Sotto i portici di via Saragozza, al civico 89 (appena fuori Porta), il viavai di clienti รจ nutrito sin dal primo giorno d’apertura. E tra gli affezionati della prima ora c’รจ anche qualche volto noto agli addetti ai lavori, comeย chef Max Poggi, che Franco Marinelli, patron e anima dell’attivitร appena inaugurata, lo conosce bene. Il 1 marzo la Fermata del Gusto ha inaugurato con l’intenzione di offrire ai bolognesi uno spazio dove trovare cibo di qualitร . Semplicemente, un rifugio del buon mangiare: un po’ bottega, un po’ fucina gastronomica, col bel laboratorio che supporta la produzione giornaliera.
Una gastronomia vecchia maniera, dunque, ma anche orientata a superare l’immagine stantia del bazar alimentare dove si trova di tutto un po’, ma senza troppa cura per la qualitร . Bologna, del resto, sulla tradizione gastronomica ha costruito un mito, fino a spingerlo all’estremo, conquistando un’etichetta svilente โ cittร dei taglieri โ che chi conosce la sua lunga consuetudine col cibo non puรฒ che rifiutare. Franco Marinelli, pur da bolognese acquisito (รจ nato e cresciuto nel foggiano), รจ uno di loro. E conta sul fatto che in tanti sentano la necessitร di tornare a contare su una gastronomia di fiducia, per la spesa di tutti i giorni, uno sfizio speciale, un pranzo da risolvere all’ultimo secondo, approfittando di un pronto cuoci sicuro. Gli ultimi dati della Confcommercio sulle abitudini di consumo degli italiani (disponibili sul volume Il negozio alimentare della collana Le Bussole) sembrano dargli ragione: il negozio di quartiere, nella sua versione rivista e corretta, piace al 55% dei consumatori, specialmente quando si tratta di attivitร indipendenti specializzate.
In via Saragozza, Franco e la sua socia Simona hanno ereditato gli spazi di una vecchia gastronomia: โMi ha colpito subito il laboratorio, uno spazio che finora non รจ stata sfruttato a pieno. Ora abbiamo a disposizione un’impastatrice, il cutter, un abbatitore e tutta la strumentazione di una cucina professionale. Entriamo qui dentro alle 6 del mattino, e usciamo la sera. Ma offrire un’ampia scelta di piatti pronti dev’essere uno dei nostri punti di forzaโ. Si capisce subito che, se avesse potuto, Franco avrebbe scelto di aprire uno spazio con cucina e somministrazione, โqualche tavolo per chi vuole fermarsi a mangiare, piatti sempre diversi, taglieri sรฌ, ma con prodotti di grande qualitร โ. Al momento il locale che ha rilevato non glielo consente, ma non รจ escluso che se le cose dovessero ingranare si possa cercare uno spazio adiacente, per assecondare il progetto iniziale. Lui, da appassionato di buon cibo, ha cominciato tardi a muovere i primi passi in cucina, ma ha saputo scegliere bene: prima al fianco di Massimiliano Poggi, poi i corsi di pasticceria con Gino Fabbri… โSempre da appassionato, senza nessuna presunzione di rivendicare un ruolo che non mi competeโ.
Oggi quelle esperienze gli tornano utili: โLa nostra, tecnicamente, รจ una gastronomia con piccolo banco di macelleria. Selezioniamo personalmente i prodotti che ci piacciono, sul territorio regionale e oltre. A fare una guerra dei prezzi, sinceramente, non ho mai pensato. Anzi, lo dico chiaramente: i nostri prezzi sono alti, ma giustificati dal prodotto che vendiamoโ. Qualche esempio? Il reparto salumeria puรฒ contare sul prosciutto Sant’Ilario, la mortadella di Zivieri, il prosciutto cotto di Capitelli: โQualcuno dei primi clienti si รจ giร ricreduto sul prosciutto cotto: non gli piaceva, dicono, probabilmente perchรฉ non ne hanno mai assaggiato uno buonoโ. Dall’azienda piacentina arriva anche la cosiddetta Giovanna, una pancetta cotta molto golosa. Poi i formaggi, dal camembert al gorgonzola, alla robiola di Roccaverano di Agrilanga, al Parmigiano Reggiano del Caseificio di Cavola, โmentre ho ancora difficoltร a reperire mozzarelle che mi soddisfino, da buon puglieseโ.
La pasta all’uovo รจ tirata al mattarello in laboratorio, il pane รจ quello del Forno Calzolari, le verdure le fornisce l’Orto di Barbieri di Granarolo.
Ma รจ la sezione pronto cuoci a presentare un vero tripudio di alternative, con una particolare sensibilitร al benessere e alle intolleranze: โSimona conosce bene il problema delle intolleranze, abbiamo deciso di studiare una linea di preparazioni salutari ma gustose, cotte sottovuoto a bassa temperatura che possono conservarsi fino a 10 giorniโ. Non mancano mai verdure cotte, zuppe giร porzionate e pronte da scaldare, il pollo al forno marinato 24 ore prima di finire in cottura.
E anche molte proposte vegetariane, dal polpettone di ceci alla panna cotta di nocciole (i dolci li prepara personalmente Franco, memore degli insegnamenti di Gino Fabbri, dalla zuppa inglese al fiordilatte, alla torta di mele). O piatti della tradizione, come la lasagna, il friggione, il coniglio al pomodoro, la ratatouille di verdure. Persino il pesce, dalla palamita in olio cottura al polpo con seppie ed erbe aromatiche. Perchรฉ il nome, Fermata del gusto, onori le aspettative.
Fermata del Gusto โ Bologna โ via Saragozza, 89 โ 9-13.30/14-19.30 (anche la domenica mattina) – www.facebook.com/fermatadelgustobologna/
a cura di Livia Montagnoli
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