Melannurca Campana IGP, da 2000 anni la regina delle mele

10 Ago 2023, 14:58 | a cura di
Da più di 2000 anni una delle più pregiate cultivar italiane nasce e cresce nella “Campania Felix”. Fertilità dei suoli e clima mediterraneo, ma anche dedizione e l’antica sapienza degli agricoltori rendono la Melannurca Campana Igp la “Regina delle mele

Piccola, tondeggiante e leggermente schiacciata. Dal colore rosso brillante, caratterizzata da una polpa bianca e croccante e da un retrogusto gradevolmente acidulo: l’annurca è una delizia prettamente autoctona la cui zona di produzione comprende 137 comuni campani, tra cui spiccano quelli dell'alto casertano: “La annurca è una mela diversa da tutte le altre cultivar”, spiega Giuseppe Giaccio, produttore, agronomo e presidente del Consorzio Tutela Melannurca Campana Igp. “La vita media di una varietà di mele, infatti, si aggira attorno ai 30 anni, successivamente subentrano delle selezioni varietali migliorative, mentre l’annurca da 2000 anni non presenta altre varietà, ma solo un mutante naturale, l’Annurca Rossa del Sud”.

Melannurca Campana IGP: il processo di produzione

Da sempre, a tipicizzare questa antica varietà di frutto, un processo di produzione che prevede metodi tradizionali e procedure strettamente manuali: raccolte a mano dall’albero quando ancora non sono mature, l'arrossamento delle annurche prosegue a terra, nei cosiddetti "melai", piccoli appezzamenti su cui vengono posti diversi strati di aghi di pino, trucioli o paglia. Distese al sole e coperte da teli ombreggianti, le annurche restano disposte su file ordinate per una decina di giorni, esponendo alla luce la parte meno arrossata; vengono poi girate perché giungano, su tutti i lati, al giusto grado di maturazione e arrivino alla colorazione perfetta. Solo allora, ossia solo quando sono perfettamente e pienamente arrossate, si ha la garanzia che le annurche abbiano acquisito quelle proprietà organolettiche e gustative che le rendono uniche.

È lunga e ammantata da leggende la storia della “Regina delle mele”. L’ottima serbevolezza ha infatti contribuito a rendere l’annurca una delle varietà più antiche del mondo, che nasce e cresce in Campania da almeno due millenni, ma il nuovo corso di questo straordinario frutto è datato 2006, quando la denominazione "Melannurca Campana" venne riconosciuta a livello europeo come Indicazione Geografica Protetta. “L’attribuzione della denominazione Igp è stato un volano importantissimo”, spiega Giuseppe Giaccio. “Da quando abbiamo avuto il riconoscimento Igp, con una produzione di poco più di 60.000 tonnellate medie annue, l’80% della produzione melicola regionale, e il 5% circa di quella nazionale, è costituita dall’annurca, per un valore complessivo stimato in oltre 40 milioni di euro”.

Il bauletto realizzato da Luigi Biasetto (Pasticceeria Biasetto, Padova) con la Melannurca Campana IGP Agrimontana, a cui ha aggiunto farine di mais e noci delle province venete

Melannurca Campana IGP. Un marchio a garanzia della rossa della Campania

Subito dopo l’attribuzione della denominazione, è stato costituito il Consorzio Tutela Melannurca Campana Igp. Il Consorzio si struttura attraverso l’operato degli agenti vigilatori, posti a presidio della qualità del prodotto e del rispetto del disciplinare. C’è poi l’Ente di Certificazione che supervisiona gli appezzamenti e il processo di lavorazione. Inoltre il Consorzio, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, si occupa della promozione del prodotto ed è in contatto costante con l’Ente Repressione Frodi. “Ad oggi fanno parte del Consorzio 200 aziende tra produttori, confezionatori e trasformatori. D'altronde il prodotto deve essere tracciato fin dall’origine e anche i confezionatori e i trasformatori devono rispettare determinati parametri”, prosegue il Presidente Giaccio. “Per noi i trasformatori sono molto importanti sia sul fronte economico, sia perché ci aiutano a veicolare all’esterno l’immagine e il valore di questo frutto antichissimo”.

Lo strudel in versione gelato di Gunther Rohregger (di Gelato Italiano, Roma), realizzato con la Melannurca Campana IGP Agrimontana

Agrimontana a supporto del Consorzio

Una delle prime realtà dedite alla trasformazione ad aderire al Consorzio è stata Agrimontana, azienda da oltre cinquant’anni leader nella trasformazione della frutta. “Con il Consorzio gli scambi sono regolari e proficui, la promozione di questa filiera non può che crescere se le basi sono solide e tutti gli attori coinvolti partecipano in modo attivo e costruttivo alla promozione dell’unicità”, commenta Chiara Bardini, Direttore Generale Vicario Agrimontana Spa. D'altronde la Melannurca candita è uno dei prodotti cult targati Agrimontana che da sempre produce ingredienti per l’alta pasticceria e la gelateria partendo dalla natura e rispettandola. “Il progetto di inserimento della Melannurca Campana fra le referenze di frutta candita è partito qualche anno fa e rappresenta oggi uno dei prodotti più apprezzati, per la sua aromaticità, per la croccantezza che mantiene dopo la canditura e per l’ampio spettro di possibili utilizzi che consente: in pasticceria la nota di delicata acidità si presta a farciture mai banali, e in gelateria - mantenendo la sua struttura croccante e al contempo morbida - permette sia la variegatura che la realizzazione di profumati gusti a base mela, classici ma non solo”.

Agrimontana
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