Carne coltivata dalle piume dei pulcini: gli esperimenti in Italia

22 Set 2023, 16:55 | a cura di
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Trento sta studiando come ottenere carne di pollo partendo dalle cellule delle sue piume

A lanciare la notizia è stato il sito specializzato Vegconomist che ha reso pubblico questo progetto portato avanti dai professori Luciano Conti e Stefano Maria Biressi dell'Università di Trento. Un'iniziativa partita e finanziata dalla Fondazione italiana Save the Chickens che punta a ottenere, anche da una sola piuma di pulcino, cellule adatte alla produzione di carne coltivata. Una notizia che probabilmente farà salire il sangue al cervello a buona parte del Governo, che già aveva imposto un bizzarro stop, e a quella compagine che si era mostrata rigorosamente contraria a qualsiasi forma di "cibo sintetico", non sapendo forse che di sintetico non c'è nulla.

 

Come si ottiene carne coltivata da una piuma?

A spiegare il processo produttivo è la ricercatrice e biotecnologa Nike Schiavo che in questo momento si occupa di supervisionare i vari esperimenti e completare la bozza del rapporto. Un modus operandi innovativo anche rispetto agli altri metodi di agricoltura cellulare utilizzati nel resto del mondo, spesso più invasivi, nei quali si prelevano anche piccolissime parti di tessuti muscolari dall'animale. Qui, infatti, le cellule provengono direttamente dalle piume ottenute accarezzando il pulcino o addirittura da quelle cadute a terra spontaneamente. Dalla Fondazione italiana Save the Chickens affermano che sono stati condotti diversi test nell'ambito della prima fase del progetto Cell from a Feather: "Le cellule che riusciamo a estrarre dalle piume crescono bene e finora siamo riusciti a espanderle per alcuni mesi, ottenendo decine di milioni di cellule da pochi elementi". La portavoce afferma che i risultati stabiliti in questa prima fase sono stati pienamente raggiunti, identificando con successo il tipo di piume e le condizioni ottimali per ottenere e far crescere le cellule di pollo, con l'obiettivo finale di avere linee cellulari adatte ai processi di produzione di carne in coltura. "Possiamo quindi procedere con le altre fasi del progetto concordate", afferma.

Il crowdfunding legato alla ricerca

Un progetto, quello guidato dal professor Biressi dell'Università di Trento, finanziato anche attraverso un'attività di crowdfunding che ha come scopo proprio di sviluppare una tecnologia riguardante la carne coltivata, con l'obiettivo di liberalizzarla affinché non sia soggetta a monopoli. Un po' come successe per il cinematografo dei fratelli Lumière il cui brevetto venne rilevato dal governo francese che lo liberalizzò. Oggi dietro a questa ricerca, oltre all'ateneo trentino, ci sono associazioni e fondazioni come End The Slaughter Age in collaborazione con la Fondazione Save The Chickens e l'Unione Deista Italiana.

Non la prima piuma. L’esperienza del pollo Ian

Ai ricercatori dell'Università di Trento va riconosciuto il primato italiano su questo tipo di studi, ma c'è da dire che non si tratta del primo effettuato su una piuma di pollo. Nel 2017, infatti, l'azienda Good Meat del gruppo EatJust aveva già sviluppato una tecnologia simile partendo dalle piume di Ian, un pollo che, nel mondo dell'agricoltura cellulare, rappresenta quasi quello che la cagnolina Laika ha rappresentato per gli astronauti. Con due sorti ben diverse però, dato che il team di studiosi dopo aver estratto le cellule dalla piuma di Ian, ne hanno prodotto carne coltivata e l'hanno consumata seduti a un tavolo mentre lo stesso Ian gironzolava nei paraggi.

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