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Gastronativismo: come il cibo รจ strumento dell'ideologia politica. Il libro di Fabio Parasecoli

Un nuovo libro indaga il rapporto del cibo con la politica, e le sue strumentalizzazioni ideologiche. Lo firma Fabio Parasecoli, docente di Studi sull'alimentazione presso il Dipartimento di Nutrizione e Studi alimentari della New York University.

  • 20 Agosto, 2022
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โ€œรˆ un periodo strano per fare uscire un libroโ€ dice Fabio Parasecoli. Docente di Studi sull’alimentazione presso il Dipartimento di Nutrizione e Studi alimentari della New York University, Parasecoli ha all’attivo diversi titoli che indagano il rapporto del cibo con altri aspetti del sapere umano, della cultura โ€“ popolare e non solo โ€“ la societร , la politica, il design. Non fa eccezione neanche questa volta, puntando, se possibile, ancora con piรน decisione sulle connessioni che l’alimentazione intreccia con le dinamiche individuali e collettive. Si chiama Gastronativism: Food, Identity, Politics il volume edito dalla Columbia University che riunisce il frutto delle ultime ricerche di Parasecoli. L’obiettivo, perรฒ, non รจ rivolgersi ai soli addetti ai lavori, ma mettere a disposizione di tutti i risultati dei suoi studi grazie a โ€œuno stile crossoverโ€ – come lo chiama – che dร  ai contenuti una forma piรน possibile accessibile. Parola chiave: divulgazione. La stessa che sottende ad altre iniziative, sempre firmate Parasecoli.

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Il cibo in mostra e Capitol Hill

Le mostre, per esempio: Gusto! Gli italiani a tavola. 1970-2050 all’M9 di Venezia, e Bigger than the plate inaugurata nel 2019 al Victoria and Albert Museum di Londra che a settembre approda al Museum of Food and Drink di New York, ย dove Parasecoli รจ co-curatore insieme a una figura interna al museo, in un lavoro di concerto con designer, artisti, architetti. โ€œAnche questoโ€ commenta โ€œรจ un modo per far riflettere il pubblico su alcuni aspetti che riguardano il cibo, per esempio le difficoltร  di approvvigionamento o la crisi dell’industria agricolaโ€, quei meccanismi – insomma โ€“ che sottostanno a quel che mangiamo e a cui di solito non si presta attenzione. Ne riparleremo. Nel frattempo Parasecoli, ormai stabilmente residente negli Stati Uniti, ha osservato da lรฌ il diffondersi della pandemia e l’insorgere del conflitto russo ucraino, ma anche l’assalto a Capitol Hill: proprio l’attacco del 6 gennaio 2021 lo ha convinto della necessitร  di dare un’accezione politica al libro che aveva in serbo. โ€œNon รจ la prima volta che rifletto su cibo e politicaโ€ commenta. Del resto, oggi come in passato, il cibo รจ usato dai governi per controllare la popolazione o racimolare consenso elettorale, e allo stesso modo puรฒ essere veicolo di integrazione e conquista di diritti. Gli esempi sono molti.

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La lasagna halal e le nocciole turche

La lasagna halal del Papa, la Nutella e le nocciole turche di Salvini, e poi le molte questioni trattate al Parlamento europeo: il cibo รจ strumento ideologico. In Italia soprattutto: โ€œperchรฉ รจ molto importante nella nostra identitร , sia come individui che come comunitร โ€. Non solo: โ€œรจ immediato, non ha bisogno di spiegazioni, quindi attraverso di esso certi contenuti appaiono quasi naturaliโ€. La famosa lasagna di Bergoglio, dunque, percorre la strada del multiculturalismo con semplicitร . In piรน il cibo รจ performativo, quindi adatto a essere mediatizzato, โ€œe di questi tempi se non sei mediatico non esistiโ€.

Un piatto di ravioli sino-giapponesi con salsa di soia

Gastronativismo. I temi del libro

โ€œNel libro esploro il fenomeno dell’uso ideologico del cibo in tutto il mondo e in vari aspettiโ€ spiega Parasecoli, che fa un’analisi puntuale di episodi passati o presenti. Per esempio in India, dove il governo spinge per un induismo piรน conservatore e radicale, โ€œil consumo di carne รจ un criterio per additare le altre comunitร  religiose, musulmane o cristiane, e le classi sociali piรน basse, perchรฉ storicamente gli intoccabili mangiavano bovini, frattaglie: un obbrobrio per un induista braminico agiatoโ€. O in Giappone, con lo scandalo dei gyoza contaminati, che arrivavano congelati dritti dalla Cina. C’รจ poi il caso degli Stati Uniti, con Biden e l’affair โ€œbbq del 4 luglioโ€, dove la tradizionale grigliata di carne dell’Independence day รจ entrata nella controversia politica legata alle posizioni sul cambiamento climatico. โ€œCome รจ possibile tanta assurditร ? Perchรฉ il cibo fa parte della quotidianitร  e a esso si legano delle emozioni fortiโ€. Che possono facilmente essere strumentalizzate. Avere consapevolezza di queste dinamiche consente di evitarlo o addirittura diventare noi stessi attori di un cambiamento positivo nella nostra societร . Per farlo, non basta mangiare, occorre anche farsi delle domande.

Cosa รจ il gastronativismo

Il termine gastronativismo origina nell’America di metร  ‘800, e nelle reazioni dei bianchi protestanti contro i nuovi arrivati non anglosassoni, olandesi o tedeschi. Nel dettaglio, il nativismo – la politica che mira a preservare una cultura indigena e, nelle sue derive reazionarie, gli interessi dei nativi contro quelli degli immigrati – emerge soprattutto dove c’รจ molta immigrazione, dove il confine tra noi e gli altri viene definito dal luogo di nascita. Negli anni ’90, poi, c’รจ stato un cambiamento epocale, quando รจ arrivato un modello di globalizzazione diverso da quello preesistente, โ€œche provoca grosse diseguaglianze, accentuate dalle crisi, da quella del 2008, al Covid, alla guerra in Ucrainaโ€. La forbice tra chi ha e chi non ha, chi ha saputo cogliere le opportunitร  date dalla globalizzazione e chi no, aumenta; e con essa anche questi fenomeni di ideologizzazione del cibo. L’ostilitร  nei confronti dell’Unione europea, che molti vivono come una forzatura che rappresenta le elite globaliste e lascia indietro molte persone, ne รจ un esempio evidente.

Gastronativismo esclusionario e non esclusionario

Questa strumentazione ideologica si declina in due diverse direzioni: โ€œesclusionario e non esclusionarioโ€. Il primo cavalca un disagio che si esprime sulle persone piรน deboli o marginali, un malessere figlio della globalizzazione neoliberale (che ha anche trasformato i sistemi alimentari) in cui ci sono vincitori e perdenti, quelle fasce delle comunitร  che ne subiscono le conseguenze e che reagiscono aggrappandosi ancora di piรน alla propria identitร , anche alimentare, prendendo le distanze dagli altri. Si tratta di dinamiche che possono fare il gioco di populismi e sovranismi usando il cibo per foraggiare il disprezzo verso gli altri. E l’altro? Il โ€œgastronativismo non esclusionario รจ quello dei movimenti che identificano un nemico – per esempio gli ogm, o la globalizzazione neoliberale di cui sopra โ€“ e cercano di riunire un numero piรน ampio possibile di persone che si possano unire a loroโ€.

Gastronativismo: quali cibi?

Ci sono dei cibi che piรน di altri esprimono questo fenomeno? โ€œQuelli simbolici di identitร  culturali: la polenta per la Lega Nord, la socca in Provenza โ€“ sorta di farinata diventata emblema di differenziazione contro immigrati arabi – la carne negli Stati Uniti e in India, i ravioli in Giapponeโ€. Pietanze quotidiane, comprensibili, di cui tutti hanno esperienza: non il caviale, per intenderci, ma la lasagna.

Orizzonte e profonditร . Guardare la foresta per capire il gastronativismo

Per comprendere meglio questi fenomeni, รจ fondamentale cambiare prospettiva, in termini di spazio e di tempo, quindi se da una parte il libro obbliga ad aprire gli orizzonti, trovando affinitร  e differenze con quanto accade altrove, dall’altra impone una lettura storica. Secondo delle traiettorie che Parasecoli ha indagato nel suo percorso professionale, come giornalista – di politica internazionale prima, di gastronomia dopo โ€“ e studioso del cibo, con una visione che fa sue analisi culturali, antropologiche, economiche, del commercio, e anche storiche. โ€œLo soโ€ ammette โ€œรจ un libro complesso, perchรฉ richiede al lettore di guardare al di lร  delle proprie frontiere. Maโ€ continua โ€œspesso guardiamo gli alberi e non vediamo la foresta. Stavolta ho deciso di guardare la forestaโ€.

Gastronativism. Food, Identity, Politics – Fabio Parasecoli – Columbia University Press – 248 pp. – $25.00, $100 l’edizione con la copertina rigida โ€“ in inglese – https://fabioparasecoli.com

a cura di Antonella De Santis

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