Un vero esempio di rigenerazione urbana, un paesino d'arte contemporanea pieno di colori e fascino, che è stato eletto Borgo dei borghi per il 2024 dal concorso organizzato dal programma di Rai Tre Kilimangiaro, in collaborazione con il quotidiano Il Tirreno. È Peccioli, comune in provincia di Pisa dove perdersi tra installazioni d’arte contemporanea e verdi distese della Valdera. La cucina è quella tipica toscana, sincera e senza fronzoli anche quando si parla di dessert: prodotti iconici sono i bastoncelli, delle cialde sottili e croccanti profumate all’anice, ondulate e fragranti.
Bastoncelli, le cialde dolci di Peccioli
Somigliano un po’ ai brigidini, le sfoglie di Lamporecchio secondo la leggenda nate grazie alle monache seguaci di Santa Brigida, che arricchirono la ricetta delle ostie di nascosto, ma ancor di più alle nozze, dolci tradizionali di Calcinaia, borgo vicino in provincia di Pisa. Alla base ci sono farina, uova, zucchero e semi d’anice, pochi ingredienti che danno vita a una pasta sottile, cotta in uno stampo speciale chiamato Le Forme.
Immancabili durante le feste, i bastoncelli si trovano nei panifici e alimentari del paese, ma sono perlopiù un dolce casalingo: il profumo dell’anice li rende perfetti da gustare in purezza, ma si prestano bene anche ad accompagnare un po’ di gelato, creme e confetture. Un tempo erano i dolci delle nozze per eccellenza, simbolo di buon augurio per i novelli sposi, onnipresenti al buffet o donati agli ospiti in occasione del fidanzamento. Una volta pronti, si possono conservare piuttosto a lungo se ben chiusi in un contenitore.
Cosa vedere a Peccioli
Cibo a parte, una gita a Peccioli merita davvero il viaggio. Tra i luoghi da non perdere, i Giganti, sculture in poliuretano espanso che circondano la discarica (dai rifiuti oggi si ricava energia), e la passerella, che unisce il paese ai parcheggi ed è avvolta da spirali colorate, idea dell’artista Patrick Tuttofuoco, che l’ha realizzata nel 2020. Ancora, Lo sguardo di Peccioli, installazione di via Borgherucci a firma di Vittorio Corsini, fotografie degli occhi degli abitanti che ricoprono un intero muro, e la bella terrazza sospesa con vista paronamica.