Coronavirus

Il 28 aprile alle 21 aprono i ristoranti. Su le saracinesche per un flashmob

Nato spontaneamente in poche ore, il gruppo Facebook Risorgiamo Italia โ€“ Ho.Re.CA Unica aggrega migliaia di ristoratori, chef, imprenditori dellโ€™enogastronomia e del fuoricasa italiano. Obiettivo: imporre allโ€™attenzione di Governo e istituzioni un mondo che sembra scomparso dai media ufficiali e che rischia di venire decimato da una chiusura forzata e da costi non piรน supportabili.

  • 20 Aprile, 2020

David Ranucci รจ un imprenditore che da Milano ha cominciato a costruire un brand focalizzato sulla pizza romana, Pizzottella, affidata allโ€™estro di Jacopo Mercuro; Paolo Bianchini รจ un ristoratore viterbese (Al Vecchio Orologio); Mirko Zuffi รจ un imprenditore dellโ€™horeca (EGO service). Parlando, in questi giorni di preoccupazione e di frenetici contatti, hanno notato come di tutto si parlasse sui media ufficiali, tranne che della ristorazione, fiore allโ€™occhiello del marchio Italia e grande traino del Pil del nostro Paese e della filiera agroalimentare. E hanno deciso che fosse ora di far qualcosa.

Flashmob del 28 aprile: riapertura simbolica dei ristoranti

Nel giro di due giorni hanno raccolto oltre migliaia di imprenditori del mangiare fuoricasa e hanno lanciato unโ€™iniziativa: battere un colpo. Per dimostrare che la ristorazione italiana รจ viva e vuole continuare a vivere. Cosรฌ alle 21 del 28 aprile per la prima volta dopo quasi due mesi di chiusura forzata i ristoranti italiani alzeranno le loro saracinesche, accenderanno le luci e apparecchieranno un tavolo di fronte alle loro insegne. Una sorta di flash mob nazionale per riportare lโ€™impresa del mangiare fuoricasa (ristoranti, pizzerie, bar, gastronomie, gelaterie, pasticcerieโ€ฆ) di cui molto poco si parla, allโ€™attenzione di tutti, media e politici in primis. โ€œInvece di abbassare le saracinesche come avviene di solito nelle proteste dei commerciantiโ€ dice Bianchini โ€œnoi le alzeremo invitando il Governo a prendere subito in considerazione misure a sostegno di uno dei comparti della nostra economia tra i piรน strategici, onde evitare che tanti di noi non avranno piรน la possibilitร  di alzarle di nuovo perchรฉ fallitiโ€.

Gli fa eco Pasquale Naccari, autore del video virale in cui si rivolge a Giuseppe Conte, frontmanย di Ristoratori Toscana e rappresentante di M.I.O: “La Nostra strategia รจ essere positivi e propositivi e voglio intendere in modo positivo anche l’intervento di Conte di domenica. Poi, certo, il problema รจ che il decreto va eseguito, applicato…รˆ necessario manifestare e non certo solo con Conte, ma anche richiamando l’attenzione dell’UE. Io ho 30 dipendenti di cui 24ย  in Cig. Ci stiamo confrontando con un collettivo di architetti e esperti per vedere come eventualmente si possa riaprire in totale sicurezza. Considerando che ancora non รจ certa la riapertura poichรฉ prima dovremo attendere i risultati di questa prima fase, ci auspichiamo una maggiore attenzione alle categorie che vivono questa incertezza. Certo, la protesta non si puรฒ abbandonare, anzi, altrimenti si cade nel dimenticatoio. Visto che si governa a botte di decreti, basta prendere Conte e fargli fare un decreto con le nostre richieste (affitti, bollette, tasse), che sono uguali per tutti noi e far rispettare . Poi ci pensiamo noi a prendere i politici, di maggioranza e di opposizione e a fargli approvare il Decreto in Parlamento! Noi ringraziamo il Comune di Firenze e tutti i nostri colleghi a livello nazionale che rappresentano M.I.O e che si sono spesi per realizzare tutto questo e quelli a livello locale che stanno contribuendo al successo di della manifestazione di oggi, martedรฌ, alle ore 21″.

Una protesta al limite delle norme visto che uscire di casa per andare a tirar su simbolicamente la clรจr non puรฒ essere una attivitร  cosรฌ facilmente autocertificabile. Ma per una protesta simbolica i ristoratori hanno deciso evidentemente di correre qualche piccolo rischio. “Il giorno dopo i ristoratori di tutta Italia andranno a consegnare le chiavi dei loro locali ai rispettivi sindaci in segno di richiesta di aiuto e di sostegno, affinchรฉ l’accensione delle luci della sera prima non sia l’ultima”.

Solidarietร  di mondi del vino&olio

Le adesioni allโ€™iniziativa sono cominciate a fioccare via Facebook e nel giro di poche ore sono diventate migliaia, oltre mille sono in arrivo dalla Puglia e altre dalle Marche e centinaia e centinaia da tuttโ€™Italia continuano ad aggiungersi al gruppo associazioni e movimenti locali di imprenditori della ristorazione: un mosaico di storie e di preoccupazioni che raccontano bene il caleidoscopico mondo del mangiare fuoricasa italiano, fatto di storie, di passioni e oggi – in tempi di Coronavirus – di preoccupazioni e ansie legate allโ€™incertezza per il futuro (che ancora non si riesce a vedere) e al rischio di soffocamento delle loro imprese che non riescono a sostenere i costi di una chiusura infinita. La manifestazione รจ stata fatta propria da M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalitร , che raccoglie tutte le decine di associazioni e i gruppi nazionali dei cuochi e degli imprenditori della ristorazione e dellโ€™Horeca) e si svolge dunque sotto la sua bandiera unitaria e nazionale.

A sottolineare lโ€™importanza e la coralitร  dellโ€™iniziativa, il fatto che siano molti i produttori e le associazioni legate al mondo del vino e dellโ€™olio ad aver aderito, consapevoli che la ristorazione รจ un traino importante per tutta la filiera. โ€œSupportiamo tutte le iniziative che auspicano la ripartenza in tempi brevi e portano allโ€™attenzione le difficoltร  che le imprese del settore ospitalitร  e food & beverage devono e dovranno affrontareโ€ spiega Emiliano De Venuti, CEO di Vinรฒforum โ€œRistoranti, pizzerie, enoteche, alberghi sono una parte fondamentale del tessuto economico e sociale del nostro Paese. Non possono e non devono essere dimenticati: รจ fondamentale che le istituzioni sostengano con risorse immediatamente disponibili un comparto che rappresenta oltre il 30% del PIL Nazionaleโ€.

โ€œLa mia azienda, Ione Zobbi produce gli oli monovarietali molto particolari proprio per la ristorazioneโ€ afferma Paolo Borzatta, titolare di I&P a Canino โ€œCredo infatti che lโ€™enogastronomia sia non solo un settore strategico e chiave per il nostro Paese, ma uno dei suoi pilastri. Lโ€™Italia รจ una delle due sole superpotenze culturali esistenti (lโ€™altra รจ la Cina) non solo per il suo patrimonio monumentale e artistico, ma anche per la sua filosofia di vita. Se vogliamo riuscire a far rinascere il nostro Paese dobbiamo cominciare da quiโ€.

Rischio di incertezza e sfiducia

โ€œTutto il nostro comparto รจ in ginocchio. Non cโ€™รจ luce allโ€™orizzonte e la fiducia in chi ci governa sta venendo meno cosรฌ come il senso di comune appartenenza allโ€™Europa. Il settore turistico รจ completamente abbandonato a sรฉ stesso!โ€ esclama Claudio Melis, chef di In Viaggio a Bolzano. โ€œLa pazienza sta arrivando al limite e il senso di impotenza logora anche la piรน ottimistica delle attitudini. Che questa crisi serva almeno per prendere coscienza di uno stato di cose e ci aiuti a far sentire anche la nostra voce. Possiamo filosofare quanto ci pare sul come sarร  o sul come saremo, io dico semplicemente quello che vedo non mi piace e non mi sta bene!โ€.

Miriam_Mareschi_piazzatta del Sole_Farnese_VT

Miriam Mareschi

Gli fa eco Miriam Mareschi, titolare della Piazzetta del Sole di Farnese (VT): โ€œRisorgiamo Italia. Un augurio, un invito, un monitoโ€ spiega โ€œDietro quello che, apparentemente, puรฒ suonare come uno slogan dal sapore un poโ€™ retorico, cโ€™รจ in realtร  una preoccupazione ma anche un manifesto propositivo. Un punto fondamentale di partenza: la ristorazione รจ legata a alla parola ‘godimento’, qualcosa che il PIL da solo non misura. La ristorazione รจ sรฌ impresa, ma anche e soprattutto un momento di socialitร , di condivisione, di vero e proprio piacere. Parametri che non possono essere misurati matematicamente ma che costituiscono la vera cifra del nostro lavoro. Poiโ€ continua โ€œci sono gli aspetti economici: se dovranno diminuire i clienti, come potremo sostenere le spese fisse se proporzionalmente non diminuiranno anche quelle? Se avremo il 50% di clienti in meno per garantire il distanziamento sociale, come potremo affrontare tasse, tributi, mutui, oneri vari se questi non verranno adeguati alle future presumibili entrate? Non penso che la ristorazione meriti un occhio di riguardo, ma che debba essere considerata, proprio nellโ€™immediato futuro, come parte di un sistema piรน ampio che rischia di spegnersi a cascataโ€.

Allโ€™interno del movimento ci sono โ€“ ovviamente โ€“ anime diverse: da chi vuole contrattare con Governo e con Task Force Colao le misure minime per poter riaprire e per poter affrontare un calo di fatturato (diversi su questo temi i tavoli aperti da parte di diversi gruppi di aggregazione, tra cui i Ristoratori Toscana e i ristoratori marchigiani) e chi invece ha deciso di lanciare una vera e propria guerra al Governo e una sorta di nuova Marcia su Roma spalleggiata molto dai partiti di opposizione (Fratelli dโ€™Italia e Lega in primis). Al di lร  delle divergenze nel merito, perรฒ, il flash mob di martedรฌ 28 alle ore 21 ha lo scopo principale di rimettere la drammatica situazione della ristorazione al centro dellโ€™attenzione sia della pubblica opinione, sia dei politici e degli amministratori, nazionali e locali.

La situazione nel mondo dell’ospitalitร 

Gli operatori del settore ragionano sul futuro del comparto: qualcuno, come Gino Sorbillo, paventa la chiusura dei suoi locali, qualcun altro โ€“ Davide Oldani โ€“ annuncia la fine di un’epoca, nella quale abbiamo vissuto una bolla ormai esplosa e prevede il ritorno a una maggiore concretezza, mentre altri – Ciccio Sultanoย  e Ilario Vinciguerra – sono convinti che la voglia di sedersi a una grande tavola tornerร  alla fine dell’emergenza. Sono riflessioni che si rimpallano da una parte all’altra della Penisola e non solo: in tanti, in tutto il mondo, riflettono su come affrontare il dopo Covid-19, campioni d’incassi come David Chang e mostri sacri come Andoni Luis Aduriz o Joan Roca.

Nel frattempo, in Italia, la Commissione Colao per la riapertura assegna un livello di rischio โ€œmedio bassoโ€ ai ristoranti, cosa che potrebbe far ripartire il comparto in tempi non troppo dilatati; anche se qualcuno chiede a gran voce di attendere che i tempi siano maturi.

Sicuro รจ che questa pandemia segnerร  uno spartiacque: molte cose cambieranno, per questo anche le associazioni di categoria cercano di tracciare i contorni di un possibile futuro, definendo un Manifesto orizzontale dellโ€™ospitalitร  e della tavola che individua i 5 valori centrali per la rinascita dellโ€™enogastronomia; รจ un discorso che non riguarda solo i ristoranti โ€“ che pure hanno precise richieste da sottoporre al Governoma tutto il settore dell’ospitalitร , i bar, gli alberghi, gli agriturismi,ย ognuno con esigenze specifiche.

a cura di Stefano Polacchi

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