mi, tirรฒ fuori un vino che sarebbe diventato un classico del panorama enologico italiano, il Paleo Rosso. Uno che fa il produttore di vino mica lo sa che una sua etichetta puรฒ trasformarsi in un best seller. O meglio, alcuni ci provano, facendosi "costruire" vini da importanti winemaker. Cinzia ed Eugenio, invece no. Anzi, a loro bastava fare il vino in un territorio che cominciava a dare risultati interessanti e stare al passo con i buoni Bolgheri.
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Il Paleo Rosso nasce con l'enologo Vittorio Fiore nel 1989. Prende il nome da un'erba spontanea che cresce nei vigneti, molto diffusa in questa parte della Toscana. Il vitigno di riferimento fu il cabernet sauvignon, mentre l'aggiunta di sangiovese nacque dall'esigenza di dare aciditร al vino. Eugenio perรฒ scalpitava, voleva un vino diverso, gli era venuta voglia di prendere le distanze dai vini della zona.
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Gli anni '90 iniziano sotto il segno di Luca D'Attoma (nella foto) e di un nuovo progetto: piantare il cabernet franc a Le Macchiole.
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Gli impiantiย arrivano a una densitร di 10mila piante per ettaro. Si aspetta che le piante crescano e con molta pudicizia si aggiunge un primo due per cento all'annata 1995. Non รจ una decisione semplice: il Paleo va forte e modificarlo potrebbe rivelarsi un boomerang.
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Intanto la "rivoluzione" continua. A Bolgheri nessuno ancora usa il cabernet franc, ma la squadra de Le Macchiole ci crede sempre un po' di piรน. Se poi succede che ti fa visita lo staff tecnico di Chateau Cheval Blanc perchรฉ ha saputo di te, forse tanto male non stai facendo no? - viene da chiedersi.
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Il 2001 segna il passo: il Paleo Rosso perde la denominazione Doc e prende quella Igt, perchรฉ รจ fatto di cabernet franc al cento per cento. Il cambiamento paga.ย E sarebbe tutto splendido se non fosse che Eugenio scompare tragicamente. Cinzia, fino ad allora silenziosa presenza, prende le redini dell'azienda. Il decennio che segue รจ fatto di tanta gente: fratelli, parenti, amici che si stringono attorno a Cinzia e all'azienda. Le Macchiole parla sempre piรน al plurale. E per i vent'anni del Paleo Rosso, l'azienda si รจ regalata > una carrellata di fotografie che racconta questa storia corale.
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Degustazione di 17 annate di Paleo Rosso
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Paleo Rosso 1992: rubino granatoย intenso e vivo. Il naso ha note vegetali, di sottobosco e tabacco. Il dolce del legno ben risolto bilancia una beva che spicca per aciditร . La bocca non รจ di gran corpo, ma รจ di sicuro piacevole. Un'annata piuttosto "sangiovesista" con la finezza e la freschezza che segnano il calice.
Paleo Rosso 1993: qui il colore รจ meno fitto del precedente e il rubino un po' si spegne.ย Al naso viene subito su un sentore di incenso, quasi pungente. Non รจ una beva particolarmente sfaccettata e potremmo dire piuttosto cupa. Qui c'รจ piรน materia, ma il tutto risulta meno bilanciato. Finale di cenere.
Paleo Rosso 1994: il colore non ha retto agli anni, virando verso il granato deciso. La nota erbacea รจ piuttosto presente e in generale appare meno squillante dei precedenti. L'aciditร c'รจ, ma poi non si apre ad altri sentori, rimanendo piuttosto monocorde. Persistente invece sul finale.
Paleo Rosso 1995: il granato riprende spinta e torna a brillare nel bicchiere. Intenso e cupo il naso che rilascia tabacco, china e sottobosco e che anticipa la materia che ritroveremo in bocca. Qui si gioca sull'aciditร e su tannini che danno nerbo. Il finale รจ lungo e sapido. Nel 1995 inoltre compare il primo 2 per cento di cabernet franc.
Paleo Rosso 1996: una nota evoluta arriva al naso e alla bocca. Da intenso si fa anche complesso con note di frutta ed erbe officinali. Legno presente ma sotto le vesti del finale fumรจ. La bocca รจ piuttosto stretta e non c'รจ un perfetto equilibrio tra polpa e alcol. Cosรฌ che il finale risulta alquanto caldo.
Paleo Rosso 1997: prevale il rubino sul granato, quindi la giovinezza del vino. Il naso รจ balsamico e speziato con una leggera nota mentolata. Il calore della beva ha la meglio su finezza ed eleganza, tuttavia questa risulta sapida, addirittura salata, rendendo il vino assai persistente.
Paleo Rosso 1999: il decennio finisce con un'annata davvero bella. Il rubino รจ intenso e fitto, quasi senza sfumature di granato. Il naso รจ fine e classico e riporta ai bordolesi di stile. Fine, dicevamo ma non magro, anzi di grande carattere. La bocca รจ profonda e carnosa con tannini eleganti. C'รจ aciditร ย e lunghezza. Questa si conclude senza asperitร . Qui il cabernet franc comincia a essere importante: siamo al 15 per cento.
Paleo Rosso 2000: cabernet franc al 30 per cento. Rubino intenso senza alcun cedimento. Il naso รจ intenso e caldo con confettura di bacche nere, pepe ed erbe officinali. Non manca la nota vegetale. In bocca รจ pieno, quasi masticabile. Offre un'idea di volume senza essere pesante. Ci sono l'incenso, il cedro, il cuoio. Ben si sposa l'alcol con i tannini
Paleo 2001: ovvero la "rivoluzione". Da Doc si passa a Igt e soprattutto la percentuale di cabernet franc
raggiunge il cento per cento. Le note vegetali qui diventano "adulte", sono sentori di bosco bagnato. Il
colore รจ vivido, ancora quasi porpora. Vengono su al naso note di salamoia, quasi di iodio, c'รจ la frutta fresca del lampone, il balsamico del pino marittimo. Sul finale chiude il tabacco e il legno ben svolto.ย La bocca รจ meno complessa ma molto fitta. Soprattutto colpisce il finale, assai salino.
Paleo Rosso 2002: colore e naso piรน scarichi del 2001. Note fruttate e di legno - qui piรน presente. Molto gradevole ma non spicca per complessitร . Simile al 2001 ma meno raffinato e bilanciato. I tannini sono dolci e aiutano la beva, penalizzata da una volatile un po' alta.
Paleo Rosso 2003: un'annata esuberante, dove spinge sia l'intensitร che il legno. Anche tanta confettura e sapore di carne alla griglia. La bocca รจ rinfrescata dalle erbe officinali. Alcol e tannini ancora in fase di assestamento.
Paleo Rosso 2004: una versione piรน "rustica" ma molto materica con naso speziato e fruttato. C'รจ poi la china e il cacao e non manca una volatile un po' alta. La bocca invece รจ ancora stretta ma lascia spazio ancheย a un finale lungo. Un vino che presumibilmente si farร .
Paleo Rosso 2005: annata ingentilita da presenze florealiย - quasi una raritร fino ad adesso - come petali di geranei e di rosa appassita. Non molto complesso ma delicato con una frutta che si percepisce sul fondo insieme alla note vegetali. Anche la bocca non si rivela poderosa ma gioca sull'eleganza. Il finale lungo c'รจ cosรฌ come un carattere piuttosto spiccato.
Paleo Rosso 2006: di un rubino brillante e impenetrabile. Intenso e giร molto complesso, con spezie a aciditร . Perfetta veste bordolese dove il cabernet franc si esprime al meglio in finezza e classicitร . La bocca ha una grande profonditร anche se non immediata. Belli i tannini cosรฌ fitti, lungo e persistente.
Paleo Rosso 2007: Un vino in linea con molti bolgheresi e che, per questo motivo, non spicca per personalitร .ย Il fruttato รจ piuttosto semplice, ci sono note vegetaliย e sentori di legno secco.ย In bocca i tannini sono un po' asciutti, da annata calda.ย Finale lungo ma alcolico.
Paleo Rosso 2008:ย il legno c'รจ, ma si fa sentire soprattutto in una speziatura dolce. Frutta rossa e vegetale. C'รจ finezza e armonia. Pecca ancora - di ovvia - gioventรน. In bocca ha molta polpa e bei tannini vellutati. Chiude con aciditร e finale lungo. Anche qui ricompaiono le note floreali.
Paleo Rosso 2009: il piรน "piccolo" di tutti scalpita per diventare grande e annuncia una bella polpa piena di frutta e di leggero floreale. C'รจ tuttavia anche tanto legno e l'insieme risulta caldo e dal tannino un po' asciutto. E' molto lungo e lascia ben presagire, grazie soprattutto alla componente materica.
Foto: copyright @ Le Macchiole, foto di Maurizio Gjivovich
testo di Francesca Ciancio
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28/09/2012