Posti esauriti e platea attenta per l'intera durata dei lavori al Milano Agrifood&Travel Global Summit dove per la prima volta si è parlato di rilanciare il turismo (e l'export) partendo dall'agricoltura. Le frasi che ci hanno colpito di più.
“Abbiamo una grande forza che è l'enogastronomia (che significa trasformare le materie prime in grandi piatti e grandi vini). E un turista, oggi, prepara l'itinerario in funzione dell'enogastronomia, ecco perché i nostri prodotti tipici possono fare da magnete per attrarre nuovi turisti”. Nicola Bertinelli presidente del del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.
“Quale cittadino del mondo non vuole visitare l'Italia. E chi, dopo averla vista, non vuole portarsi a casa un ricordo?”. Alfonso Dolce, CEO di Dolce&Gabbana.
“Il turismo è la prima fonte dell'esportazione, l'acquisto in loco di prodotti tipici diventa infatti stimolo per l'export”. Paolo Cuccia, Presidente e Amministratore Delegato Gambero Rosso e Amministratore Class Editori.
“Esportiamo per un valore di 42miliardi di euro, bene, ma altri paesi europei (tra cui anche la Germania) fanno meglio. Come fare di più? Bisogna affiancare alla dimensione qualitativa, ormai riconosciuta da tutti, una capacità commerciale conquistando spazi che ci sono, ma che purtroppo vengono occupati da altri. Per esempio, ora i consorzi in agricoltura hanno ampi poteri, quindi non hanno più scuse, devono puntare su imprenditoria e formazione”. Paolo De Castro, Vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale.
“Il 2018 è stato un anno straordinario in termini di fatturato ed export. E nel 2019 abbiamo previsto un investimento di 25milioni di euro in comunicazione, lo scopo non è più quello di far conoscere il prodotto, ma di far sapere come si fa a distinguerlo da altri prodotti simili”. Nicola Bertinelli presidente del del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.
“Bisogna saper comunicare la creatività italiana, che è una creatività a tutto tondo che riguarda cibo, moda, design, turismo”. Paolo Cuccia, Presidente e Amministratore Delegato Gambero Rosso e Amministratore Class Editori.
“Lavoro costantemente per proteggere il prodotto italiano, che ha un'unicità che a volte gli altri rispettano più degli stessi italiani. Per fare questo ci vuole organizzazione”. Giuseppe Di Martino, presidente di Pasta Di Martino.
“Come si diventa più bravi? Facendo squadra: se alla dimensione piccola riusciamo a dare una dimensione globale, ecco che le attuali norme europee aiutano in tal senso. L'agricoltura è infatti l'unico asset in cui due realtà consorziali possono mettersi d'accordo sul prezzo. Il che significa garantire gli agricoltori”. Paolo De Castro, Vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale.
“Il consumatore è pronto a spendere di più per un prodotto distintivo? Se fotografiamo il mercato a livello mondiale, sì. Però non basta più dire che siamo i più bravi: dal racconto dobbiamo passare alla concretezza”. Ettore Prandini, Presidente nazionale di Coldiretti.
“Cambiamo prospettiva, partiamo dal presupposto che il mondo non ci conosca. Raccontiamo dunque al mondo che cos'è l'Italia”. Marco Gualtieri, Presidente e ideatore di Seeds&Chips.
“Il turista ha bisogno di qualcosa di diverso, di un pacchetto che lo coinvolga di più, che gli dia la possibilità di vivere un'esperienza completa. Dobbiamo andare oltre al concetto attuale di turismo, anche mandando avanti i brand delle singole regioni o città. Il brand della città di Milano, può convivere benissimo con un eventuale brand Italia”. Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia.
“I soldi per finanziare il turismo esperienziale ci sono, ci vogliono progetti”. Matteo Casagrande, responsabile dell’attività di Business Development Imprese del Gruppo Intesa Sanpaolo.
“L'Italia deve mostrarsi anche al turista altospendente. Meglio 1 turista che spende 100 o 100 turisti che spendono 1? Io vorrei entrambi”. Gianmarco Centinaio, Ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali.