Le vigne crescono a 1.000 metri d’altitudine, su di un terreno ghiaioso e calcareo. "Sono biologiche per default".
Dal 1930 l'azienda è il punto di riferimento per l'intera produzione vinicola libanese: le annate 1976 e 1984, entrambe saltate a causa della guerra civile, ci ricordano il contesto geopolitico in cui ci muoviamo. Il vino di punta aziendale è lo Chateau Musar rosso.
Serge ci sorprende: sceglie per noi un vino bianco."Racconta due vitigni autoctoni millenari, mewah e obaideh, con tratti distintivi unici". "In una recente verticale di questo vino, sono uscite benissimo le annate degli anni '60, è un vino che ha bisogno di tanto tempo". Lo assaggiamo.
La temperatura è da rosso, capiremo presto il perché. L'inizio è timido, appena ridotto. Poi lentamente si apre su note di miele di millefiori, zafferano, un delicato timbro di frutta esotica. Al palato esprime grande purezza, equilibrio, con una progressione gustativa piena di ritmo e sfaccettature. Il finale è piuttosto lungo, nitido. Ritornano note di miele, di frutta secca.
Riproviamo l'assaggio, una nuova evoluzione, sensazioni di nocciola, poi ancora note speziate e un tocco finale balsamico. Ha una struttura importante, ma la grassezza è ben bilanciata da tanta sapidità. Rimettiamo il naso nel bicchiere: sta cambiando ancora. Serge ci guarda e sorride compiaciuto.
Libano
Chateau Musar 2004 - Chateau Musar
€ 20
Lorenzo Ruggeri
video di Francesca Ciancio
03/04/2012