Chi l’ha detto che la birra è la preferita dagli under 35? O che i giovani bevono solo per trasgredire? Sono solo alcuni dei falsi miti smentiti dallo studio “Vino e Giovani” promosso dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e condotto da GabrieleMicozzi (docente di Marketing Internazionale presso l’Università Politecnica delle Marche) che fotografa un campione rappresentativo di 1500 italiani tra i 18 e i 35 anni. L’identikit che viene fuori è quello di consumatori in erba ma maturi e appassionati edonisti, al contempo attenti all’eno-cultura e alla sostenibilità. Insomma non solo divertimento e trasgressione.
Il vino supera la birra. Brunello di Montalcino e Prosecco in testa
Ma andiamo con ordine. Il vino, dopo anni di sudditanza alla bionda di turno, ha finalmente superato la birra nelle preferenza dei giovani: sono quasi 9 su 10 (87%) i consumatori under 35 e circa la metà (49%) dichiara di preferirlo a birra (34%), cocktail (14%) e superalcolici (3%), con un gradimento crescente con l’avanzare dell’età. Secondo l’indagine, oltre un terzo lo beve almeno 3 volte a settimana (38%), mantenendo misurato il consumo giornaliero, che solo nel 13% dei casi supera i due bicchieri a pasto.
A fare da driver per le scelte di questi consumatori junior non sono - sorprendentemente - la marca (5%), i premi o il packaging (8%), ma l’attenzione al territorio (18%), la qualità dei prodotti (12%) e la sostenibilità. Quasi la metà del campione ritiene ad esempio determinante (48%) che un vino sia biologico e l’86% si dichiara disposto a spendere di più per acquistare un prodotto bio. Il 67% del campione analizzato ha già preso parte a eventi di tasting.
Ma quali sono le denominazioni preferite? In testa i grandi rossi italiani, quali Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella. Tra le bollicine vince la sfida il Prosecco (al quinto posto nella classifica generale), mentre è il Verdicchio (settimo posto) il primo vino bianco fermo.