Due sono le possibilità: o la dirigenza dell’aeroporto londinese di Heathrow ha un debole per la buona tavola o più semplicemente ha intuito le potenzialità economiche del settore della ristorazione. E cerca di sfruttarle nel migliore dei modi.
Qualche mese fa aveva destato interesse l’apertura all’interno del moderno Terminal 2 dell’aeroporto del Perfectionists’ Cafe, il bistrot multifunzionale in stile Seventies sotto la gestione dell’acclamato chef inglese Heston Blumenthal. Ora, al vaglio di nuove idee vincenti di marketing, qualcuno deve aver riflettuto sulla qualità scadente del cibo servito in volo ai passeggeri dalle compagnie aeree, monotono nel migliore dei casi quando non completamente immangiabile.
E così presso i 118 ristoranti all’interno di Heathrow (su cinque terminal) saranno disponibili kit di “sopravvivenza” gastronomica per far fronte al volo: i viaggiatori potranno acquistare un pasto completo (favoriti anche da offerte speciali che accompagnano il lancio della campagna) trasportabile all’interno di pratici box termici o refrigerati - per garantire gusto e freschezza anche a 10mila metri d’altitudine - forniti insieme al cibo selezionato, e salire a bordo con il proprio confortante “cestino da pic nic” su misura. Approfittando di proposte per tutte le tasche: dalle cinque sterline per un economico kit panino con bibita, alle 145 sterline necessarie per assicurarsi il King Seafood Platter con caviale preparato dalla Caviar House (e provare il brivido di gustare caviale in Economy Class). Lo stesso Perfectionists’ Cafe parteciperà alla campagna, mentre il ristorante Plane Food della chef star Gordon Ramsay al Terminal 5 proporrà un menu di tre portate al costo di 13 sterline, con la possibilità di personalizzare il proprio lunch box. In alcuni casi il cibo potrà essere ordinato in anticipo e ritirato presso il ristorante già confezionato nel pratico contenitore.
Ancora una volta l’aeroporto londinese si dimostra in grado di interpretare le esigenze dei passeggeri trasformandole in occasione di business: quanto bisognerà aspettare perché l’idea del picnic a bordo si diffonda e arrivi in Italia?