Chissà se nonno Mucciante si era immaginato un tale successo quando, negli anni ’70, aveva sistemato nel nulla una baracchetta in ferro per vendere i suoi prodotti. Veniva da Foggia, l’Abruzzo per lui e tanti altri era il luogo della transumanza, e il locale un’occasione in più per guadagnare qualche soldo. Agnello, pecora, pecorino, un po’ di vino sfuso: cinque metri quadrati che nel tempo sono diventati centoventi, trasformando quel casotto arrangiato in una delle tappe gastronomiche più ambite dagli amanti della carne.
Ristoro Mucciante, la bottega con vista Gran Sasso
Ristoro Mucciante è un nome noto tra i bikers, che zigzagando sulle strade incuneate tra boschi e borghi antichi non possono rinunciare a una sosta alla Piana di Campo Imperatore: località Fonte Vetica, per la precisione, un angolo di natura incontaminata nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. E a proposito di Gran Sasso: il re degli Appennini è proprio qui, in tutta la sua fierezza, di fronte al minimarket della famiglia Mucciante. Inizialmente un’attività dei mesi estivi, poi dagli anni ’80 un punto fermo anche in autunno, “quando è subentrato mio padre, la famiglia si è trasferita definitivamente, costruendo dei capannoni e ampliando il tutto”. A parlare è Rodolfo Mucciante, terza generazione al comando, insieme ai fratelli Gianni e Roberto, che hanno sostituito papà Giulio potendo contare sempre sul sostegno di mamma Maria Grazia, “vera colonna portante dell’attività”.
Carne, formaggi e prodotti di Ristoro Mucciante
La baracchetta di lamiera non esiste più da tempo, oggi il ristoro è aperto gran parte dell’anno, “clima permettendo”, ed è una bottega a tutti gli effetti, in pieno stile montano. Un minimarket dove trovare prodotti della casa, carne e salumi di pecora “abbiamo un allevamento di circa 500 ovini” e poi specialità di altre aziende di nicchia, il più possibile vicine alla zona, come carne di maiale da Paganiga, frazione dell’Aquila, oppure i biscotti del forno di Santo Stefano di Sessanio. Tra i fiori all’occhiello, i formaggi, dal cacio marcetto al pecorino di Castel del Monte, “prodotto da un caseificio locale con il nostro latte”. Ma a richiamare viaggiatori da ogni dove in questo spettacolare lembo di Abruzzo soprannominato “il piccolo Tibet” è la possibilità di grigliare la carne nei bracieri messi a disposizione della clientela. Il più tradizionale dei pasti abruzzesi, da consumare ai tavoli e alle panche all’aria aperta, godendo di un paesaggio unico.
Arrosticini all’aria aperta nel cuore d’Abruzzo
A fare la parte del leone è sempre lui, Sua Maestà l’arrosticino: lo spiedino di carne di pecora simbolo dello street food abruzzese più autentico, perfetto da condividere con gli amici. Non ci sono cuochi né piatti pronti, solo carne da acquistare e grigliare in autonomia ai punti fuoco e alle mitiche fornacelle, le griglie per arrosticini. Ad accendere le fiamme ci pensano i ragazzi del ristoro, mentre la cottura spetta ai clienti. Oltre alla carne, si trovano salumi e formaggi, dolci, birre e vini “tutto made in Abruzzo”, da mangiare con piatti e posate compostabili. Un’esperienza da non perdere, considerando che il tempio della carne è stato anche set cinematografico: la struttura attuale è stata costruita per ospitare il “Way Station Café”, grill della stazione di servizio di “Autostop rosso sangue”, il thriller del ’77 con le musiche di Ennio Morricone. Per molto tempo è stato frequentato da viaggiatori di passaggio, ma oggi la maggior parte dei clienti viene appositamente per provare i famosi arrosticini, “negli ultimi 4/5 anni, poi, in Abruzzo il turismo è cresciuto moltissimo, riceviamo sempre più telefonate da stranieri”. Chi non volesse fermarsi a mangiare, può limitarsi a fare la spesa al negozio (aperto dalle 9 alle 19) e acquistare le bontà del territorio. Le più vendute? “Salame di fegato ma soprattutto pecorino di Castel del Monte: imbattibile”.
Ristoro Mucciante – loc. Fonte Vetica – Castel del Monte (AQ) - ristoromucciante.com/