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"Abbuffarsi" a Natale e il linguaggio tossico della dieta. Le parole che non dovrebbero mai essere dette

Tra calorie, detox e sgarri, la cultura della dieta rovina il piacere della convivialitร  natalizia e commenti sul corpo, sul peso o sulle porzioni a tavola, spesso fatti in buona fede da amici e parenti, possono diventare micce pericolose

  • 23 Dicembre, 2024

Le parole sono importanti. Ma ogni anno, con lโ€™arrivo di dicembre, torna lโ€™incubo delle โ€œabbuffateโ€ natalizie: un coro di consigli per evitare di ingrassare, bilance pronte a puntare il dito e il mantra del detox post festivo. Ma quanto รจ tossica questa narrativa? E perchรฉ continua a farci sentire sbagliati proprio nei giorni dedicati alla convivialitร ? Dai social ai talk show, passando per articoli e programmi radio, il leitmotiv รจ sempre lo stesso: evitare di โ€œabbuffarsiโ€ durante le feste. Ma dietro questi “consigli”, c’รจ molto di piรน. Secondo i dati del ministero della Salute, oltre tre milioni di persone in Italia soffrono di disturbi della nutrizione e dellโ€™alimentazione (Dna), con un preoccupante aumento dei casi tra i bambini: si registrano sintomi tipici dellโ€™adolescenza giร  a 8-9 anni. La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione, con un incremento del 30-35 per cento dei casi e un abbassamento dellโ€™etร  di esordio.

Disturbi alimentari

Lโ€™allarme โ€œabbuffataโ€ e il linguaggio tossico della dieta

La parola โ€œabbuffataโ€ รจ ormai un must del vocabolario natalizio. Ma, come spiega in unโ€™intervista a Repubblica Giulia Biondi, biologa nutrizionista, docente di nutrizione presso la Gambero Rosso Academy e divulgatrice sui social con il nome di Bilanciamo, il termine รจ spesso usato in modo improprio: ยซLโ€™abbuffata a livello clinico รจ ben altro, appartiene a chi ha un disturbo alimentare diagnosticato. Quando parliamo di Natale parliamo solo di mangiare qualcosa in piรน, non di abbuffarciยป. Questa narrazione, perรฒ, alimenta ansia e sensi di colpa, soprattutto in chi ha un rapporto complesso con il cibo o la propria immagine corporea. Parole come โ€œsgarroโ€ o โ€œfallimentoโ€ sono particolarmente dannose, spiega la nutrizionista, perchรฉ caricano il cibo di una valenza morale: ยซSgarro significa trascurare un dovere morale, ma a quale dovere morale sto venendo meno mangiando una fetta di lasagna o un pezzo di pandoro?ยป.

E sfatiamo anche, tra le tante cose, i miti sulla bilancia: sarร  vero che a Natale si possono prendere fino a 3 chili? ยซPuรฒ succedereยป, spiega la biologa nutrizionista su Repubblica, ยซMa non si tratta solo di grasso corporeo. La bilancia riflette anche la ritenzione idrica, dovuta a piatti piรน conditi e ricchi di sale. Per mettere un chilo di grasso, serve un surplus di circa 7mila calorie rispetto al fabbisogno giornaliero; quindi, accumularne tre in pochi giorni รจ quasi impossibileยป. Le ansie legate al peso, sottolinea la nutrizionista, sono spesso il risultato di narrazioni errate e allarmistiche: ยซSu 365 giorni lโ€™anno, tre o quattro pasti festivi non determinano lโ€™aumento di peso o il fallimento di un percorso alimentare. รˆ il lungo termine che contaยป.

I numeri dei disturbi alimentari

Sempre piรน persone, sempre piรน giovani: lโ€™escalation dei disturbi della nutrizione e dellโ€™alimentazione in Italia รจ un problema di sanitร  pubblica. La pandemia ha aggravato una situazione giร  critica, ma la consapevolezza e lโ€™accesso alle cure restano ancora insufficienti. I dati parlano chiaro: in Italia, oltre 3 milioni di persone soffrono di disturbi della nutrizione e dellโ€™alimentazione, con unโ€™incidenza sempre piรน marcata tra i piรน giovani. Secondo il Ministero della Salute, tra gli utenti presi in carico dal Servizio Sanitario Nazionale, il 59 per cento ha tra i 13 e i 25 anni, mentre il 6 per cento รจ sotto i 12 anni. Numeri che testimoniano un drammatico abbassamento dellโ€™etร  dโ€™esordio: bambini di appena 8-9 anni presentano sintomi di anoressia e bulimia, disturbi un tempo associati principalmente allโ€™adolescenza. Non solo: la pandemia (e soprattutto la quarantena) ha aggravato ulteriormente la situazione, portando a un aumento dei casi stimato tra il 30 e il 35 per cento.

Il lockdown, lโ€™isolamento sociale e lโ€™iperconnessione digitale hanno alimentato ansie, insicurezze e comportamenti disfunzionali legati allโ€™alimentazione. Nel 2022, i casi di disturbi alimentari diagnosticati hanno raggiunto quota 1.450.567, in netto aumento rispetto ai 680.569 del 2019. Se storicamente i disturbi alimentari hanno riguardato principalmente giovani donne tra i 15 e i 25 anni, oggi il quadro รจ cambiato. Lโ€™incidenza tra i maschi รจ in crescita, specie tra adolescenti e preadolescenti. Inoltre, si osservano mutamenti anche nelle tipologie di disturbi. Accanto allโ€™anoressia e alla bulimia, sempre piรน diffuso รจ il binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata), che colpisce uomini e donne di tutte le etร . A livello globale, lโ€™anoressia registra 8 nuovi casi ogni 100mila donne e tra 0,02 e 1,4 casi tra gli uomini ogni anno. Per la bulimia, si contano 12 nuovi casi ogni 100mila donne e 0,8 casi tra gli uomini. Ma oltre ai numeri, รจ la qualitร  della vita a raccontare lโ€™impatto devastante di queste patologie: isolamento sociale, difficoltร  scolastiche o lavorative, complicazioni fisiche gravi e, nei casi piรน estremi, la morte.

No ai falsi miti del detox

Tra gli evergreen delle feste cโ€™รจ anche il detox post-natalizio: tisane miracolose, integratori per depurare il fegato, acqua e limone a digiuno. Pratiche che, secondo la dottoressa Giulia Biondi, non hanno alcuna base scientifica: ยซIl nostro corpo sa giร  disintossicarsi da solo, se gli organi funzionano bene. Non cโ€™รจ bisogno di alcun protocollo detox, si tratta solo di marketing. Basta tornare alle abitudini normali senza eliminare categorie di nutrientiยป.

Un altro consiglio spesso elargito รจ quello di mettersi a dieta (o a digiuno) nei giorni precedenti ai grandi cenoni, magari riducendo drasticamente i carboidrati. ยซรˆ il modo migliore per arrivare a tavola affamatiยป, avverte lโ€™esperta. La soluzione? Una break diet, ovvero interrompere temporaneamente una dieta ipocalorica per mantenere il peso durante le feste, senza restrizioni inutili. Ma c’รจ anche lo sport che entra nel mirino delle cattive pratiche: cโ€™รจ chi consiglia allenamenti ad alta intensitร  prima e dopo i pranzi festivi per โ€œsmaltireโ€ le calorie. ยซNon dobbiamo proporre metodiche sportive in vista di compensazioni legate al cibo. Questo รจ un messaggio tossico, sbagliatissimoยป.

In definitiva, il Natale รจ fatto per essere vissuto (anche attraverso del buon cibo), non per essere temuto. La chiave, secondo Biondi, รจ trovare un equilibrio: ยซPossiamo mangiare tutto, stando attenti alle porzioni e ascoltando il nostro corpo. Il senso di colpa non deve avere posto a tavola: il cibo รจ convivialitร , cultura, tradizione. Non roviniamoci le feste per un numero sulla bilanciaยป. E, non per ultimo, le parole sono importanti.

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