Nelle isole piccole, c'è il vino buono

9 Mar 2012, 15:11 | a cura di

Il patrimonio vitivinicolo italiano è così vasto che non ci si può certo limitare a parlare di vitigni autoctoni. O meglio, le tante varietà che troviamo su e giù per lo stivale costituiscono sicuramente una fetta importante di ricchezza, ma se questa non fosse completata da quello che ci gira intorno, la molti

tudine di vitigni ci direbbe ben poco.

 

Terroir, stiamo parlando di terroir: una parola se vogliamo difficile da tradurre perché non significa solo territorio, ma trasmette anche clima, microclima, natura circostante e non ultimo tradizione ed esperienza in viticoltura da parte dei vignaioli che in una determinata area lavorano da decenni e tramandano il loro sapere.

 

Se pensiamo che il terroir sia proprio questo, ha assolutamente senso l’idea che 17 cantine italiane facciano sistema trovando un comune denominatore che in qualche modo si lega a varie sfaccettature di un territorio: sono realtà che lavorano nelle isole minori italiane, distanti tra loro sia geograficamente, ma distanti anche per varietà coltivate, tipologie di terreni, clima e anche storia. Hanno però in comune una gran cosa: la vicinanza del mare...

Pensate poi tutto il resto che accomuna le piccole isole: la bellezza dei paesaggi, immersi in una natura aspra e selvaggia; le vigne custodite molto spesso da muretti a secco; il vento che salvaguarda da malattie dannose per la vite; la sabbia in cui le viti affondano le loro radici. Ed è questo il motivo per cui nonostante le distanze geografiche i vini prodotti sono legati da un fil rouge assolutamente percepibile: la sapidità gustativa, gli aromi salini, mediterranei, la freschezza agrumata e floreale che delizia il nostro naso.

Non possiamo perciò che approvare la scelta delle 17 cantine di unirsi e presentarsi insieme al prossimo Vinitaly 2012 in uno stand (padiglione 7, stand F2) tutto dedicato a loro in cui avremo la possibilità di conoscere e assaggiare, scoprire e confrontare. D’altronde si sa che l’unione fa la forza! Una forza che è già propria delle singole cantine e si fonda sulla produzione di vini non omologati, espressione di vera tradizione e di duro lavoro portato avanti con tanta passione.

Passione già raccontata da Andrea Gabbrielli nel suo libro “Il vino e il mare” pubblicato di recente in cui si narra proprio dei vignaioli delle isole minori e che ha saputo dare una spinta emotiva fondamentale per la realizzazione di questo incontro.

Nient’altro da aggiungere, quindi. Ci vediamo a Verona. Per poter affermare con convinzione che nelle isole piccole c’è il vino buono!

Ecco le aziende presenti:

 

dall’isola di Capraia: La Piana

 

dall’isola di Capri: Az.Agr. Solaria

 

dall’isola d’ Elba: Acquabona, Cecilia isola d’Elba, La Fazenda

 

dall’isola del Giglio: Altura vigneto in Isola del Giglio,

Az.Ag.Fontuccia isola del Giglio

 

dall’isola di Ischia: D’Ambra Vini d’Ischia, Az.Ag.La Pietra di Tommasone, Pietratorcia, Giardini Arimei, Cenatiempo

 

dall’isola di Lipari: Tenuta di Castellaro

 

dall’isola di Pantelleria: Az.Ag. D’Ancona

 

dall’isola di Ponza: Antiche Cantine Migliaccio

 

dall’isola di Salina: Carlo Hauner

 

dall’isola di San Pietro: U Tabarka Tanca Gioia Carloforte

 

 

 

Giuseppe Carrus

09/03/2012

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