L’inaugurazione
Era il 1967 quando da un’illuminazione di Angelo Betti a Verona nascevano Le Giornate del Vino Italiano. “Quella di Angelo Betti fu una vera e propria intuizione che anticipava i tempi” così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, inaugurando la 50esima edizione di Vinitaly, ha ricordato quella prima volta. “Non tutti” ha continuato “in quel momento storico capirono l’importanza del progetto e del nome scelto, ma Betti fu perseverante nella sua visione, tanto che Vinitaly diventò subito un punto di riferimento internazionale”. E dopo 50 anni, la Fiera del Vino più importante d’Italia ha potuto fregiarsi di una prima assoluta: l’inaugurazione affidata al Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Anche lui, ieri, davanti a un gremito Auditorium Verdi (Palaexpo), ha voluto ricordare quel 1967, per poi volgere lo sguardo al futuro: “Dal tempo in cui Verona decise di promuovere le prime Giornate del Vino italiano” ha detto il Presidente “si è avviato un cambiamento profondo, che ha riguardato tanto le produzioni agroalimentari e vitivinicole, il loro mercato, l’organizzazione d’impresa, quanto la società circostante, il rapporto con la natura e il territorio, la cultura del cibo e, dunque, il legame tra i prodotti della terra e la nostra stessa civiltà. Proprio la capacità di guidare l’innovazione è stata il segno più incisivo di questo percorso compiuto dai produttori di vino italiano”. Il vino, quindi, come metafora di un Paese che sa essere presente e protagonista sui mercati: “La ricetta” ha proseguito “è agire come squadra coesa dove pubblico e privato si danno una mano e sentire l’Europa come casa propria”.
Iniziano gli incontri World Wine Web
Non è la prima passerella, invece, per il premier Matteo Renzi che era già stato a Vinitaly due anni fa, fresco di insediamento. Quest’anno sarà protagonista, proprio oggi pomeriggio, all’interno dell’area Mipaaf per uno degli incontri più attesi del format World Wine Web: quello con l’imprenditore 49enne Jack Ma, presidente del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba. E, infatti, all’inaugurazione della Fiera, il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martinaha posto l’accento sulla sfida digitale che attende il settore vino: “Per vincere sul mercato dobbiamo fare rete. Una delle vie più dirette e senza confini è proprio il web. La sfida digitale riguarda tutti, anche lo Stato. Ecco perché nei prossimi giorni, nello spazio Mipaaf a Vinitaly, porteremo a confrontarsi con le nostre aziende vitivinicole gli esperti dei più grandi soggetti del web, provando a rendere evidenti le opportunità che si possono aprire”. Iniziati stamattina, i dieci incontri in programma hanno per protagonisti i maggiori attori di Facebook, Twitter, eBay Amazon e Google per dare alle aziende del settore gli strumenti adatti ad affrontare le nuove sfide del mercato online.
Ma l’innovazione digitale non passa solo dalle vendite e dalla comunicazione del prodotto, ma anche dalla sburocratizzazione, altro tema chiave di questo Vinitaly. Stamattina Stefano Vaccari, capo dell’Icqrf e Gianluca Fregolent, che ha coordinato il gruppo di lavoro sulla dematerializzazione dei registri vitivinicoli, hanno presentato la procedura operativa per passare alla carta all’online. Se tutto andrà come previsto, l’Italia sarà il primo Paese al mondo in grado di avere online tutta la giacenza e movimentazione del vino prodotto. “In questo modo” ha spiegato il ministro Martina “saremo l’unico Paese ad avere i dati sulla produzione vinicola in tempo reale”.
Flash mob dei vignaioli bio contro le trivelle
Intanto, al di fuori della parata istituzionale e delle consuete degustazioni, la prima giornata di Vinitaly è stata movimentata dal flash mob dei vignaioli biologici per dire no alle trivellazioni nei mari italiani, in vista del referendum del 17 aprile. Alle 11 nel Padiglione 8 di Vinitaly è partita la mobilitazione lanciata dal consorzio viticoltori bio Terroir Marche, che ha poi coinvolto numerosi visitatori. Vestiti con delle magliette create per l’occasione, i vignaioli hanno letto un brano di Tonino Guerra: “La bellezza grida i suoi dolori in modo silenzioso. Bisogna curare le orecchie di chi comanda perché riescano a sentirla. La bellezza è il nutrimento della mente. La bellezza in Italia puoi anche incontrarla per strada e ti riempie subito di stupore. Ma nei piccoli mondi c'è tanta bellezza che sta morendo. Se noi la salviamo, salviamo noi". Il flash mob si è poi concluso con un brindisi dedicato proprio alla bellezza.
50 anni di Vinitaly in mostra
Sempre nella prima giornata della Fiera, la Coldiretti ha, invece, inaugurato la mostra “50 anni del Vinitaly in mostra mezzo secolo di innovazione” (Centro Servizi Arena - stand A, tra il padiglione 6 e 7) per ricordare le innovazioni del vino più significative dell’ultimo cinquantennio. Dal primo vino italiano Doc riconosciuto nel 1966 alla storica mappatura del genoma della vite annunciata nel 2007, ma anche la nascita dell’Associazione italiana Sommelier e l’arrivo del QR code in etichetta per garantire la tracciabilità dal tralcio al bicchiere attraverso lo smartphone. “Grazie al DPR 930 del 1963” ricorda la Coldiretti“la prima produzione di vino ad avere il riconoscimento di denominazione di origine controllata è stata la Vernaccia di san Gimignano Doc, con la pubblicazione il 6 maggio 1966 in Gazzetta Ufficiale”. E poi a ruota sono venuti tutti gli altri. Questi 50 anni di Vinitaly coincidono, quindi, con il mezzo secolo di vita di molte denominazioni italiane. Una festa collettiva, resa ancora più significativa da un dato su tutti: l’incidenza delle Doc sulla produzione italiana complessiva è passata, in 50 anni, da appena il 2% al 32% di oggi.
Da stamattina, però, la mostra Coldiretti ha lasciato spazio alla consueta “Cantina degli orrori”, lo spazio che l’associazione dedica ogni anno alle frodi e agli inganni di mercato.
Mercoledì il Forum dei ministri dell’Agricoltura
Guardando ai prossimi giorni, c’è grande attesa per il Forum di mercoledì dei Ministri dell’Agricoltura dei principali Paesi europei: “Un incontro” ha spiegato il presidente di Veronafiere Maurizio Danese “che il Ministro Maurizio Martina ha voluto convocare proprio a Vinitaly, ribadendo la centralità della manifestazione per il sistema vitivinicolo internazionale, luogo di incontro e dibattito, sia tecnico sia a livello di politiche di sviluppo per il comparto”. In questo modo Vinitaly 2016 sarà, oltre ad una piattaforma digitale, anche una grande piattaforma diplomatica per rafforzare i rapporti tra i Paesi.
Il Gambero Rosso al Vinitaly
Domenica è stata anche la giornata della presentazione della Guida Oli d'Italia del Gambero Rosso (ve ne abbiamo parlato qui) e dell'appuntamento con la degustazione Tre Bicchieri, ovvero dei vini che hanno Il più importante salone del vino festeggia 50 anni con la degustazione dei migliori vini italiani premiati dalla guida Vini d'Italia 2016
n degustazione troverete i vini che hanno ottenuto i Premi Spaciali (miglior rosso, miglior bianco, migliori bollicine, ecc. ecc.), i Tre Bicchieri sotto i 15 euro (ben 111), e i Tre Bicchieri Verdi, quelli prodotti da aziende sensibili alle istanze della sostenibilità ambientale.
a cura di Loredana Sottile