iFoodies powered by BMW: l'app per automobilisti gourmet

2 Ott 2014, 11:30 | a cura di Maurizio Bertera
Una volta c'era la Guida d'Italia BMW. E poi? Poi, chiusa dopo l'edizione numero 20, la casa automobilistica ha rilanciato con un novo prodotto. Addio la carta e benvenuta iFoodies powered by BMW, l'app che seleziona i migliori artigiani del cibo e del vino su e giù per l'Italia.

Il wine & food come soggetto per promuovere il brand, a 360° e adeguandosi al mondo che cambia. Un concept che ha fatto e continua a fare di BMW la casa automobilistica più attenta a una passione non più di nicchia ma generalizzata, comunque da interpretare in modo particolare quando un marchio è “premium” come quello con sede a Monaco. Di tutto questo ne parliamo con Roberto Olivi, Corporate Communications Manager BMW.

Partiamo dalla Guida d’Italia BMW?
Era nata nel 1990 da un’idea di Gianni Oliosi, che è l’attuale direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Group. La Casa stava creando un “mondo BMW” guardando a sport come l’automobilismo e il golf ma anche al viaggio in se stesso. Avere uno strumento che raccontasse il nostro territorio e le sue eccellenze si prestava bene alla filosofia del marchio. E così si sceglievano i ristoranti, gli hotel e i negozi che ritenevano adatti al nostro pubblico: non a caso la guida andava in libreria ma faceva soprattutto parte del welcome pack per chi acquistava una vettura.

Lei è arrivato in azienda più o meno alla decima edizione.
Nel 2001, esattamente, e l’ho vissuta vedendo crescere costantemente la considerazione dei media, dei gourmet e degli chef. Perché è stata un’ottima idea tenere conto delle valutazioni delle tre guide storiche - Michelin, Espresso e Gambero Rosso – ovviamente più preparate e organizzate di noi. In questo modo, oltre a stabilire il miglior chef italiano in assoluto, si potevano anche far emergere i nuovi talenti: non è un caso che in venti anni di Guida BMW, sia stato premiato il top attuale prima che lo diventasse. Per noi è un motivo di orgoglio.

Il vostro merito è stato solo diventare la “summa” delle altre guide?
Abbiamo lavorato bene, facendola crescere pian piano. La serata di presentazione è diventata una delle più importanti del nostro calendario: evento di pr e promozione ma anche l’occasione per gli chef di trovarsi in una platea diversa da quelle abituali. Devo dire che nonostante il food non fosse il core business, ci siamo accorti che il potenziale interesse per la cucina stava concretizzandosi nel boom degli ultimi anni. Fermo restando che abbiamo sempre lavorato su un target particolare, che andava alla ricerca del ristorante, hotel e negozio di livello.

L’ultima edizione è stata quella del 2012.
Abbiamo chiuso con la ventesima edizione. Una scelta aziendale basata sulla constatazione che lo strumento non fosse efficace come un tempo. Ma non volevamo assolutamente abbandonare il mondo del wine & food, quindi nel momento in cui abbiamo incontrato un piccolo team con idee innovative, le abbiamo sposate rapidamente. BMW è un’azienda che nonostante sia arrivata a fare due milioni di vetture l’anno nel settore premium – il che non è poco – ha il vantaggio di processi decisionali molto più veloci di altri. E poi l’innovazione per noi è tutto.

È così è nata iFoodies powered by BMW.
Abbiamo percepito che al nostro cliente poteva interessare qualcosa di nuovo mentre viaggiava. Studiata per promuovere le aziende agricole italiane che lavorano nell’eccellenza, iFoodies segnala 1.600 aziende agricole dal nord al sud del nostro Paese. È un elenco di artigiani del buon cibo e del buon vino che, oltre a produrlo, lo vendono direttamente al pubblico. Sottolineo che sono aziende – selezionate da Slow Food – che lavorano nel rispetto della qualità e nella maggior parte dei casi seguono una filiera ecosostenibile. C’è un’ampia gamma di prodotti: aceto, carne e salumi, cereali e legumi, cioccolato, conserve, dolci, formaggi e latticini, miele, olio extravergine di oliva, pane, pasta, vini e liquori…

Tecnicamente avete lavorato molto?
Le aziende sono geo-localizzate tramite l’utilizzo delle API (Application Program Interface) Google con appositi marker personalizzati che portano alle schede di approfondimento con informazioni tecniche, tipologie dei prodotti, prezzi, foto e contatti. Il guidatore è ulteriormente avvantaggiato da un sistema chiamato “trova la strada” che permette di visualizzare il percorso dalla propria posizione a quella dell’azienda. In alternativa, invece delle solite ricerche per vie o per indirizzi, è possibile disegnare un cerchio su un punto di interesse e subito vengono mostrati tutti i locali nelle vicinanze. La app prevede un back-end per gestire le nuove aziende sulla mappa e le schede con sincronizzazione dei contenuti. Inoltre, iFoodies è scaricabile gratuitamente - su App Store e Google Play – e viene illustrata dal sito iFoodies.

Il successo?
Immediato: già prima dell’estate, circa 30.000 appassionati hanno scaricato l’applicazione, il 60 per cento stranieri, favoriti da un’app che è in lingua inglese oltre che nella nostra: anche questo, a ben pensarci, è un modo divertente e vincente per promuovere l’Italia e le sue eccellenze. Racconta di cose “nostre”, proprio per questo se verrà implementata – cosa che mi auspico – si guarderà solo ed esclusivamente a valori italiani, che siano aziende o locali.

Ovviamente la idi iFoodies è la idella nuova gamma BMW.
È un perfetto connubio visto che il progetto i nasce per realizzare auto sostenibili dal disegno alla costruzione, oltre che rispettose dell’ambiente per consumi ed emissioni. E ancora fatte di materiali riciclabili al massimo. L’app segnala aziende altrettanto attente al modo di produrre, pensando al consumatore e alla natura. Tutte quante hanno belle storie da raccontare e noi ci proviamo.

Anche la presentazione della splendida i8 è stata caratterizzata dal wine & food.
Quando per la prima volta nella storia di BMW è stata assegnata una prima mondiale a una filiale e non alla Casa madre, abbiamo pensato che sarebbe stato intelligente che gli ospiti stranieri fossero colpiti dalle eccellenze italiane, sempre nel segno della sostenibilità. Quindi abbiamo messo l’auto davanti a Eataly per poi farla visitare a loro, li abbiamo portati in Franciacorta per far scoprire le cantine Bellavista e via così…Abbiamo fatto un buon lavoro e gli stranieri erano entusiasti.

www.ifoodies.it

a cura di Maurizio Bertera

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