Il progetto
Sono LifeGate, Slow Food Italia e Comart gli artefici dell'ultimo progetto di agricoltura urbana made in Italy, tre colossi del settore da sempre impegnati sul fronte della sostenibilità ambientale e la lotta allo spreco. Dalla collaborazione fra queste realtà nasce Città d'Orti, un'iniziativa che si propone di divulgare il modello degli orti domestici (al momento se ne contano 18 milioni in tutta Italia) su larga scala. Si tratta, nel dettaglio, di una scuola itinerante nella quale i partner di progetto mettono a disposizione indicazioni e suggerimenti sulle colture più adatte e metodi di coltivazione per poter realizzare un orto. Un'idea che era già nell'aria da tempo, precisamente dal 2004, anno di nascita di Orto in Condotta, un progetto di educazione alimentare e ambientale a cura di Slow Food che ha coinvolto oltre 500 scuole in tutta Italia per un totale di 40mila alunni. Oggi, è ancora una volta l'educazione e la sensibilizzazione ambientale dei cittadini l'obiettivo da raggiungere, come ha specificato Enea Roveda, Ceo di LifeGate: “Trovo sia necessario diffondere stili di vita e di alimentazione più sostenibili sia per il pianeta che per noi. Soprattutto, c’è bisogno di strumenti che ci aiutino a maturare una consapevolezza più profonda e diretta della connessione tra le nostre scelte quotidiane e gli effetti sulla nostra salute e quella del nostro ambiente”.
La formazione
Coinvolte nel progetto diverse aziende italiane, i cui dipendenti potranno imparare a dar vita a un orto attraverso specifici moduli formativi organizzati dai referenti dell'Ufficio Educazione di Slow Food Italia. E tutte queste attività saranno a Impatto Zero grazie al lavoro di LifeGate, che si impegna a ridurre e compensare le emissioni di CO2. Ma il percorso formativo non si ferma qui: sul portale di LifeGate è infatti possibile trovare tutte le informazioni per creare e curare il proprio orto in città, disponibili in una speciale sezione del sito. Così, anche chi non può prendere parte personalmente alle lezioni, potrà comunque partecipare attivamente al progetto e seguire il piano di studi ideato dai tre partner. Inoltre, tutti i cittadini interessati (e non solo le aziende) potranno mettere in piedi il loro primo orto, cercando sul sito i terreni assegnati dall'amministrazione comunale. “Espandere la cultura e la pratica degli orti urbani” lavorare perché le nostre città siano disseminate di orti non potrà che accelerare questo tipo di consapevolezza ‘attiva’ e, allo stesso tempo, favorire la rigenerazione di spazi naturali in ambito urbano”, questo lo scopo dell'iniziativa.
a cura di Michela Becchi