IDfood. Food photography in cerca di identità
Nella settimana in cui Vogue (con il numero di aprile) dedica una copertina (che farà parlare) ai sedici chef che hanno rappresentato e rappresentano la cucina italiana, nuovi re che posano in smoking, anche il progetto fotografico IDfood, promosso e autofinanziato da Marco Varoli e Gaia Bortolussi fa leva sulla potenza del mezzo fotografico per rivelare l’identità di chi lavora in cucina e ne ha fatto una ragione di vita ancor prima che un mestiere. In questo caso però i soggetti ritratti, insieme ai piatti che più li rappresentano, sono giovani chef e sous chef in ascesa, che hanno prestato il proprio volto all’iniziativa, da Matias Perdomo a Lorenzo Cogo, da Yoji Tokuyoshi a Simone Tondo, a Marco Ambrosino.
Il cibo racconta lo chef
Marco Varoli alla fotografia – che sviluppa nel campo del food, attratto dalla bellezza del cibo e dalla sua capacità di raccontare persone, luoghi e culture - e Gaia Bortolussi in cerca di storie da fissare con la scrittura spostano l’asse sul cibo – come recita il claim della rassegna The Food Pictures the Cook – esplorando la simbiosi tra creazione e identità dello chef che si racconta nel piatto, caricato di valori nuovi in grado di coinvolgere i cinque sensi e stabilire un legame con chi lo consuma.
Ogni dittico fotografico, corredato dal testo dell’intervista, rivela così in modo indiretto chi è lo chef, da dove viene e cosa vuole esprimere; i materiali – già esposti durante il vernissage milanese di MOYDOM, in scena qualche giorno fa alla Bovisa in occasione dell’apertura del MiArt - saranno disponibili su ITunes Store, dove scaricando l’app interattiva di IDfood si potrà accedere anche a contenuti extra, tra cui retroscena, illustrazioni e ricette.