Storia del ristorante che ha venduto mille tonnellate di mozzarella di Bufala

21 Apr 2024, 16:32 | a cura di
Quando si pensa a un format monoprodotto, bisogna sceglierlo bene. Silvio Ursini lo ha fatto quando, circa 20 anni fa, ha dato vita al primo mozzarella bar. La storia di Obicà

Quando si pensa a un format monoprodotto, bisogna sceglierlo bene. Chissà se ha pensato così Silvio Ursini quando, circa 20 anni fa, ha dato vita al primo mozzarella bar Obicà. All'epoca è vicepresidente di Bulgari Hotels & Resorts, e in un viaggio in Giappone assiste alla preparazione live del sushi, si convince che anche in Italia potrebbe funzionare un format del genere, ma con la mozzarella. Nasce così, nel 2004, il primo mozzarella bar. Inizialmente si chiama Obikà – con un vago richiamo nipponico - poi nel corso degli anni la K ha ceduto il posto a una ben più nostrana C, ma la sostanza non è cambiata poi molto. La mozzarella di bufala è sempre la protagonista, in diverse versioni: classica, affumicata, in bocconcini c'è spazio anche per ricotta di bufala, stracciatella e burrata. Sono prodotti identitari, riconoscibili, versatili, vengono proposti nature, con salumi (anche di bufala) o verdure, ma anche all'interno di piatti più elaborati, come gli schiaffoni con pomodoro e mozzarella (uno dei primi piatti, insieme a cose come lasagnetta al ragù o cacio e pepe con peperone crusco), insalatone o pizze. L'offerta, insomma, è di quelle inclusive, che parla di un'italianità fresca e cosmopolita, in cui anche burgher e altri piatti più internazionali godono di un tocco tricolore.

Il format non ha tardato a espandesi. Oggi sono 24 le sedi in Italia e all'estero con 500 dipendenti, arrivando anche in Giappone, dove è nata l'idea. I nodi di scambio, aeroporti in primis, sono locations ideali per un locale che ha una forte presa sul pubblico internazionale, dato che si basa su un prodotto simbolo del made in Italy, ma anche i luoghi molto frequentati, come zone turistiche, vie dello shopping, outlet e grandi magazzini sono destinazioni d'elezione. Del resto la formula è semplice, rassicurante e attrattiva. Potrebbe essere un case history: facendo i conti, dal 2004 a oggi, Obicà ha totalizzato oltre 500 milioni di euro di fatturato, 300 fornitori, e un milione di chili di mozzarella di Bufala Campana Dop venduto. Festeggia i 20 anni con una serie di appuntamenti in menu per offrire ai clienti in Italia, a Londra e a New York, alcune dei piatti signature e delle eccellenze che hanno accompagnato il brand in questi anni, a partire dalla Mozzarella di Bufala Campana DOP: fino a fine maggio, c'è la Figliata di latte di bufala, ripiena con bocconcini e panna fresca, volendo abbinata  piattini come crostini con pacchetelle di pomodorino del piennolo e origano, o caponata e pesto di pomodori secchi. Da giugno ad agosto, c'è una collaborazione con il pastificio Gentile, seguita da quella con il salumificio Santoro, mentre novembre e dicembre è il turno dei tartufi di Savitar. Il tutto con una serie di drink dedicati alle sei città italiane in cui è presente Obicà, firmate da Luca Scrimenti. La famiglia Scudieri nel 2021 ha acquisito il marchio da un fondo di investimento inglese, e ora punta a continuare la sua crescita interna, con l’acquisizione di società agricole, e l'espansione all'estero, la prossima tappa è in Francia, vicino Parigi (ma la capitale d'oltralpe è una meta), mentre guarda con attenzione agli Stati Uniti, sempre sulla East Coast, gli Emirati e l’Arabia Saudita.

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