Cosa manca al vino campano per il definitivo salto di qualitร ? Di sicuro, non รจ una questione di qualitร nel bicchiere o, almeno, non solo quella. Perchรฉ di picchi, soprattutto sul terreno dei bianchi, ce ne sono davvero tanti. E sono vette piene di carattere, personalitร , forza evocativa, sapore. Quel sapore che rende la Campania una delle mete piรน desiderate al mondo per chi ama la buona tavola e prodotti che parlano al cuore. E a livello dโimprevedibilitร e curiositร , vuoi per diversitร di stili, ricchezza di varietร e territori, gli ingredienti per un racconto affascinante e completo ci sono tutti. Eppure il cambio di ritmo, soprattutto a livello dโimmagine, in Italia e nel mondo, รจ piรน lento del previsto. Ma noi siamo ottimisti.
Sul piano produttivo ci vuole una giusta dose di ambizione, quella volontร di migliorarsi ogni giorno, di puntare in alto, di scommettere con unโostinazione pazza su questi territori semplicemente straordinari. Sรฌ, ci piacerebbe vedere un poโ piรน di coraggio, qualche progetto di ampio respiro, capace di lanciare una visione nuovo, di aprirsi al mondo, di rimettere in discussione alcuni cardini enologici, la centralitร e un certo modo di pensare lโaglianico, per esempio. Ancora, vorremmo vedere piรน cantine specializzarsi su un percorso e una denominazione; non รจ obbligatorio cimentarsi su tutte le tipologie, magari acquistando uve. E quindi toccare con la mano la longevitร dei grandi vini della Campania, dei Fiano di Avellino, dei Greco di Tufo, delle sorprendenti Falanghine, di quei Taurasi che scalpitano anche a distanza di 40 anni dalla vendemmia.
Infine, ci piacerebbe vedere il comparto enologico regionale dialogare sempre piรน con quello gastronomico, allโinterno di un piano turistico e di ricezione che vediamo oggi solo tratteggiato a matita. Intanto, a parlare ci pensano le bottiglie.
Sono ben 23 i Tre Bicchieri assegnati in questโedizione. Tra le new entry, vi segnaliamo la prima assoluta per Bosco Deโ Medici, alle falde del Vesuvio, con un Pompeii Bianco, da uve caprettone, raffinato e originale sul piano aromatico. In chiusura, vi riportiamo una selezione di vini, a tiratura artigianale, che hanno raggiunto le nostre finali. Partiamo dalla traccia fumรฉ struggente e complessa del Fiano di Avellino VentitrรฉFilari, gli intrecci marini del Sireo di Abbazia di Crapolla, i toni intensi di torba e pepe del 33/33/33 di Vallisassoli, tra i bianchi. Tra rossi, inseguiamo la spensieratezza di rose e melograni del Piedirosso di Giuseppe Apicella e il ritmo di un rosso potente e vibrante: il Falerno Primitivo prodotto da Regina Viarum.
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