Pizza

"Si favoriscono solo pizzaioli statunitensi". Ciro Iovine contro il New York Times

Italia snobbata nelle classifiche delle pizze migliori del mondo, persino il prestigioso New York Times ha lasciato lโ€™Italia con lโ€™amaro in bocca

  • 15 Luglio, 2024

Gaffe? Passo falso? Strategia? Il New York Times che omette l’Italia dalle sue inchieste sulle pizze migliori degli USA e nel mondo ha acceso un’aspra polemica. Tra le reazioni e i commenti di stupore, sorge la domanda: perchรฉ la pizza ha perso la propria connotazione italiana?

Le pizze preferite negli USA – Italia non pervenuta

Quando la sezione Food del New York Times ha pubblicato un articolo sull’evoluzione della pizza negli Stati Uniti elencandone i migliori locali, la sezione dei commenti รจ esplosa con segnalazioni indignate di tutti i posti che mancavano all’appello. L’autorevole quotidiano ha quindi deciso di rivolgersi direttamente ai suoi lettori per stilare una lista, mondiale stavolta. La redazione ha passato al setaccio migliaia di suggerimenti arrivati da tutto il mondo, condensati poi in una scelta di 15 delle migliori tonde segnalate.
Kathmandu, Rio de Janeiro, Kyoto e molti indirizzi in USA. Ma della patria della pizza non si fa cenno. Quando il piรน autorevole quotidiano elenca le pizze migliori al mondo, e si decide di non includere l’Italia, ci si interroga sul perchรฉ. Per avere risposte, Gambero Rosso ha raccolto il commento di un italiano all’estero che di pizza ne sa qualcosa.

Lo sfogo di Ciro Iovine di Song’e Napule a New York City

La pizza, nata a Napoli nel XVIII secolo, รจ ben piรน di un semplice piatto: รจ un simbolo della cultura italiana, un’opera d’arte gastronomica frutto di secoli di passione e perfezionamento.
L’Italia vanta una schiera di pizzaioli di fama mondiale, che hanno saputo elevare la pizza a un’esperienza culinaria raffinata, senza snaturarne la semplicitร  e l’autenticitร . L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano rappresenta l’ennesimo riconoscimento italiano nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO. Dai maestri napoletani ai pionieri della pizza gourmet, questi ambasciatori del gusto hanno portato la pizza napoletana in ogni angolo del pianeta, conquistando palati e premi internazionali. Fra questi c’รจ Ciro Iovine, il vulcano di Fuorigrotta, pluripremiato patron di Song’e Napule, insegna nata nel 2015 a metร  strada fra il Greenwich Village e SoHo a Manhattan (Tre Spicchi in guida Top Italian Restaurants del Gambero Rosso) seguita a ruota da altre 2 aperture nella Grande Mela e una nel New Jersey.

Con le mani in pasta da quando avevi 13 anni, e con quattro insegne che vanno alla grande sulla East Coast, come hai reagito alle segnalazioni del New York Times?

Ai lettori che propongono pizzerie a Vilnius in Lituania, o a Kigali in Rwanda non ho niente da recriminare. Mi sembra invece un chiaro messaggio della stampa, e cioรจ che queste cosiddette “segnalazioni dei lettori” siano scelte apposta dalla redazione perchรฉ assurde, senza alcun fondamento. Che un giornale come il New York Times abbia bisogno di scatenare una polemica con mezzucci del genere รจ altamente improbabile. Ma non impossibile.

Pensi si tratti di un trucco per causare una reazione e aumentare cosรฌ click e commenti?

Forse, altrimenti non si spiega perchรฉ le insegne di noi italiani in USA e a New York, specialmente, sono cosรฌ bistrattate. In un articolo di fine giugno, firmato dalla redazione Food del New York Times, sulle migliori pizze in USA, si preferisce mettere in risalto giovani pizza maker provenienti da contesti insoliti, invece di premiare chi la pizza ce l’ha nel dna.

Perchรฉ pensi sia cosรฌ?

Fa piรน gola la visibilitร . Fanno piรน rumore titoli come “L’America conquista il mondo”. Piรน riscontro sui social. ‘Purchรฉ se ne parli’, vale piรน della qualitร , del lavoro di chi si spacca la schiena da anni. Mi piacerebbe leggere invece classifiche vere, senza scopi commerciali, senza pubblicitร , senza testate forti e presenza mediatica alle spalle. In USA e in Asia ci massacrano. In Italia non osano, ma qui รจ dura.

Il tuo รจ un percorso caratterizzato dallโ€™esecuzione di una pizza napoletana autenticamente tradizionale. Hai avuto difficoltร  ad “istruire” il palato dei tuoi clienti, abituati a pizze diverse?

Noi siamo stati pionieri della pizza napoletana a New York. Metodici e maniacali nella selezione degli ingredienti. Impasti lavorati con cura, attenzione, tempo. Il successo della nostra clientela รจ travolgente. Invece non ho mai ricevuto ispettori nei miei locali. E se ci sono state visite anonime, cosa hanno guardato? La qualitร  della pizza, o se in bagno mancava il gel igienizzante?

Pensi che la pizza italiana all’estero stia forse soffrendo di una perdita d’identitร ?

Nessuna perdita d’identitร , sono solo manovre. Interessi a spingere tonde e pizzaioli statunitensi che fanno piรน visualizzazioni. Sono talmente amareggiato che mi viene da pensare che l’autenticitร  non paga. Sono stufo di farmi il fegato amaro. Quasi quasi me ne torno a Napoli.

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