo del progetto La Moderna. All'interno le architetture sventies style firmate da Roberto Liorni saranno all'insegna dell'ottimismo: “basta pensare alla crisi” ci spiegano dal cantiere che sta ultimando i dettagli “guardiamo a un domani migliore. La nostra guida? I ragionamenti che faceva uno come Adriano Olivetti”. Chapeau. E in virtù di questa idea ecco, all'interno, una vera sala cinematografica dove proiettare clip, piccoli festival o opere prime: “il dialogo con il Macro, nostro dirimpettaio, e con l'Istituto Europeo di Design che ha sede qui dietro è già avviato” spiega la proprietà.

Terzo luogo di movida: dopo San Lorenzo e Testaccio eccoci al Pigneto. Non potevano mancare nuove aperture nella patria del divertimento di Roma Est. Per fortuna sono tutte all'insegna della qualità estrema. Ancora birra artigianale e ancora cocktail, a conferma che questi sono due tra i must assoluti delle ultime stagioni e anche per i mesi a venire. Sta per aprire CO.SO., ovvero il cocktail bar di Massimo D'Addezio colui che fino a ieri è stato il barman-icona dell'hotel De Russie. In questi mesi a Roma può capitare che il mixologist del miglior albergo della città decida di smettere e di aprire un posto tutto suo agli antipodi: nel quartiere più smaccatamente popolare e pasoliniano che ci sia. E allora a Via Braccio da Montone 80 sta per aprire Cocktail&Social, “COSO” appunto. Non solo cocktail (sia classici made by D'Addezio, come ilFiocco di neve, sia creazioni insolite, realizzate con tecniche innovative), ma anche vini e una piccola mescita di champagne e bollicine italiane, e poi succhi freschi accompagnati da panini golosi e dagli stuzzichini dell'Antica Norcineria Lattanzi. Si apre tra lunedì 18 e mercoledì 20 novembre. E da gennaio apertura anche la mattina, con caffè rigorosamente alla moka. Curiosità? Una parte del locale custodirà un segreto, una sorta di spazio nascosto tutto da scoprire, e se vi piace tanto qualche pezzo di arredo, sappiate che potete acquistarlo e portarvelo a casa, grazie alla collaborazione con un noto store di design della Capitale... Non lontano da qui, in Via De Magistris, apre venerdì 15 novembre Birstrò, birreria (artigianale, ça va sans dire, anzi fatta in casa) con grande attenzione anche al cibo e alla materia prima, con fornitori di eccellenza come la Bottega Liberati. In cucina due allievi delle nostre scuole del Gambero Rosso uno di loro transitato sulle mitologiche Colline Ciociare di Salvatore Tassa, l'altra in altrettanto grandi tavole come quelle di Alice a Milano e di Metamorfosi a Roma. Difficile credere che la gente andrà in questo nuovo posto del Pigneto solo per la birra, insomma. Qualche piatto in anteprima? Ovviamente la cipolla fondente (un omaggio a Tassa non poteva mancare) e poi paccheri con pomodoro alla brace, menta, vaniglia e pecorino; polpette di coda con sedano croccante e riduzione di porto; guancia di maiale e ribes con cipolloti brasati nella birra. Più gastropub di così...

Ve ne sarete accorti: tantissimo street food in città. Praticamente tutti ci puntano. A Ponte Milvio sta aprendo Trapizzino (by Stefano Callegari, ovviamente); a Monti ha aperto il 13 novembre Temakinho, dopo lo start-up a Milano, all'insegna di un cibo a portar via giappo-brasiliano. Sullo street food (ma non solo) punterà anche una delle aperture più misteriose e attese: Epiro (nell'omonima piazza del quartiere Appio Latino, quadrante San Giovanni). Epiro, idea di giovani appassionati (Matteo Baldi, Alessandra Viscardi e Marco Mattana) conosciutisi all'Acquolina di Giulio Terrinoni e poi in parte transitati anche dal No.Au. Si punta sulla birra (ma ancor di più sul vino a dire il vero), sull'estrema qualità del cibo e da uno street food gourmet facilitato da una cucina affacciata direttamente su strada, di fronte ad un grande mercato rionale. Apertura prevista? Salvo cambiamenti dell'ultim'ora, mercoledì 20 novembre, Ancora San Giovanni e ancora street food. Si chiama Spasso il nuovo progetto di Federico Iavicoli (più soci) in quel di Via Appia Nuova angolo Piazza dei Re di Roma. Un progetto curatissimo che proporrà cibo a portar via in una rosticceria contemporanea che non passerà inosservata. Siamo nelle condizioni di darvi anche qualche anticipazione: pollo allo spiedo in tre cotture, gateau di patate mignon, pollo fritto morbido, pollo fritto croccante, insalate, panini con insalata di pollo, roast beef, cotoletta e poi le coppette. Ovvero contenitori per mangiarsi piccole golosità magari seduti nel parco della dirimpettaia Piazza dei Re di Roma: panzanella tradizionale, crema di zucca con chips di cavolo nero, insalata di pollo espressa, pasta e fagioli, goulash. E poi ancora la polpetta di saltinbocca, la “tempura del cittadino” e, attenzione, l'hot dog del Cuppolone, un salsicciotto tailor made con ricetta segreta pensata da Iavicoli assieme a Roberto Liberati dell'omonima bottega. Perché oggi a Roma anche se apre un piccolo punto vendita di cibo di strada, le collaborazioni sono con il miglior macellaio della città, in impareggiabile spirito foodiescome insegna la guida del Gambero Rosso che porta questo nome ed è appena stata presentata.

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Chiudiamo con due ulteriori novità dell'ultimissima ora magari non ascrivibili alla lista degli indirizzi gourmet propriamente intesi, ma comunque interessanti e curiose per vari motivi. Al Quadraro riapre venerdì la Locanda dei Girasoli, ristorante che da sempre punta sull'integrazione nello staff di ragazzi affetti da sindrome di down, un progetto straordinario che merita tutta la nostra attenzione. Per altri motivi merita attenzione anche Il Palato di Alfredo, ristorante che ha aperto giovedì 14 novembre in Via dei Prefetti a Roma. Chi è Alfredo? Alfredo Pezzotti, maggiordomo storico di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, noto come La Mummia per la sua proverbiale riservatezza, ora emancipatosi con un locale tutto suo ovviamente pagato grazie al generoso contributo dell'ex datore di lavoro. La riservatezza prevede riconoscenza. Già, ma come si mangerà?

a cura di Massimiliano Tonelli

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