Metti il vitello tonnato a Napoli (sic!). Oppure, per dire, una costoletta alla milanese o, ancora, i celebri carciofi alla romana. In deroga a clichรฉ e percorsi preconfezionati, torna in auge il classico allโitaliana. Purchรฉ ben studiato, naturalmente. E la rivincita รจ anche una questione di recupero della semplicitร , un salto carpiato allโindietro mentre il food sembra (spesso) scegliere percorsi elaborati: cosรฌ รจ nato โ aprendo i battenti il 4 aprile - โCasa Vittoriaโ, per lโappunto - citiamo dal payoff ufficiale - โristorante di cucina classica italianaโ. Italiana, non napoletana: gli aggettivi contano, eccome. Tanto piรน qui, in piazza Vittoria, civico 6, due passi dal Lungomare (liberatodalle auto, non dai luoghi comuni e dalla sorprese negative, in fatto di cibo, lโovertourism ha molti contro) e dallโelegante piazza dei Martiri, crocevia della metropoli di rappresentanza, un ufficio tira lโaltro.
ยซEcco, volevamo creare qualcosa che non rientrasse nella macro-categoria delle trattorie, con tutto il rispetto per un format che funzionaยป, spiegano ย Fabio e Gioacchino Francesco Vorraro, fratelli chef, 34 e 39 anni, campani di San Giuseppe Vesuviano, dove il loro โMamma Elenaโ, aperto nel 2018, รจ un inno alla qualitร , soprattutto nella cucina marinara. Vade retro trattoria, insomma. "Nennella" รจ un'altra cosa.
Effetto โBenvenuti al Sudโ?
Ecco dunque la sfida nel cuore di Napoli: coraggiosa, perchรฉ si dice (sarร poi vero?) che il turista cerca quello che si associa, da sempre, al territorio. E allora la domanda รจ lecita: storcerร il naso di fronte a piatti iconici di altre cucine regionali, compreso quel risotto con zafferano e ossobuco (si dica pure alla milanese) che allโombra del Vesuvio sa tanto di verso alle gag di Alessandro Siani in โBenvenuti al Sudโ? ยซPer niente, e la nostra รจ una clientela medio-alta, decisamente eterogenea, che apprezza soprattutto la qualitร ยป, prosegue Fabio.
E in menu, naturalmente, non mancano le grandi eccellenze made in Napoli, dalla parmigiana di melanzane alle polpette al ragรน, fino agli ziti spezzati alla genovese, un vero e proprio โmustโ (la pasta รจ del pastificio Vicidomini, Castel San Giorgio, in provincia di Salerno). Asseconda la stagionalitร , e dunque รจ in menu sin dal giorno dellโapertura, la pasta e piselli โ che pure a Napoli ha una sua lunga e solida tradizione e che qui รจ insaporita โ altra contaminazione - ย dalla pancetta di Langhirano, Emilia Romagna. Tra gli antipasti, anche la pizza crunch da condividere: con la margherita anche la Tartufo e parmigiano e la Special di stagione.
Un approccio piรน fusion, diremmo interregionale, caratterizza invece il raviolo ripieno di stracciata pugliese con crudo di gamberi rossi di Mazara del Vallo e tartufo nero estivo e lo spaghetto con le vongole veraci, qui associato alla bottarga, non propriamente un ingrediente gettonato nel golfo di Napoli.
Less is more, anche a tavola
E in attesa โ spoiler alert โ di proporre la rana pescatrice alla sarda (la polpa del pesce si mescola con pomodorini, cipolla e olive), i fratelli Vorraro dicono soprattutto una cosa, ed รจ un poโ la filosofia del nuovo ristorante: ยซAvvertivamo in giro il desiderio di piatti semplici, essenziali, in controtendenza con lโelaborata complessitร che traina oggi il mondo del food. Oggi togliere un ingrediente puรฒ significare, paradossalmente, rendere il piatto perfettoยป. Less is more, predica del resto l'architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe. Eliminare il superfluo. Pochi fronzoli, grazie.
Inno alla semplicitร รจ, su tutti, il piatto iconico del ristorante: gli spaghetti alla Casa Vittoria, con tre pomodori (datterino, piennolo e San Marzano) e cremoso di bufala, completato al tavolo con scorza di cedro grattugiata.
Qui, a Casa Vittoria, si parla perรฒ di โfine diningโ in contrapposizione allโetichetta di โtrattoriaโ: non tutte le case, diciamolo a scanso di equivoci, sono cosรฌ eleganti. Il progetto degli interni รจ firmato Fadd Architects: linee curve e morbide, arredi su disegno, pavimenti dal sapore retro e colori, scelti con cura, dal verde salvia di pareti e soffitto al rosso rubino intenso che scandisce gli spazi (si susseguano soffitti a volta ed archi). ย avimento in seminato veneziano nella sala principale e in maioliche vietresi nel corridoio, sono tutti su disegno esclusivo: firmati da maestranze artigiane campane.
A metร con "Mamma Elena"
Quarantacinque coperti in sala e venti nel dehor, non del tutto impermeabile al caos di una piazza perennemente trafficata: il ristorante รจ aperto tutte le sere dal lunedรฌ al sabato, il sabato anche a pranzo, la domenica solo a pranzo.
ยซIl nostro percorso professionale รจ un inno a nostra mamma, prematuramente scomparsa, che faceva la sarta ma amava cucinare bene. โ racconta ancora Fabio โ Con mio fratello ci siamo riuniti in Campania dopo due percorsi paralleli, io piรน in giro per il mondo e lui piรน legato al territorio (considerato un attento conoscitore di carni e frollature, ndr). Oggi guidiamo le brigate di โCasa Vittoriaโ e di โMamma Elenaโ divididendoci tra Napoli e il Vesuvianoยป.
Con loro, ci sono altri due soci, Vincenzo Cerbone e Tommaso Ambrosio, founders di "12 Morsi", brand che a Napoli รจ legato allโhamburgeria di alta qualitร e a uno dei primi esperimenti di panino gourmet, format che oggi va per la maggiore, come testimonia il successo di โCon o senza mollicaโ & affini. Ma questa รจ unโaltra storia.