BIRRAIO DELL'ANNO
Simone Dal Cortivo è l'anima del birrificio Birrone di Isola Vicentina. I più esperti lo conosceranno già , anche perché ormai da qualche anno le sue birre, per lo più stili brassicoli ispirati alle basse fermentazioni tedesche ma con qualche intrigante occhiata gettata sulle alte fermentazioni, sono premiate nei principali concorsi e celebrate dalle guide e dalle riviste di settore. Ora Simone è fresco di nomina come Birraio dell'Anno 2014, premio assegnato da Fermento Birra a gennaio per l'anno precedente. "Essere eletti Birraio dell'Anno è un onore; è come entrare a far parte di un club esclusivo" commenta "ma è allo stesso tempo una responsabilità nei confronti di chi beve le mie birre e apprezza il mio lavoro".
LE BIRRE E LA CATENA DEL FREDDO
E sono molti quelli che carcano le sue birre che però non sono sempre facili da trovare; per prima cosa perché finiscono molto in fretta; ma soprattutto perché Simone le consegna esclusivamente agli operatori che possono garantirgli una catena del freddo come dice lui, quindi una corretta conservazione. "Qualche anno fa, i gestori dei pub mi chiamavano per avere le mie birre. Io per prima cosa chiedevo se avessero la cella frigorifera; se la risposta era negativa l'affare non si concludeva. Il mio lavoro si basa su una filosofia precisa che è dare al consumatore un prodotto freschissimo. Quando vedete le mie birre, potete stare sicuri che quei prodotti sono usciti dal mio birrificio da appena una settimana". E la freschezza è proprio la prima caratteristica che si esalta nell'assaggio; ogni sorso sembra essere vivo e le sensazioni si amplificano al palato con impennate di aromi e sapori. "Quando ho iniziato a produrre birra" continua Dal Cortivo "mi rivolgevo perlopiù a un mercato veneto che guardava alle birre tedesche e alla vicina Baviera. Produrre birre da bassa fermentazione comporta l'avere parametri ristretti. Per dare un valore aggiunto alla mia birra, valore che poi si riscontra all'assaggio, oltre alle materie prime che devono essere di pirma qalità , ho deciso di utilizzare solo lievito freschissimo che vado a prendere personalmente a Monaco una volta al mese. È questo piccolo dettaglio che fa l'eccellenza".
HEAVEN&HELL E HELL&HEAVEN
Lo abbiamo incontrato in occasione di una serata romana piacevolmente didattica, organizzata dal pub Il Maltese a Piazza Epiro, e dal suo patron Francesco Stefanelli, Presidente dell'Associazione Degustatori Birra Lazio, in occasione della Settimana della birra artigianale. Durante la serata Simone ha presentato al pubblico romano le sue ultime creazioni, già protagoniste del BeerAttraction di Rimini. Un esperimento giocato tra l'alta e la bassa fermentazione, per due birre dai risultati simili e differenti allo stesso tempo. "Ho pensato a una ricetta ispirata alle Blanche belga, che poi ho lavorato in due versioni: una con lieviti da alta fermentazione, la Heaven&Hell; e l'altra con lieviti da bassa fermentazione la Hell&Heaven". L'esperimento è riuscito perfettamente visto che la giuria del concorso Birra dell'Anno ha subito premiato la Heaven&Hell con un primo posto nella categoria 16, dedicata alle chiare, da alta fermentazione, basso grado alcolico, d'ispirazione belga (Belgian Blonde, Blanche, Wit). La Heaven&Hell è una birra che sprigiona intensi sentori di agrumi freschi uniti a un intrigante pepe bianco e che in bocca esalta armonia ed equilibrio su una struttura morbida e rotonda. Ma la Hell&Heaven non è certo da meno. Il naso è sorprendente nei suoi aromi di mandarino mentre il corpo, leggermente più esile di quello della sorella, invita alla beva, piacevole e rinfrescante, sorso dopo sorso. "Produrre basse fermentazioni è un lavoro lungo e laborioso; sono necessarie dalle 2 alle 4 settimane per la lagerizzazione, servono tante cisterne e tanto impegno fisico e economico". Ma se poi sono questi i risultati, è tutto abbondantemente ripagato.
Birrone | Isola Vicentina (VI) | via Fossanigo, 6 | tel. 0444.975702 | www.birrone.it/
a cura di William Pregentelli