Tre Forchette. Da Caino a Montemerano. La grande Maremma di Valeria Piccini

23 Apr 2018, 11:00 | a cura di

 

Incontro con Valeria Piccini. Dal 1978 saldamente alla guida di quella che, all'epoca, era una semplice trattoria e oggi rappresenta una delle piรน belle espressioni della grande cucina, quella che dalla tradizione si รจ saputa evolvere mantenendo altissima l'asticella della qualitร  e della coerenza.

 

โ€œPrima mi ha messo in prova in cucina e solo dopo ci siamo sposatiโ€. Scherza Valeria Piccini nel raccontare come la sua vita professionale sia legata a doppio filo con quella privata: il matrimonio nel 1978 con Maurizio Menichetti, la nascita del figlio Andrea l'anno successivo. Sempre in quell'angolo di Maremma che risponde al nome di Montemerano. Quando arriva, Caino รจ la trattoria della famiglia di suo marito, ci lavorava con i suoceri e il cognato.

 

 

A quel lavoro si appassiona presto, lei che alle spalle aveva studi di chimica e alla cucina non ci pensava proprio, nรฉ conosceva nulla di quel mondo fatto di ricette ma anche di guide e alta ristorazione. Erano gli anni '80, la Maremma gastronomica offriva piatti sostanziosi, ma poca varietร : โ€œbuglione, acquacotta, cinghialeโ€, in giro c'era poco altro. Insieme al marito, si mettono in testa che vogliono fare qualcosa in piรน, cosรฌ cominciano a girare per ristoranti, soprattutto all'estero, โ€œper vedere cosa succedevaโ€. In Italia la situazione รจ diversa: โ€œil Gambero Rosso ancora non esisteva neanche come inserto del Manifestoโ€ ricorda Valeria โ€œpoi, una volta, al Vinitaly, vedo una gigantografia del Gambero. C'era scritto che in Maremma, a Montemerano, c'รจ Caino: parlava di noiโ€. รˆ il numero 32, supplemento del Manifesto del 10 ottobre 1989. In quei tempi cominciano a spingersi oltre la classica trattoria proponendo anche cose nuove, create da loro โ€œma con le radici della nostra Maremmaโ€, cominciano a lavorare alla cantina, acquistata nel 1985 (poi arricchita di altre 4 stanze confinanti, riunificate nel 2009). La trasformazione รจ avviata, e le persone non tardano ad accorgersene: โ€œavevamo perso tutti i vecchi clientiโ€.

Tortelli di cinta senese in brodetto di castagna e gallina

Verso gli anni '90

Insomma: i vecchi clienti non si ritrovano piรน in quella cucina, i nuovi non sono ancora arrivati. โ€œรˆ stato il momento piรน difficile della nostra storia, per fortuna avevamo le nostre famiglie alle spalleโ€ ricorda Valeria โ€œvolevo quasi mollare, ma poi Maurizio mi ha convinto: se ci credi โ€“ diceva โ€“ e credi che quel che fai รจ la cosa giusta, arriverร โ€. Nascono allora cose come i tortelli cacio e pere o quelli di cinta in brodetto di castagna e gallina, due piatti che ci sono ancora, sempre uguali. La cosa piรน difficile, perรฒ, sono i secondi: โ€œvolevo fare cotture piรน veloci, avevo capito che le carni cotte al punto giusto rimangono piรน succulente, ma in Maremma chi avrebbe mangiato un cinghiale o un piccione cotto al rosa?โ€. La risposta non รจ incoraggiante: โ€œqualcuno scrisse che il carpaccio di piccione era troppo crudoโ€ ride ora, ma lรฌ per lรฌ la reazione รจ un'altra โ€œmi sono arrabbiata, ma poi ci ho fatto una risata sopra e ho continuato piรน testarda di primaโ€. Aveva capito dove voleva andare: โ€œper apprezzare i nostri prodotti dovevamo fare cotture veloci ed eliminare i fondi pesantiโ€. Cominciano ad arrivare, finalmente, i nuovi clienti, e tanti sono stranieri โ€œpiรน pronti a queste cottureโ€.

 

Pappardelle accoppiate farcite con formaggi di fossa e asparagi

 

I maestri stranieri e la scoperta del territorio

Nel 1991 arriva la prima Stella, e anche sul Gambero Rosso la valutazione รจ in crescita. I viaggi continuano, e sono fondamentali: โ€œvedevamo quel che succedeva in Francia e in Spagna e, tornati a casa, cominciavamo a studiare il nostro territorioโ€. I punti di riferimento sono tanti: โ€œognuno mi ha dato qualcosaโ€. Ci sono Michel Bras per il lavoro sulla materia prima, le erbe, soprattutto, ma anche lumache e agnello, c'รจ Carme Ruscalleda, la ricerca di Ferran Adriร , e Andoni Luis Aduriz โ€œper i fiori e le erbe quasi sconosciutiโ€ e poi Baratasegui. Ne nomina tanti, Valeria: โ€œรจ stato un bellissimo periodo di studio e ricercaโ€. Fondamentale per una come lei che non ha mai fatto scuole di cucina: โ€œvolevo fare uno stage, una volta, ma mi hanno chiesto 2 anni: ho rinunciato. Ma poco dopo รจ arrivata la Stella e ho capito che quel che facevo era la cosa giusta. E sono andata avantiโ€. Nascono negli anni '90 il piccione con le ciliegie, il cinghiale con olive servito con le patate come fosse arrosto ma cotto al momento. Oppure le pappardelle accoppiate farcite con formaggi di fossa e asparagi o al sugo espresso di faraona, in estate. รˆ una cucina sempre piรน immediata, preparata al momento. โ€œSi incominciava anche a lavorare bene, e non volevamo fermarciโ€. E non lo fanno. Quasi in contemporanea arrivarono le Tre Forchette del Gambero Rosso e le seconda Stella Michelin, โ€œeravamo felicissimiโ€. Era il 1999. Poi la storia, con il Gambero Rosso, ha avuto un andamento incostante, con la riconquista delle Tre Forchette nell'edizione attuale, quella 2018 โ€œper noi una grande soddisfazioneโ€ ammette Valeria. โ€œSiamo contenti che siamo stati riscoperti, per cosรฌ dire. Noi abbiamo avuto sempre lo stesso approccio, lavorando seriamente e serenamente su una grande materia prima, rispettando la nostra terra e la nostra tradizioneโ€, riflette un po' e poi aggiunge โ€œma in alcuni anni, chi doveva valutarci non lo ha ritenuto allo stesso livello del prima e di oggiโ€. Le guide ci sono anche per questo: assumersi la responsabilitร  di cambiare una valutazione. โ€œOra speriamo venga riconfermato: siamo felici di far parte di questa รจliteโ€.

 

ravioli_di_olio_etra_vergige_cainoRavioli di olio extra vegine di olica con colatura di alici e capperi su coulis di pomodoro. Caino

Questioni di famiglia

Il tempo passa e anche il figlio Andrea entra a far parte della squadra. รˆ del 2003 il suo famoso (e premiato) tortello ripieno di olio. Nonostante la sua esperienza in cucina, Andrea รจ uomo di sala e di cantina (che oggi conta 20mila bottiglie e 2000 etichette), di cui oggi ha preso le redini, lasciando a Maurizio la cura della vigna, dell'orto e degli ulivi di famiglia. Ma solo dopo una lunga esperienza negli Stati Uniti da una parte all'altra del pass.

 

Agnello e dintorni

La materia prima

โ€œL'allevamento รจ tuttoโ€ risponde convinta Valeria quando le chiedi dei suoi fornitori, โ€œchi assaggia il maialino rimane stupito e mi chiede come lo faccioโ€ racconta โ€œla veritร  รจ che non รจ buono perchรฉ lo faccio io ma perchรฉ รจ buono il maiale: in zona ci sono aziende biologiche che che ci danno carni buonissimeโ€. Una รจ quella dei fratelli Tistarelli. E cosรฌ per i formaggi e altri prodotti. Per le verdure no, perchรฉ per quelle c'รจ il loro orto, soprattutto in estate: in inverno cinghiali e caprioli mangiano il raccolto, ma con la bella stagione Caino รจ autosufficiente per gli ortaggi. โ€œNon so se riuscirei a cucinare allontanandomi dalla nostra Maremmaโ€ spiega raccontando anche dei legumi che si trovano in questa zona stretta tra alto Lazio e bassa Toscana: lenticchie nere di Onano o i ceci, โ€œche puliamo ancora con la cenerata, con la cenere del nostro caminoโ€. Negli anni i piatti sono cambiati moltissimo, pur mantenendo sempre molta coerenza, quello che non รจ cambiato รจ il modo di lavorare: โ€œnon siamo abituati a ordinare per telefono un taglio di carne, quando vado da Roberto (Tistarelli ndr) prendo l'animale intero, devo riuscire a lavorarlo tutto quanto. Vengo da una famiglia di contadini, sono abituata a fare cosรฌโ€. In menu quindi si trovano dagli zampetti alla pancia, fino alle interiora, come in un piatto recente, Agnello e dintorni โ€œuna spirale di crema di patate arrosto e l'agnello in ogni sua parte, da quella piรน pregiata al cervello fritto. Un viaggio nelle diverse intensitร  di gustoโ€.

 

L'ingresso. Foto: L. Tessaro

In cammino verso la leggerezza

Nel frattempo qualcosa รจ cambiato, sono nate le stanze che proiettano Caino nel mondo dei Relais & Chateaux, e anche il ristorante non รจ piรน quello di un tempo, con quel salottino che ora accoglie gli ospiti per un aperitivo o il dopo cena โ€œnon ci piaceva che chi entrava si trovava davanti ad altri clienti che mangiavanoโ€, cosรฌ i tavoli dalla prima sala sono andati via come quello accanto alla cucina. E altri progetti continuano, di pari passo con il lavoro in cucina โ€œi piatti nuovi sono fatti stando sempre con i piedi per terraโ€ spiega, anche se tutte le tecniche moderne, โ€œquelle apprese dalla Spagna e non soloโ€ sono a disposizione โ€œuso quelle che aiutano a migliorare il prodotto che abbiamo in mano, molte servono, ma quando sono estreme รจ il gusto che ci rimetteโ€.

Non la solita bistecca

Ci sono twist moderni, fantasiosi nelle presentazioni, ma che mantengono stretto un legame con il territorio, come per esempio la pancia di maiale servita in una griglia insieme alle verdure โ€œe a un sasso di fiume sbollentato su cui versiamo un'acqua al finocchietto che sprigiona un fumo profumato che ricorda quello della griglia, anche la salviettina รจ imbevuta in una tisana al finocchioโ€. Poi c'รจ Non la solita bistecca, un parallelepipedo di carne, il cuore del controfiletto di manzo, servito con una preparazione a base di fagioli โ€œa ricreare l'idea della fiorentinaโ€, delle crocchette liquide di crema di fagioli neri conditi, accompagnata dagli sfilacci di carne portati in tavola in un pentolino, un manzo proposto in due servizi โ€œche va bene anche per i palati che non sono pronti per il piccione o altre carniโ€. In menu anche riletture di piatti tipici: coniglio in marinata, tortelli toscani, il panino con il lampredotto (straordinario). E poi il piccione โ€œche in un modo o nell'altro non manca maiโ€.

 

 

Tagliolino canocchie cacao e pmpelmo

 

Un passo verso il mare

Oggi la cucina si sposta sempre piรน verso una maggiore leggerezza, i fondi di carne sono sostituiti da salse, brodi ed estratti di verdure, ed รจ stato introdotto anche del pesce, โ€œdell'Argentario o di Montaltoโ€ spiega โ€œnon cappesante, per dire, ma pesce nostro: calamaro, seppia, triglia, sgombro e via cosรฌ, abbiamo cominciato a mescolare carne e pesce e poi a creare piatti di solo pesceโ€. Cose come il tagliolino di farine antiche con canocchie, cacao e pompelmo โ€œche incontra molto il gusto dei clientiโ€, come pure il cannolo con cicorietta di campo con scampi crudi ed emulsione di arancio, o la tagliatella di calamaro, gamberi crudi, salsa di patate affumicate e gelato di impepata di cozze. I clienti gradiscono. Ma come รจ il cliente di Caino, oggi? โ€œLavorare in questo momento รจ bello, perchรฉ tanti sono consapevoli di quel che mangiano, sono preparati e apprezzanoโ€. Ma non รจ sempre stato cosรฌ: โ€œil periodo peggiore รจ stato qualche anno fa, quando sono cominciate le trasmissioni sulla cucina. Bastava che uno guardasse una puntata che si sentiva un superesperto che pensava di aver capito tuttoโ€. I danni della spettacolarizzazione di certa cucina, di cui in molti hanno parlato. E Valeria Piccini che cliente รจ? โ€œSono una bella forchetta!โ€ esclama ridendo โ€œapprezzo tantissimo ma non sono di quelle che si mette a tavola per fare un esame. Mangio come se fossi a casa mia, poi le mie riflessioni le faccio in un altro momentoโ€.

 

Caino โ€“ Montemerano (GR) โ€“ via della Chiesa, 4 - 0564602817- http://www.dacaino.com/

 

a cura di Antonella De Santis

 

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