Limonaia La Malora. Sulle sponde del Garda si coltivano limoni eccezionali

5 Giu 2019, 17:00 | a cura di
Siamo andati in una limonaia sul lago di Garda e abbiamo avuto conferma che qui i limoni crescono alla grande. Ci ha raccontato perché Fabio Gandossi della Limonaia La Malora a Gargnano, in provincia di Brescia.

“A Santa Caterina, stupìna, stupìna”. È il detto con il quale tuttora si sancisce la chiusura delle limonaie del Garda per proteggerle dai rigori invernali. “Il 25 novembre – ci racconta Fabio Gandossi della Limonaia La Malora a Gargnano in provincia di Brescia si deve ultimare la chiusura con la paglia che va a tappare le fessure delle grandi serre fatte di pilastri e vetrate. Per fare l'intera operazione ci vogliono circa dieci giorni”. Un lavoro lungo e a tratti rischioso, soprattutto quando si tratta di stare in piedi sulle assi di legno di castagno che andranno a formare il tetto.

L'origine dei limoni del Garda

È così che gli equilibristi dei limoni garantiscono un habitat ideale agli agrumi, anche sulle sponde del lago di Garda, il punto più a nord dove si coltivano. “Pare che i limoni siano stati introdotti qui dai frati Francescani”, uno dei primi conventi da loro fondato fu a Gargnano nel 1226 e, a testimoniare quanto afferma Fabio, ci sono i bassorilievi dei capitelli del chiostro di San Francesco raffiguranti proprio dei limoni. Quello che non si sa è chi ha ideato queste serre, né quando si è iniziato a costruirle.

“Sappiamo solo che risalgono alla fine del 1500 e che il commercio dei limoni divenne ben presto di fondamentale importanza per la sopravvivenza economica delle popolazioni locali”. I limoni, infatti, si esportavano soprattutto in Austria dove la domanda era piuttosto alta poiché l'alto contenuto di vitamina C permetteva alle popolazioni del Nord Europa di sconfiggere lo scorbuto.

Il commercio di limoni

L’apice di questo commercio fu raggiunto nel 1700, quando il panorama gargnanese divenne interamente dominato da moltissimi agrumeti. “All'epoca, a Gargnano, la Società Lago di Garda si occupava della selezione dei limoni in base a grandezza e bellezza. I frutti poi, incartati uno a uno - Esistono tanti collezionisti di queste veline: all'epoca rappresentavano il marchio e spesso erano impreziosite dalle creazioni di famosi disegnatori - venivano direttamente caricati sui barconi e trasportati a Riva del Garda. Da qui partivano per raggiungere i vari Stati dell’Europa settentrionale”.

Con gli anni e l'unità di Italia il commercio, però, è andato via via ad affievolirsi e molte limonaie della zona sono state abbandonate. Delle centinaia di limonaie presenti sul Garda un tempo, ne restano attive e visitabili a oggi solo pochissimi esempi, una di queste è La Malora, dall’omonimo ruscello che le scorre accanto.

Limonaia La Malora

Mio padre Giuseppe stava cercando una casa per la nostra famiglia e si è imbattuto in questa limonaia. Era piena di rovi ed erbacce, e in lui si è acceso il desiderio di rimetterla in ordine e in funzione. É così che ha iniziato a coltivare i limoni, mettendo in pratica tutti i consigli che la gente del posto gli dava e mantenendo la struttura muraria di un tempo”. Alti muraglioni perimetrali e pilastri di pietra a reggere la serra montata ogni anno allo scadere di Santa Caterina.

“Ha mantenuto anche gli attrezzi di un tempo, come le scodelle di terracotta piene d'acqua a far da termometro: mio papà sapeva che quando si formava un sottile strato di ghiaccio in superficie, era tempo di chiudere le limonaie o di accendere il fuoco nella parte bassa del terreno per scaldare le terrazze più in alto”.

I capperi crescono molto bene lungo gli assolati muraglioni delle limonaie

La limonaia oggi

Oggi non è cambiato più di tanto il lavoro in limonaia - “un tempo detti giardini di limoni e chi se ne occupava veniva chiamato giardiniere” - ma a reggere le fila di tutto è Fabio che si autodefinisce custode: “Custodisco piante che vanno al di là della mia età, alcune centenarie!”. L'ex attore teatrale, tre anni fa ha infatti deciso di lasciare il suo lavoro e aiutare il padre in questa impresa. Attualmente a La Malora ci sono venti piante autoctone (Madernina) che arrivano a produrre anche 2mila limoni ciascuna, tutti caratterizzati da buccia sottile e forte acidità.

La raccolta inizia a gennaio ma continua per tutta l'estate e a volte i limoni rimangono attaccati all'albero anche per due anni. Non facciamo una grande produzione e con quello che abbiamo produciamo marmellate e liquori”. Ma l'attività di famiglia prevede anche delle visite guidate che, se siete in zona, consigliamo vivamente perché un conto è leggere le nostre righe, un altro è respirare l’amore per la bellezza concretizzata attraverso questi giardini meravigliosi.

Limonaia la Malora - Gargnano (BS) via della Libertà, 2 - 0365791071 – limonaialamalora.it

a cura di Annalisa Zordan

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