Aspettando Fico
Ha preso il via nelle ultime ore il tour in bicicletta tra le ricchezze del patrimonio agroalimentare italiano promosso da Fico Eataly World. Un'iniziativa preannunciata da tempo che spezza l'attesa per il parco del cibo di 80mila quadri promesso dal patron di Eataly Oscar Farinetti ormai qualche anno or sono. E infatti, con la destrezza che lo contraddistingue, Farinetti non ha perso occasione per riaccendere l'interesse sull'operazione – che si preannuncia tra le più ambizione mai concepite dal gruppo – proprio in occasione della conferenza stampa di presentazione del Fico Bike Tour. Così, prima ancora di entrare nel merito dell'iniziativa itinerante, ci ritroviamo a parlare delle previsioni del patron (che avremo presto modo di approfondire) sul futuro di FICO: apertura prevista autunno 2017. Il che significa, per chi ricorda le precedenti divagazioni sul tema, uno slittamento di almeno sei mesi sulla data di fine lavori che porteranno al completamento della Fabbrica Italiana Contadina dell'hinterland bolognese, concepita in collaborazione con il Caab, il Comune di Bologna e la Coop Alleanza 3.0. Fine settembre 2017, per essere precisi, perché “stiamo lavorando bene”, e in fondo “se si slitterà di qualche mese non sarà la fine del mondo, tanto questo è un progetto che durerà qualche secolo” ha ribadito convinto Farinetti ai microfoni. E, aggiungiamo noi, l'operazione è sostenuta da investitori sicuri: Coop, Banca Imi, Unindustria Bologna e Camera di Commercio di Bologna, tra gli altri, che hanno creduto nel progetto ideato appoggiandosi al Fondo Fai-Parchi Agroalimentari.
Fico Bike Tour. L'Italia del gusto in bicicletta
Intanto, nel prossimo mese e mezzo, la missione di Fico comincerà a svelarsi nel corso dei mille chilometri che separano la partenza torinese del Fico Bike Tour dall'arrivo previsto dopo 46 giorni a Palermo. In sella c'è il giovane Simone Greco, studente di agraria, che a bordo della sua due ruote Bianchi toccherà 14 regioni d'Italia per visitare 38 aziende d'eccellenza del made in Italy, dall'allevamento di razza piemontese La Granda alle patate emiliane Pizzoli, dalla carne Zivieri ai formaggi del caseificio Valsamoggia, dalla pasta di Campofilone alla liquerizia Amarelli. E il fil rouge con la cittadella del cibo che vedrà la luce tra un anno non si esaurisce qui: le bici (dotate di carrello e frigorifero) saranno a disposizione dei visitatori dell'immenso Eataly World che verrà, per fare la spesa presso le 40 imprese coinvolte nell'operazione, che all'interno del parco realizzeranno dal vivo i prodotti in vendita e degustazione. Chiaramente la dimensione del viaggio su e giù per l'Italia consentirà al biker di Fico di sperimentare esperienze di tutt'altro respiro, dal tartufo safari all'osservazione della fauna selvatica, dalla scoperta di un allevamento allo stato brado di suini al laboratorio di panificazione artigianale, e coltivazione del grano e del riso.
La missione di FICO
Tante diverse prospettive dall'Italia rurale che vogliono restituire centralità alla filiera corta, dal campo alla forchetta, anticipando la missione di FICO. Che però dovrà sapersi confrontare con visitatori in arrivo da tutto il mondo – 6 milioni l'anno la stima auspicata - per scoprire un'insolita Disneyland del gusto, con il suo ettaro di campi e allevamenti, i 40 laboratori, i 25 ristoranti, le 10 aule didattiche e i padiglioni destinati agli eventi. Intanto chiunque può seguire il Fico Bike Tour online, tramite portale e social network di Eataly world. E nei prossimi mesi attenzione alle iniziative promosse da Fico: fuoco, agricoltura, terra, bottiglia e tre grandi liquidi (olio extravergine, vino, birra), animali e mare saranno le macrotematiche protagoniste degli eventi di avvicinamento all'inaugurazione del parco.
a cura di Livia Montagnoli