Se ne parlava da tempo e ora l'accordo è stato firmato. I tre attori principali sono Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, Dino Scanavino, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori e Luca Brunelli, presidente dell'Associazione dei giovani imprenditori agricoli. L'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro agricolo sarà sostenuta da un protocollo d'intesa del valore 1,7 miliardi di euro, cifra che servirà a finanziare tirocini e rapporti di apprendistato rivolte a giovani che intendono avvicinarsi all’agricoltura. Inserito nel Piano nazionale Garanzia per i giovani, l'accordo prevede anche agevolazioni per l'auto imprenditorialità. Secondo le stime, tale iniziativa potrebbe coinvolgere circa 20 mila giovani. Garanzia per i giovani è il piano lanciato dalla Commissione Europea e prevede che under 25 europei ricevano un’offerta di lavoro, di formazione o di stage entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del posto di lavoro. L’occupazione dipendente del settore agricolo rappresenta una quota importante del mercato del lavoro: il comparto ha, infatti, mostrato una sostanziale tenuta riuscendo a mantenere i livelli occupazionali pre-crisi, ovvero 1 milione circa di lavoratori agricoli. Un risultato estremamente positivo da attribuire non solo alla caratteristica anticiclica dell’agricoltura, ma anche e soprattutto alla sua dinamicità, vitalità e flessibilità che hanno consentito di resistere, meglio di altri comparti produttivi, alle difficoltà. Nel 2013, rende noto la Cia, sono nate 11.485 imprese agricole, pari al 10 % circa delle aziende neonate in Italia, e oltre il 17 per cento di queste new entry ha un titolare di età inferiore ai 30 anni. Il 90 per cento degli agricoltori under 30 ha, oggi, una scolarità medio-alta. E non ci sono più solo i laureati in Agraria, facoltà che comunque dall’inizio della crisi ha avuto un picco di immatricolazioni (+40 %) a fronte di una flessione generalizzata delle iscrizioni all’Università. Educatori e psicologi si dedicano all’agricoltura sociale e alle fattorie didattiche; esperti della comunicazione gestiscono il marketing e la promozione dei prodotti sui mercati stranieri; economisti amministrano l’azienda; erboristi e farmacisti scommettono sulla fitoterapia e sulla cosmesi naturale; architetti fanno bio-edilizia producendo mattoni artigianali di argilla e paglia completamente eco-sostenibili e riciclabili, e molto altro ancora.