Dove mangiare il sushi a Roma: i migliori ristoranti

23 Giu 2023, 18:44 | a cura di
Il sushi è uno dei pasti più consumati fuori casa. Qui una lista di indirizzi validi da provare con i nostri consigli 

La cucina giapponese non è solo sushi, lo sappiamo. Negli ultimi anni la tradizione culinaria nipponica è stata capace di farsi conoscere anche per le preparazioni cotte come il ramen (tante le nuove aperture che hanno scelto di proporre solo ramen nell’offerta gastronomica), il katsudon, o ancora lo shabu shabu, piatto a base di fettine sottili di wagyu, o l’oden, uno stufato di polpette di pesce. La tendenza orientale, poi, ha virato anche verso un’altra direzione, quella di fondere le conoscenze tradizionali giapponesi e mescolarle a quelle di altre cucine, attingendo a ingredienti e preparazioni diverse.

Dove mangiare il sushi a Roma: i ristoranti

Ma il sushi, si sa, fa tendenza. Qui abbiamo fatto una selezione di 10 ristoranti a Roma dove mangiare un buon sushi.

Otosan

È stata Machiko Okazaki ad aver fondato sia questo bel locale che il ristorante Okasan e la pasticceria Hiromi Cake (entrambi giapponesi, entrambi nel quartiere Prati): tutte insegne che si distinguono per la cura, la professionalità e la buona qualità della proposta. Qui, tra eleganti arredi in legno massello, una proposta classica, dedicata alle specialità della regione del Kansai. Sushi ben fatto e offerto in un menu articolato, ma anche portate di cucina tradizionale, come il doteiaki (manzo cotto a bassa temperatura) o il maguru katsu special (polpette di tonno fritte). Servizio cortese e preciso. Ampia proposta di sakè.

Otosan - Via Nemorense, 101 - 06 4555 2486 - Profilo Instagram 

Shiroya

Atmosfera accogliente, ma anche ricette preparate in casa, con tecnica curata e manualità artigianale, dai ravioli al ramen. Parliamo di un solido riferimento, nel cuore del centro storico, per tutti gli amanti della cucina giapponese. Oltre alle preparazioni citate da non perdere il donburi, riso da abbinare a piacimento con diverse tipologie di condimento, il katsuodon, maiale impanato e fritto. Non da meno la proposta di sushi, nigiri e gunkan. Puntuale e attento il servizio.

Shiroya - Via Dei Baullari, 147a - 06 6476 0753 - Profilo Instagram 

Kohaku

Apertura recente e già molto acclamata quella di Kohaku, nei pressi di via Veneto. Un locale dall’eleganza sussurrata, colori pastello e servizio felpato, con donne di sala dal sorriso accogliente. Protagonista la cucina giapponese nella nobile forma kaiseki, una sorta di tradizionale degustazione di più portate. Da godere in sala, in un formidabile menu di piatti caldi e freddi, a base di pesce, carne e verdure, o, per i veri appassionati del sushi, da sperimentare al banco: ci si accomoda di fronte a chef Kazuaki Kawane per lasciarsi guidare in un percorso di tagli, consistenze e armonie. L’abbinamento con tè o sake è quello più consigliato.

Kohaku - Via Marche, 66 - prenotazione tramite il sito - Kohakurome.com

Umami

L'insegna giapponese ideata da Marco Pucciotti, con lo chef (Claudio Farinelli) alla guida della cucina, non perde di vista l'obiettivo di valorizzare le ricette tradizionali della cultura popolare nipponica. Gyoza (ravioli alla piastra), takoyaki (polpette di polpo), bun al vapore come il miso nikuman, ripieno di verdure, shitaku e tofu cotti in brodo di miso, per iniziare. E poi ramen, tempura soba, l'unadon con riso e anguilla laccata, ma anche chirashi, sushi e sashimi. Da bere si conferma la valida carta di sake, shochu, birre e distillati giapponesi. Centrata su street e comfort food la proposta parallela dell'izakaya (si mangia anche al bancone), dal pollo fritto karaage agli onigiri, alle korokke di patate e maiale con salsa tonkatsu, all'Umami burger. 

Umami - Via M. Menghini, 99- 06 8913 8094 - Profilo Instagram 

Taki

Un locale di atmosfera, accogliente, in cui, come da tradizione nipponica, tutti gli elementi sono posti in elegante equilibrio tra loro nella realizzazione di una generale armonia dell'ambiente. Quindi, tanta cura per i dettagli, ma non solo per quanto riguarda gli arredi. La proposta culinaria dell'insegna di Yukari Ohashi e Onorio Vitti è infatti figlia di grande attenzione, riposta nella selezione delle materie prime come nella ideazione e nella composizione dei piatti. Che spaziano tra perfetti sashimi, le ottime composizioni dei nigiri, l'ampia creatività dei roll, i piatti tradizionali di carne a base di pregiati tagli di Wagyu, oltre a un corollario di certezze che va dai gyoza al ramen. Si beve bene, scegliendo da una bella carta di vini che annovera anche bollicine francesi. Sake in chiusura. Servizio attento e professionale.

Taki - via M. Dionigi 56 - 06 320 1750 - taki.it

Finger’s

Il bel locale in edizione romana (anche a Milano e a Porto Cervo) dello chef nippo-brasiliano Roberto Okabe offre bel design, atmosfera e musica lounge, ampi specchi, tavoli esterni, sedute comodissime e luci molto soffuse. Buona idea esplorare il menu con l'aiuto del personale di sala, giovane e gentile. La selezione di tartare, sushi e nigiri è ricca e ben curata, fatta con materie prime di qualità e, classici a parte, propone anche invitanti carpacci, come l'Okabe Mix, summa dei "mari" in salsa di gazpacho. Ma è sul crudo-cotto che si esprime al meglio la cucina, come nella deliziosissima tagliatella di seppia scottata con germogli di soia, spinaci e funghi in salsa miso; così come nell'Ebiten alle 7 spezie, un uramaki (in otto pezzi) di gambero in tempura, mango e shichimi. Bella anche la proposta di special maki, dei primi e secondi piatti (con l'immancabile carne di Kobe) e la seconda selezione, "rinforzata", di sushi e sashimi. Tutto da accompagnare a qualche birra giapponese e a una discreta carta dei vini, che però difetta di informazioni (come annata e cantina) nella proposta al calice.

Finger's - via F. Carrara, 15 - 06 323 4453 - fingersrestaurants.com

Kiko sushi bar

Non lontano dalla Città Universitaria della Sapienza, questa insegna è porto sicuro in città per chi cerca un sushi vero, fatto di purezza, materia prima e tecnica esperta. La proposta è classica: il sushi è elaborato nelle varianti tradizionali, come nigiri e sashimi. Da non perdere il toro, la ventresca di tonno rosso, e l'unagi, l'anguilla laccata. Poi ci sono ottime tempure, carpacci e maki, insieme ai più corposi chirashi. La selezione dei vini è piccola ma molto interessante. L'ambiente minimal e ovattato come dev'essere. Servizio cortese e preciso.

kiko sushi bar - P.le del Verano, 90 - 06 948 498 22 - kikosushibar.it

Sushisen

Un'insegna che si è evoluta nel tempo con una cura del dettaglio al millimetro quella di Kunihiro Giuliano Este. Si scendono poche scale per ritrovarsi al cospetto di un kaiten che non resta mai sguarnito e invita ad accomodarsi per vivere un'esperienza informale. Oppure si sceglie il tavolo, nella sala arredata con eleganza minimale, schermata da un separé. Il menu è ricco e raffinato, con crudi, bocconi come takoyaki e gyoza, sushi di gran livello, che beneficia della freschezza della materia prima (evidente anche nel sashimi) e di un'attenta preparazione del riso. Per conoscere fino in fondo le potenzialità di questa cucina, però, bisogna concedersi l'omakase, il menu deciso sartorialmente per gli ospiti dallo chef Yamamoto Eiji. Servizio attento, che aiuta gli ospiti a orientarsi, anche nella scelta dei sakè.

Sushisen - via G. Giulietti, 21a - 06 5756 945 - sushisen.it

Hasekura

Riferimento sicuro per chi vuole provare una cucina nipponica di qualità in un ambiente dall'atmosfera intima e dallo stile contemporaneo. Uno dei primi indirizzi capitolini a proporre un menu dedicato al Giappone e che ancora oggi si distingue per la materia prima di qualità assoluta e sulla grande maestria nel trattarla al meglio, con rigore e semplicità. Si spazia tra sushi, sashimi, tempura di verdure o pesce e molte altre delizie da accompagnare a tè, sakè o scegliendo da una ristretta lista di referenze enoiche italiane. Puntuale e attento il servizio.

Hasekura - Via dei Serpenti, 27 - 06 48 36 48 - hasekura.it

Mikachan

La passione per la cucina nipponica di Micaela Gianbanco - che con Paolo Campesi ha avviato il progetto - ha dato vita, dove meno te lo aspetti, a un'izakaya (osteria giapponese) di autentica fattura, nell'ambiente e nelle specialità che arrivano in tavola. Lo spazio è ridotto, prenotare è obbligatorio, e l'attesa può protrarsi anche per diverse settimane. Ma vale la pena provare: ottimi sono i fritti, dalla tempura di gamberi al tonkatsu, come pure i takoiyaki di polpo e la selezione di udon e ramen (ricchi di gusto). La qualità del pesce si nota soprattutto nei crudi - che convincono anche quando trattati con marinature tradizionali. Per dessert, doraiyaki e mochi. Valida selezione di sake e distillati nipponici. Servizio gentile.

Mikachan - via Torcegno, 39 - 338 1737246 - mikachan.it

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