Prendi un posto inusuale come l'ExFadda, un ex opificio vitivinicolo dal fascino primonovecentesco aggiungi un po' curiosità , la voglia di stare bene, di mangiare una cucina semplice, di territorio, la spinta a fare le cose con cura e a lavorare con un progetto complesso che integra istanze sociali e attitudini sostenibili, e ti ritrovi da Xfood. Queste le prime impressioni su questo posto che può crescere con un ampio respiro. L'atmosfera è accogliente, le luci sono quelle modulari di luminarie paesane, piene di suggestione, che disegnano morbidamente la grande parete di fondo, mentre tavoli diversi, con storie di soggiorni casalinghi e sedie con un passato agricolo, da ufficio, da cucina, da bottega, aspettano di accogliere i commensali. La scena si apre sui piatti, manco a dirlo, scompagnati, come i bicchieri e i calici che custodiscono memorie retrò e che fanno un po' casa di zia. Il menu è semplice, ma ben pensato. Filiera corta, a volte cortissima, per le materie prime che quando non arrivano dall'orto provengono comunque dalla Puglia, e massima trasparenza e chiarezza per spiegare i prodotti. Il benvenuto è a base di frittelline di pane e menta fresca, l'acqua è quella del sindaco e su tutto vige la logica zero spreco che invita a portare via ciò che avanza nel piatto o nella bottiglia.
Geograficamente in mezzo tra le due anime pugliesi, il mare e la terra, si dipana il menu composto da pochi piatti ben pensati ed ben eseguiti. Semplici si, ma non banali. Negli antipasti c'è la campagna con la tradizionale ed eccellente purea di fave e cicoriella selvatica e nei minuscoli involtini al sugo, e c'è il mare nell'insalata di polipo arricciato servita con verdure crude marinate. C'è ancora il mare povero nei primi, con i molluschi della cooperativa dei pescatori della vicina riserva di Torre Guaceto e la pasta artigianale trafilata al bronzo di Benedetto Cavalieri di Maglie, e c'è poi l'espressione della terra nel filetto di podolica alle erbe, un boccone succulento e prelibato, dal taglio impeccabile. C'è l'arte bianca tradizionale nel cestino del pane dove piluccare quattro tipi differenti di pane e, naturalmente, i taralli. Nota di merito anche l'olio extravergine, locale, di un piccolissimo produttore, ben fatto, un bel blend di ogliarola e cellina.
Il clima è speciale, rilassato, la cucina del territorio corretta, senza formalismi o didascaliche ambizioni, ma esprime pulizia e lavoro. Il punto lo mette un delizioso biscotto di Ceglie, tradizionale pasticcino di mandorle e amarena. Ce ne andiamo con il testa l'idea di un ristorante che, ragionando sulla differenza, è arrivato a ritrovare una normalità gastronomica centrata, a proporre un'idea di buono che interpreta se stessa e il contesto con molta consapevolezza, recuperando quell'equilibrio tra la cucina di dentro e la cucina di fuori, memoria e piacere, di cui si può solo godere con gratitudine.
Xfood |San Vito dei Normanni (Br) | Via Brindisi | tel. 339.5295014 | www.exfadda.it
a cura di Elisabetta De Blasi
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