Nasce la Mano de Dios, la pizza di Brescia dedicata a Maradona

9 Gen 2024, 14:32 | a cura di
Cosa c’è di più napoletano della pizza? Forse solo Maradona, che a dispetto delle proprie origini è stato da subito un simbolo della città. E ora diventa protagonista di una pizzeria bresciana

Il nome chiarisce subito l’origine della ricetta: partenopea doc, Mano de Dios è la pizza omaggio a Maradona, con l’impasto a forma di mano che tiene una grande mozzarella di bufala campana dop di Mondragone.

Mano de Dios, la pizza omaggio a Maradona

A creare la pizza dedicata al goal più famoso del mondo, Ciro Di Maio, pizzaiolo di Frattamaggiore che ha condito la base con pomodori datterini, basilico fresco e olio extravergine d’oliva. «Oltre a fare il pizzaiolo scrivo anche testi per le canzoni di mio fratello, sempre a tema Napoli» racconta l’artigiano, che proprio mentre cercava i simboli della città ha avuto l’ispirazione per la pizza: «Mano de Dios è un momento passato alla storia nel calcio, tra le performance più iconiche di Maradona. Così mi sono deciso a ricreare la forma della mano con la base».

Impasto a forma di mano e pomodori rossi come la lava

La scelta della mozzarella non rappresenta solo il pallone, come si potrebbe pensare, «ma il mondo, il nostro mondo» mentre il pomodoro datterino, appassito in padella con olio extravergine di oliva, «indica la lava del Vesuvio». La pizza è stata presentata a fine dicembre alla pizzeria di Di Maio, San Ciro a Brescia, città dove il pizzaiolo si è trasferito più di 10 anni fa. «L’abbiamo proposta per una settimana ed è andata molto bene, ora la facciamo ancora su richiesta, molti clienti sono incuriositi dalla forma». Per realizzare la pizza-mano, Ciro usa uno stampo fatto su misura, l’impasto viene prima cotto in forno a legna e poi fatto asciugare in quello elettrico «per restare croccante e mantenere la forma».

La vera pizza napoletana

I sapori sono quelli tipici del Sud, i preferiti del pizzaiolo, che al concetto di tradizione tiene molto: «Non basta scrivere pizzeria napoletana su un’insegna, bisogna rispettare ricette e procedimenti del territorio». La vera pizza napoletana? «Impasto morbido, elastico e fragrante. Non è facile ottenere queste tre caratteristiche, ma solo avendole tutte si può definire una pizza napoletana doc». Oltre a impastare, Di Maio si dedica anche al volontariato: durante il lockdown ha dato vita a un’iniziativa per insegnare ai detenuti del carcere bresciano Canton Mombello a fare la pizza, creando così per loro nuove opportunità lavorative una volta scontata la pena.

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