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L'incredibile fenomeno di Langosteria che ha sparigliato tutti senza stella Michelin

L'insegna di Enrico Buonocore fattura 62 milioni l'anno e ha sbancato anche a Parigi. E senza stelle Michelin. Ecco che cosa ha da insegnare questo modello di business al fine dining che arranca

  • 16 Marzo, 2025

Hanno vinto loro. Hanno vinto quelli che interpretano la ristorazione con pragmatismo imprenditoriale ma senza perdere il senso dellโ€™ospitalitร , che resta la chiave di tutto, alla fine. Hanno vinto quelli come Enrico Buonocore, gran signore della Langosteria, il marchio piรน citato nelle discussioni sul de profundis del fine dining, alla voce โ€œe allora, la Lango?โ€. Perchรฉ bisognerร  pure studiare per bene questo modello di business ristorativo, che unisce alcuni codici dellโ€™alta cucina (ma solo alcuni) con quelli della cucina industriale, intesa nel senso โ€œromitianoโ€ del termine: ovvero quellโ€™insieme di processi che rendono scalabile e riproducibile il benessere. Non รจ un caso che Buonocore ammetta di avere aperto ogni locale โ€œperchรฉ i precedenti erano pieniโ€. Questo lo ha portato a essere il capofila di un progetto con quattro locali a Milano (la Langosteria originale al numero 10 di via Savona, che questโ€™anno diventa maggiorenne essendo stata aperta nel 2007, e poi Langosteria Bistrot in via privata Bobbio 2, Langosteria Cafรฉ in Galleria del Corso, Langosteria Cucina sempre in via Savona), che diventeranno cinque con lo sbarco in Monte Napoleone, nel Palazzo Fendi in via di ristrutturazione (dovrebbe aprire a fine 2025). E poi un locale a Paraggi, tra Santa Margherita Ligure e Portofino, uno a St Moritz, il pied-ร -terre parigino al settimo piano dellโ€™hotel Cheval Blanc e nuovo insegne in arrivo a Londra (probabilmente tra pochi mesi), a Miami (si parla del 2027), a Porto Cervo. Ovunque รจ sempre sold out, con lunghe attese per prenotare, anche a Parigi, dove Langosteria ha violato sei o sette luoghi comuni sulla cucina italiana.

Al punto che a Buonocore, รจ notizia di pochi giorni fa, รจ stato assegnato il ย prestigioso premio La Liste 2025 come Game Changer, ovvero cambiatore delle regole del gioco. Hai detto niente. E sรฌ che qualche tempo fa un collega, piccato, sibilava: โ€œIo non andrei mai a mangiare i frutti di mare di unโ€™insegna italiana a Parigi, dove in questo campo sono maestriโ€. Magari in teoria cโ€™รจ della logica, ma nella pratica Langรฒ รจ sempre strapiena e molto apprezzata dai gourmet di una cittร  che continua a ritenersi (a ragione? A torto?) la capitale mondiale della gastronomia.

Conti da urlo

Da qualsiasi parte li si guardi, i conti di Langosteria sono favolosi per un mondo in cui i buchi di chi punta in alto sono piรน neri dellโ€™inchiostro della seppia: secondo il centro studi Pambianco il gruppo ha chiuso il 2024 con un giro dโ€™affari complessivo attorno ai 62 milioni di euro, con una crescita in doppia cifra tra lโ€™11 e il 12 per cento. Oltre la metร  del โ€œbottinoโ€ arriva da Milano: 10,5 milioni dal ristorante principale di via Savona, 10 dal Bistrot, 11 dal Cafรฉ mentre la Cucina si ferma a 2,5 milioni, fatturato che comunque un ristoratore medio si sogna di notte. Fuori Milano la Langosteria Paraggi nei Bagni Fiore, che da qualche tempo sono stati rilevati dallโ€™insegna milanese dalla Belmond, ha un fatturato attorno agli 8 milioni e St Moritz 6, mentre il botto vero รจ quello di Parigi, dove nei locali dellโ€™albergo della LVMH Buonocore incassa 15 milioni. Ma siccome i numeri parlano ma non spiegano, vediamo di individuare alcune chiavi del successo dellโ€™insegna di via Savona.

Enrico Buonocore, al centro, con il suo staff

Uno: il lusso inclusivo

Buonocore non ha mai nascosto di essersi ispirato a modelli altissimi in termini di qualitร . Ma a Langosteria nulla รจ esclusivo (parola orribile) bensรฌ inclusivo. Non cโ€™รจ sussiego, il cliente non si sente sotto esame. Buonocore ha piรน volte ricordato che โ€œil vero lusso, oltre al posizionamento, รจ rappresentato da un ambiente accogliente, dove le persone vogliono tornare perchรฉ si sentono a casa, pur godendo di un livello di eccellenzaโ€.

Due: la riproducibilitร 

Le sette insegne della grande L si trovano in contesti tutti di alto livello ma molto diversi: metropoli, alberghi, mare, montagna. Eppure in ognuno dei locali lo stile Langosteria รจ riconoscibile. Eโ€™ come la produzione di un grande Champagne, in cui la cuvรฉe viene ogni anno preparata lavorando sulle basi in modo da ottenere esattamente lo stile che il cliente si attende.

Langosteria Cafรฉ a Milano

Tre: il personale coinvolto e felice

Naturalmente perchรฉ questo accada ci vogliono dipendenti fedeli e felici, proprio nel momento in cui reperire cuochi e camerieri รจ disastrosamente difficile per chiunque. โ€œDa noi il 75 per cento dei manager erano nostri camerieri e cuochi. E sarebbero rimasti tali in un altro contesto. Condividiamo intenti e valori, con tutte le mie personeโ€, ha dichiarato una volta Buonocore.

Quattro: la facilitร  (apparente)

Intesa come leggerezza. Da Langosteria il cliente non deve scervellarsi, non viene sottoposto a faticosi commentari sullโ€™olivello spinoso o sulla marinatura nel miso di ceci. Sa di mangiare materie prime di alta qualitร  comprensibili e opulente, che soddisfano gli occhi e creano memorie, in un ambiente che non giudica.

Langosteria St Moritz

Cinque: ignorare la trappola Michelin

Langosteria non ha stelle e probabilmente mai le avrร . E a pensarci bene non รจ chiaro il motivo. I soloni francesi hanno dichiarato guerra aperta, almeno in Italia, allโ€™avanguardia pura (molto piรน considerata dalla 50Best). Perรฒ allo stesso tempo disconoscono i locali di conclamato successo. Insomma, nรฉ con la critica nรฉ con il pubblico. Ma Buonocore se ne frega, convinto che il suo core business sia altrove. Se sbanchi il botteghino in fondo ti consoli meglio del fatto di non vincere lโ€™Oscar.

Sei: la ripetizione

Langosteria รจ un posto dove non vai per farti sorprendere ma anzi per vivere esattamente lโ€™esperienza che ti aspetti. E infatti Buonocore si vanta di avere unโ€™alta percentuale di habituรฉ. Ciรฒ che corrisponde alla precisa intenzione di fare di Langosteria una sorta di circolo senza tessera. E chiunque si senta accettato in un club, a parte Groucho Marx, ha il senso di un privilegio. Ciรฒ che รจ un vero benefit gratuito.

Langosteria a Paraggi

Sette: non fermarsi mai

Il modello Langosteria cresce in continuazione e si evolve anche se non lo dร  troppo a vedere. I passi in avanti sono fatti sempre a misura dei propri mezzi e della propria visione. Langosteria potrebbe aprire ovunque, Buonocore ha piรน volte ammesso di ricevere continue offerte di location, ma ognuna รจ valutata in funzione di quanto si adatti allo sviluppo del marchio e del valore aggiunto apportato.

Otto: i prezzi non sono un fattore (o quasi)

Gli scontrini di Langosteria sono molto alti, e anche i ricarichi sui vini non sono lievi. Il conto difficilmente รจ sotto le tre cifre a persona. Eppure quasi mai, anche nelle recensioni sulle piattaforme, troverete lamentele su questo, perchรฉ il fattore economico conta solo quando non sei soddisfatto, cosa che alla Langosteria capita davvero di rado. E comunque non parliamo di un posto dove si finisce per caso. Chi va, sa quanto spenderร  ed รจ disposto a farlo. E la differenza tra caro e costoso, cosรฌ di moda in questo periodo mai come in via Savona e negli altri indirizzi del gruppo trova un reale senso.

Langosteria a Parigi, al settimo piano dell’Hotel Cheval Blanc di LVMH

Nove: pensare in grande

Infine c’รจ questo concetto cosรฌ poco italiano di avere orizzonti vasti e un po’ di sfacciataggine. Conquistare Parigi giocando sul loro terreno รจ un gesto eclatante, che pochi avrebbero ottenuto, anche perchรฉ avrebbero rinunciato prima ancora di affrontare la sfida

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