A Roma apre Frizzo. Nuovo concept internazionale da coloro che inventarono ‘Gusto

28 Nov 2013, 18:09 | a cura di
L'esperienza si vede dalla scelta della location: la centralissima Piazza Cavour. Si mangiano pizze cotte a legna e panini d'oltralpe. Merita una segnalazione la pasticceria, vero punto di forza e concreta contaminazione a stelle e strisce. Due anni di lavoro per duecento coperti e un'apertura all day long.

Sono passati parecchi anni da quando la rivoluzione di ‘Gusto stupì la Capitale. In un luogo magnifico ma insospettabile di Roma come Piazza Augusto Imperatore aprì le porte un locale nuovo, sia nell'offerta che negli arredamenti. Non si era mai visto un mosaico così grande e un arredamento di interni, made by Roberto Liorni, tutto orientato sull'arte e i richiami londinesi (più che newyorkesi). Fu folgorante. ‘Gusto, all’inizio degli anni Duemila, rivoluzionò il modo di fare ristorazione e ristoranti a Roma, tanto che ancora oggi, le forme e le linee di design degli interni sono spesso imitate sfacciatamente. Oggi, dopo tanti anni e tante declinazioni del progetto ‘Gusto, è arrivato Frizzo. A vederlo è chiaro che alle spalle c'è un'esperienza ben radicata e una conoscenza attenta delle esigenze cittadine.

Si trova in una appena ristrutturata Piazza Cavour, forse la più europea delle piazze romane ed esattamente a fianco del cinema multisala Adriano. Dettaglio tutt'altro che trascurabile dato che garantisce un afflusso costante di clientela. Frizzo è così quasi una scelta obbligata e comunque molto comoda sia per chi entra sia per chi esce dal cinema e dal grande parking interrato. Idem per le pause pranzo infrasettimanali dei tantissimi uffici di zona. I coperti sono tanti, più di duecento, e sono ben disposti nel lungo 'corridoio' che dall'ingresso conduce direttamente alla pizzeria. Due salette di cui una ben visibile anche dall'esterno e la seconda nascosta e più riservata aumentano la potenzialità dell'accoglienza. Con la disposizione dei tavoli e grazie all'impiego della tecnologia, il servizio in sala è snello e veloce. Il personale si muove bene e raggiunge facilmente i tavoli più periferici.

Ci si inizia a sintonizzare col locale dal tablet con cui si fanno le ordinazioni, si chiama il cameriere, si chiede il conto e si evita il torcicollo quando, a locale gremito, si cerca di incrociare lo sguardo dell'indaffaratissimo personale di sala. Con il tablet tra le mani tutta l'offerta è rapidamente consultabile, una innovazione che sta contagiando alcune tipologie di locali. Le foto aiutano nella scelta di piatti difficilmente reperibili sulla piazza romana, come il corque monsieur o madame. Comunissimo spuntino in buona parte d'Europa. E ancora, hamburger di manzo o vegetariani, uova in tutte le salse, insalate di tutti i tipi e poi le pizze cotte a legna per i tradizionalisti. Si tratta chiaramente di un locale che, come il fratello maggiore, delinea la tendenza, non si limita a seguirla. Certo non con tutte le innovazioni di cui fu capace ‘Gusto.

Ho voluto portare a Roma i piatti che si trovano in tutto il resto d'Europa, ma che qui nessuno propone”, ci ha spiegato Alessandro Tudini, patron di ‘Gusto e ora anche di Frizzo. “Non mi rivolgo a un target preciso, ma voglio accontentare chiunque entri nel locale. La carta offre soluzioni veloci per chi scelga di passare qui la pausa pranzo nei giorni di lavoro. Per gli aperitivi abbiamo pensato ad un calice accompagnato da molti stuzzichini, per evitare l'inevitabile abbassamento della qualità necessario a far fronte ai costi dell'assalto al buffet”.
In poche parole Frizzo raccoglie l'eredità positiva di ‘Gusto, locale con cui abbiamo avuto modo di monitorare i comportamenti in tutte le situazioni, dalla colazione al dopo cena”.
La fascia di prezzo è variabile a seconda della formula che si sceglie. La 'formula pranzo' offre un piatto e una bevanda a 9,00 euro, per il caffè bisogna aggiungere un euro. Per gli hamburger, che vengono serviti con un contorno di patatine fritte, si va dai 9,50 euro del più economico sino ai 16 del doppio cheesburger. E se, per un eccesso di golosità o appetito, si chieda un contorno aggiuntivo, la maggiorazione sul prezzo è di 3 euro (per 3 anelli di cipolla fritti). Insomma, pranzo escluso, la spesa media per un pasto completo si aggira intorno ai 25 euro per persona.
Gli interni sono puliti e lineari, tanto ferro gli dà quel tocco industrial che non guasta e la sinergia con i toni pastello delle pareti riscalda l'ambiente. Ma la vera specialità del locale è nella pasticceria. Vale la pena andarci anche solo per un dessert. Sono questi a conferire a Frizzo il vero carattere internazionale. Si tratta dei dolci che sembrano arrivare direttamente dalla Grande Mela ma che sono invece preparati in loco dalle giovani mani di Roberta Gesualdo, un raro caso di professionista che, dopo una lunga esperienza all'estero, decide di rientrare in patria con tutto il suo bagaglio di competenze, ricette e segreti.

A cura di Saverio De Luca

Piazza Cavour 19-21 | 00193 Roma | tel. +39.06.6832077
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