Di sicuro c’è solo che si chiamerà LEC, che sarà una gelateria, che aprirà a Milano, che ci sarà il know how dei fondatori di Grom e che di mezzo c’è Charles Leclerc, prima guida della Ferrari in Formula Uno, attualmente al secondo posto della classifica dei piloti del campionato del mondo. Poche notizie che hanno incuriosito gli addetti ai lavori e gli amanti del gelato di qualità. Per saperne di più bisognerà aspettare il prossimo 11 aprile, quando allo Spazio Vitale Barberis Canonico, al numero 23 di via Solferino, una conferenza stampa chiarirà i dettagli del progetto e il ruolo rivestito dal ventiseienne pilota. All’appuntamento ci sarà il campione monegasco, il suo procuratore Nicolas Todt, figlio dell'ex Team Principal della Ferrari ed ex presidente Fia, Jean, e i due “inventori” del marchio torinese di gelaterie, Federico Grom e Guido Martinetti.
Una passione per i cibi buoni (e sani)
Cerchiamo di andare per indizi: partiamo dal nome, che gioca su un calembour facilmente comprensibile. Da un lato si richiamano le tre lettere iniziali del cognome del pilota, dall’altro si evoca l’atto del leccare, proprio del mangiatore del gelato. Quanto al prodotto , facile immaginare che sarà di alta qualità, un po’ per il dna di Grom e Martinetti, che furono nel 2003 i pionieri del gelato artigianale, prodotto secondo una filiera integrata, finendo poi scavalcati a sinistra da molti altri mastri gelatai in tutta Italia; un po’ perché non è pensabile che il nome di Leclerc – e tutta quest’aura di mistero – vengano spesi per un prodotto mediocre.
Del resto il pilota della Ferrari è noto come un giovane molto attento ai risvolti gourmet della vita: tra l’altro è assiduo frequentatore del ristorante Cavallino di Maranello, dove lo stesso Enzo Ferrari amava intrattenersi con collaboratori e piloti, rilevato qualche anno fa dal più celebre chef italiano, Massimo Bottura. In un comunicato lo sportivo fa sapere che “sarà un progetto molto speciale, una nuova grande avventura intrapresa al di fuori del circuito di gara” e non fa riferimento chiaramente a una gelateria, anche se parla di “un piccolo piacere proibito” che ogni tanto ama concedersi, anche perché “può far parte di uno stile di vita sano ed equilibrato”. Ma il coinvolgimento del duo che ha fatto nascere Grom, così come il nome scelto, non può lasciar spazio ad alcun dubbio sulla natura dell’impresa. Per il momento LEC ha già una pagina Inatgram che, malgrado l'assenza di contenuti, ha "sulla fiducia" già 94,3 mila follower.
Il progetto Mura Mura
Grom e Martinetti fecero nascere Grom nel 2003, con il primo locale in piazza Paleocapa a Torino. Il successo fu tale che in pochi anni l’azienda aprì negozi in decine di città italiane e del mondo, raggiungendo un fatturato di qualche decina di milioni. Nel 2016 il modello di business vincente convinse la multinazionale Unilever a rilevare la catena per una cifra importante, lasciando a Grom e Martinetti la gestione dell’azienda. I due sono anche titolari di un’azienda agricola, Mura Mura, nel Monferrato, che non solo produce molti degli ingredienti usati per i gelati Grom, ma anche vini di ottima qualità, tra i quali un Barolo (il Sorano), tre cru di Barbaresco (Faset, Serragrilli e Starderi) e altri vini più semplici dai vitigni autoctoni tra i quali un rimarchevole Grignolino d’Asti Doc dedicato a Garibaldi.