Una ristorazione al servizio dei viaggiatori. I progetti di Grandi Stazioni
“Il food copre il 35% dell'offerta complessiva di Grandi Stazioni”. È sufficiente prendere un numero tra quelli snocciolati da Stefano Mereu per comprendere quanto il rinnovo delle più importanti stazioni ferroviarie italiane, oggi, debba ruotare intorno ai servizi di ristorazione. L'abbiamo raggiunto telefonicamente per avere un'idea di cosa succederà nei prossimi mesi alla Stazione Termini (seconda, in Europa, solo alla Gare de Paris Nord per traffico di passeggeri), ma il discorso ha finito per comprendere una sequenza molto più organica di interventi progettati (o già messi in opera) negli snodi cruciali della rete ferroviaria nazionale – Milano Centrale, Venezia Santa Lucia, Firenze Santa Maria Novella - osservati speciali di un progetto di rilancio che passa per l'implementazione dei servizi di accoglienza, il restyling degli allestimenti alla ricerca di un design accattivante e funzionale, la trasformazione di spazi di passaggio in isole di sosta confortevoli per i viaggiatori. Incentivati a godere di questi nuovi “luoghi da vivere”, come recita lo slogan di Grandi Stazioni.
Il rinnovo della Stazione Termini. La piastra servizi e la food hall
Proprio come il “salotto” che nascerà a Roma, dotando la stazione per eccellenza della Capitale di settemila metri quadri in più, i primi in arrivo già il prossimo dicembre (in vista del Giubileo). Ma per il completamento dei lavori si dovrà attendere il 2017. Ecco come il direttore commerciale di Grandi Stazioni ci racconta cosa nasconde il cantiere che stravolgerà l'approccio all'infilata di pensiline e binari più volte rimaneggiata fino all'intervento di Annibale Vitellozzi alla metà del Novecento: “Stiamo realizzando una nuova piastra servizi a livello ammezzato, proprio sopra ai binari; l'area avrà grandi vetrate con vista sui treni in arrivo e partenza, illuminazione a led, design e layout che privilegiano il flusso di passeggeri, favorendo la creazione di isole aperte confortevoli, climatizzate, sicure. Gli accessi saranno garantiti da scale fisse e mobili (in corrispondenza con le scale di accesso al piano inferiore) e ascensori, ma sarà possibile accedere al piano ammezzato anche dal corpo storico dell'edificio, in corrispondenza con le entrate di via Marsala e via Giolitti”.
Proprio dal lato di via Giolitti è già in corso la ristrutturazione di Mokà, la caffetteria della stazione rimodulata secondo un format più moderno nell'offerta gastronomica e nel design; e infatti sarà l'isola accessibile da questo lato della stazione la prima ad essere consegnata, già nel mese di dicembre, quando apriranno le prime attività di ristorazione previste dal piano di rinnovo.
Ristorante, pizzeria e healthy food. Da dicembre
Se oltre duemila metri quadri saranno destinati ai servizi più tipici di uno scalo ferroviario (edicole, tabacchi, bagni), ben 1500 vedranno la realizzazione di una food hall delineata su ricerche di mercato ed esigenze dei target di riferimento: il profilo business legato all'alta velocità, il traffico leisure di vacanzieri e turisti, le famiglie. Da questo deriva la necessità di far coesistere un mix di attività che sfrutterà le partnership già avviate da Grandi Stazioni in altre città per coinvolgere grandi nomi (ancora top secret), accostando però anche realtà locali, secondo una formula sperimentata con successo a Venezia e Milano, che indirizzerà anche le scelte future della direzione commerciale. I primi ad aprire? Un grande ristorante tradizionale, una pizzeria di qualità (affidata alla gestione di “un marchio noto”), un punto dedicato all'healthy food (anche questo figlio di un format già diffuso).
Milano Centrale. Dal Bistrot Autogrill alle aree tematiche
L'obiettivo, insomma, è quello di garantire distretti tematici e qualità dell'offerta, sul modello di quanto avvenuto a Milano Centrale, dove l'ammodernamento ora sotto gli occhi di tutti ha mosso i primi passi a partire dalla partnership con Autogrill, che proprio nella scalo centrale del capoluogo lombardo ha brevettato nel 2013 il format Bistrot che ha dato il via al riposizionamento del brand (il resto è storia nota, a cominciare dall'investimento in piazza Duomo) e solo qualche giorno fa riceveva persino il plauso di un critico inflessibile come Visintin (“un magnifico locale”).
Ma anche per la stazione di piazza Duca d'Aosta sono in cantiere nuove sorprese: le due ali laterali del complesso (a partire da quella che fronteggia il piazzale dei pullman direzione Malpensa), oggi occupate da uffici, saranno riconvertite in aree food, per ospitare attività di taglio rilevante in partnership con attori internazionali, ma anche realtà della ristorazione locale che avranno in gestione lotti più ridotti per farne una vetrina aperta al turismo e agli stessi milanesi. Ancora una volta quindi la strategia commerciale punta a muoversi tra interlocutori già noti e ristoratori locali per aggregare servizi e qualità.
Qui la data d'inizio lavori non è nota, intanto l'estate di Expo è stata trampolino di lancio per portare lo street food in stazione. Per ora, negli ambienti ammezzati si sono alternati l'apecar di Lubar, California Bakery, C House Express, e i corner dedicati al cibo di strada potrebbero presto diventare permanenti.
Venezia Santa Lucia e Mestre. Grandi brand e ristorazione locale: mix vincente
Spazi che cambiano e servizi implementati anche a Venezia Santa Lucia, dove l'offerta gastronomica ha beneficiato dell'innesto di catene locali (e intanto Grandi Stazioni pensa anche al rinnovo del vicino scalo di Mestre, con l'apertura di una galleria commerciale, la collaborazione con Autogrill e due ristoranti in cantiere).
I Fratelli Cuore a Santa Maria Novella
E a Firenze, nell'edificio progettato negli anni Trenta da Giovanni Michelucci a fronteggiare Santa Maria Novella che si dice? Colpevolmente abbandonata a se stessa negli ultimi anni, la stazione festeggia l'arrivo di Fratelli Cuore, inaugurato solo pochi giorni fa. All'esterno, si contrasta il degrado con il dehor affacciato sulla lama di scale che taglia un lato della piazza, all'interno i colori caldi della tradizione mediterranea anticipano un'offerta gastronomica agile e curata che parla di cucina italiana e toscana, dai primi di Mamma Cuore (Crema di cipolle, ribollita, parmigiana) alla pizza cotta nel forno a legna, dalla carbonara all'hamburger di chianina su griglia a carbone. E poi panini e insalate per un pranzo veloce, colazioni rinforzate a suon di omelette e uova strapazzate, dolci della casa. Mangiare, Bere, Baciare lo slogan; apertura 24 ore su 24.
A guidare il gruppo di imprenditori fiorentini coinvolti nel progetto è Pasquale Caprarella, già gestore del ristorante Da Pescatore (ex Grif e Roberto Cavalli), in piazza del Carmine.
a cura di Livia Montagnoli